Figli del sole: trailer italiano, curiosità e anticipazioni su Khorshid
Scopri tutto quello che c’è da sapere su Figli del sole, il nuovo film di Majid Majidi al cinema dal 2 settembre 2021 con Europictures.
Europictures il 2 settembre porta nei cinema italiani Figli del sole (Khorshid) del candidato al premio Oscar Majid Majidi (I ragazzi del paradiso). Majidi torna dietro la macchina da presa per raccontare una nuova ed emozionante storia di bambini. Il film “Figli del sole” è stato presentato in concorso alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove il giovane protagonista Rouhollah Zamani è stato insignito del Premio Marcello Mastroianni 2020, ed è stato selezionato per rappresentare l’Iran nella categoria Miglior Film Internazionale agli Oscar 2021.
Cast e trama
Al centro della trama l’appassionante storia del dodicenne Ali e dei suoi tre amici che per trovare un antico tesoro dovranno… tornare a scuola! Tra lavoretti e piccoli furti, il gruppo di ragazzini cerca di sbarcare il lunario nelle periferie di Teheran. Con un colpo di scena quasi miracoloso, ad Ali viene affidato il compito di recuperare un tesoro nascosto sottoterra. Il ragazzo recluta così la sua banda, ma per ottenere l’accesso al tunnel i bambini dovranno iscriversi alla Sun School, un istituto di beneficenza volto a formare ragazzi di strada e bambini lavoratori, situato in prossimità del tesoro nascosto. Un film acclamato dalla critica internazionale, che parla di amicizia e avventura, speranza e voglia di riscatto, affrontando tematiche di grande attualità.
Il cast del film include Ali Nassirian, Javad Ezati, Tannaz Tabatabaei, Roohollah Zamani, Mohammad Mahdi Mousavifar, Shamila Shirzad, Abolfazl Shirzad , Mani Ghafouri, Safar Mohammadi, Ali Ghabeshi, Babak Lotfi Khajepasha e Mohammadreza Vakili.
Figli del Sole Trailer
Trailer italiano ufficiale pubblicato il 22 luglio 2021
Prima clip in italiano pubblicata il 26 agosto 2021
Seconda clip in italiano pubblicata il 26 agosto 2021
Note di regia
“Figli del sole” parla di bambini costretti a lavorare per sostenere le proprie famiglie. Ad oggi, sono 152 milioni i bambini in questa situazione. Le organizzazioni internazionali portano avanti una lotta disperata per sostenere questi giovani vittime di abusi, privati anche del loro diritto umano all’istruzione. Il messaggio di “Figli del sole” è che siamo tutti responsabili nei confronti di questi bambini, molti dei quali sono estremamente talentuosi e tutti preziosi. Semplicemente, non è tollerabile che il loro status sociale ed economico li consegni a un futuro di opportunità limitate e scarse prospettive. “Figli del sole” vuole dimostrare le capacità e l’umanità di questi bambini. I nostri giovani attori protagonisti erano tutti bambini lavoratori e si sono rivelati tutti performer sorprendenti ed estremamente intelligenti.
Intervista al regista
Il regista Majid Majidi spiega come il mondo dei bambini l’abbia sempre ispirato.
Sono sempre stato entusiasta del sorprendente mondo dei bambini. Come regista, sono autenticamente attratto dai giovani, sono la mia ispirazione: la loro passione, originalità, immaginazione e la libertà, che gli permette di imbarcarsi nelle loro avventure. (…) Non volevo fare una polemica seria sul lavoro minorile. Volevo fare un film divertente, energico, gioioso, pieno di avventura e coraggio, che mostrasse quanto siano capaci, pieni di risorse e resilienti questi bambini. Per affrontare temi cupi come il lavoro minorile, serve empatia e umorismo, per questo ho deciso di creare un’avventura pericolosa alla ricerca di un tesoro. La parola “tesoro” emoziona tutti e significa qualcosa di diverso per tutti, perché è una speranza inaspettata di trovare qualcosa di speciale, di magico.
Majidi racconta il suo film non come un dramma a tutto tondo, ma qualcosa di più emotivamente sfaccettato.
