Home Festival di Venezia Festival Internazionale del Film di Roma: Considerazioni Finali

Festival Internazionale del Film di Roma: Considerazioni Finali

Con le vittorie di Resolution 819 ed Opium War, si è chiusa la 3° edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Un edizione che ha visto cambiare la macchina organizzativa, con Gian Luigi Rondi direttore ed una serie di ‘sviste sul programma’ abbastanza clamorose. Incomprensibile la scelta di piazzare in concorso titoli come Un

2 Novembre 2008 14:00



Con le vittorie di Resolution 819 ed Opium War, si è chiusa la 3° edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Un edizione che ha visto cambiare la macchina organizzativa, con Gian Luigi Rondi direttore ed una serie di ‘sviste sul programma’ abbastanza clamorose. Incomprensibile la scelta di piazzare in concorso titoli come Un gioco da Ragazze o Parlami di Me, così come folle è stata la scelta di ‘buttare’ nella riuscitissima sezione l’Altro Cinema quelli che alla fine son stati i titoli più apprezzati.

.99, JCVD e Man on Wire hanno raccolto ovazioni di pubblico, senza però avere nemmeno una misera anteprima stampa. Proiezioni mandate addirittura in contemporanea alle anteprima stampa ufficiali, finendo per mettere il giornalista nella condizione di ‘dover scegliere’. Per recuperarle bisognava avere un biglietto d’ingresso alla sala. Peccato che per riuscire ad ottenere il fatidico ticket, gratuito per i possessori del pass press, bisognasse mettersi in fila al botteghino alle 9 di mattina, con la prima proiezione stampa di giornata che, pensate voi, iniziava proprio alle 9 del mattino!

Genialate di questo tipo a parte, il Festival, dal punto di vista cinematografico decisamente scarso, ha mostrato il palese interesse della città nei suoi confronti. Tanta, tantissima gente ha invaso l’Auditorium, falcidiato nell’ultima settimana da piogge torrenziali. Peccato che il ‘provincialismo’ imboccato quest’anno sia stato ancor più marcato rispetto alle precedenti due edizioni. Le poche star di grido, i tantissimi film italiani in concorso e la pessima organizzazione rischiano di tagliare le gambe a questo Festival, alla disperata ricerda di un’identità. Una manifestazione che merita di esistere ma che deve dare e darsi una svolta per la prossima già annunciata edizione, su cui sono già incombono le immancabili polemiche politiche…

Rimasto in vita grazie alla Regione e alla Provincia, che hanno spinto sin dall’inizio affinchè il Festival si facesse anche quest’anno, convincendo alla fine anche un restio e dubbioso Sindaco, il Festival di Roma dell’anno prossimo potrebbe partire proprio senza l’appoggio di Provincia e Regione. A mandare su tutte le furie Zingaretti e Marrazzo il Ministro della Cultura Bondi che, durante la cerimonia di premiazione dell’altra sera, ha ringraziato il Comune di Roma per gli sforzi fatti, dimenticandosi proprio di ricordare anche la Regione e la Provincia, che fanno parte, come il Comune, della Fondazione che è a capo del Festival stesso.

L’utilizzo smaccatamente politico del Festival da parte della nuova giunta, secondo Zingaretti e Marrazzo, è stato così palese da meritare attente riflessioni. La presenza di Barbareschi e della Carlucci, agli Stati Generali del Cinema, non è passata inosservata, così come non sono passate inosservate molte scelte ‘cinematografiche’ fatte dai responsabili del Festival, con alcuni titoli, vedi Sangue dei Vinti in testa, presi di mira.

Il rischio è che la 4° edizione del Festival parta con il solo Comune di Roma in prima linea e un budget nuovamente ridotto, con un tetto che potrebbe scendere dagli attuali 15 milioni di euro ai 10/11. Gli sponsor per il prossimo anno sarebbero addiruttura in aumento, con l’Auditorium sede del Festival confermato fino al 2010, ma il rischio da evitare è quello di fare un Festival solo ed esclusivamente per la città.

C’è un “Internazionale” nel titolo, e proprio su quest’aspetto bisognerà puntare dal prossimo anno. Più cinema d’autore, più prime mondiali, più scelte coraggiose, più film ‘evento’ e perchè no, più ‘glamour’, che ad un Festival non fa mai male. Solo così questa manifestazione potrà diventare un appuntamento fisso e, si spera, atteso in tutto il mondo, uscendo dalle millenarie e provincialissime mura della città eterna…

Ci riuscirà? Al prossimo 16 ottobre la risposta…

Festival di Venezia