Non volevo fare una polemica seria sul lavoro minorile. Volevo fare un film divertente, energico, gioioso, pieno di avventura e coraggio, che mostrasse quanto siano capaci, pieni di risorse e resilienti questi bambini. Tuttavia, speravo anche che fosse chiaro quanto siano perspicaci i bambini riguardo alle relazioni. Devono essere scaltri nei confronti degli adulti e sensibili l’uno con l’altro. Sono estremamente attenti, addirittura saggi. Speravo che tutti questi elementi dessero ancora più forza alla mia dichiarazione fondamentale sui loro diritti. Per affrontare temi cupi come il lavoro minorile, serve empatia e umorismo, per questo ho deciso di creare un’avventura pericolosa alla ricerca di un tesoro. La parola “tesoro” emoziona tutti. Il bidello anziano segue immediatamente Ali. “Tesoro” significa qualcosa di diverso per tutti, perché è una speranza inaspettata di trovare qualcosa di speciale, di magico. Nel corso di questa avventura, uno dei personaggi scopre addirittura che in realtà il tesoro è lui stesso!
Majidi spiega come l’istruzione e la scuola siano diritti inalienabili.
Secondo me, il vero tesoro, sono questi ragazzi e il loro potenziale. L’istruzione è un loro diritto inalienabile ed è la chiave del loro futuro. Certo, non tutti i bambini sono studiosi di natura, a molti non piace stare seduti in classe, ma gli dà il tempo di respirare, di crescere e di scoprire sé stessi e gli altri intorno a loro. È un’occasione di cui tutti i bambini hanno bisogno. La giustapposizione della scuola e del tesoro crea una metafora per evidenziare l’importanza dell’istruzione e la necessità di scavare dentro sé stessi per trovare il proprio tesoro. È stata una scuola vera o delle scuole per bambini di strada a ispirare la storia? O magari degli insegnanti che hai conosciuto? Assolutamente sì. L’idea di questo film è nata dalla scuola di Teheran, fondata da una giovane ONG. Ne sono stato ispirato e credo che questa iniziativa dovrebbe crescere ed essere adottata da tutti i paesi. Spero che questo film aiuti a creare consapevolezza e ad attivare delle iniziative.
Il regista vuole che il film arrivi al pubblico più giovane e che regali consapevolezza sulle violazioni dei diritti umani a cui vanno incontro i bambini di strada in tutto il mondo.
Un film che tocca il cuore e la coscienza del pubblico può creare consapevolezza, senza prediche. Spero che il pubblico più giovane veda questi bambini affrontare sfide enormi, provando e quindi arrivando al successo, persino con sogni improbabili e inverosimili. Non vorrei che nessun bambino, in tutto il mondo, si disperasse: le conseguenze sono terribili. Per quanto riguarda gli adulti, vorrei mostrargli che siamo responsabili di tutti i bambini e che dovremmo creare per loro una società sicura. La scheda all’inizio del mio film dice che, secondo le statistiche delle organizzazioni mondiali per i diritti dei bambini, come l’UNICEF e l’ILO, ci sono 250 milioni di bambini lavoratori in tutto il mondo, di cui 152 milioni sono in condizioni pericolose. Anche se il numero è in costante diminuzione, grazie alle istituzioni mondiali e alle numerose associazioni in 190 paesi, è comunque un numero sconvolgente. Dovremmo vedere il mondo intero come una famiglia e questi bambini come membri di questa famiglia, la nostra famiglia. Se qualcuno di questi ragazzi viene ingannato, o coinvolto in bande criminali, spaccio di droga o furto, ne soffre tutta la famiglia, la nostra comunità mondiale. Tengo profondamente ai diritti dei bambini. I bambini non dovrebbero essere privati della loro infanzia, né del loro sviluppo. I bambini meritano di essere trattati con più protezione, dignità e giustizia e spero che il mio film possa contribuire a questo cambiamento.
Chi è il regista Majid Majidi
Nato a Teheran nel 1959, Majid Majidi è il primo regista iraniano a ricevere una nomination all’Oscar come miglior film straniero per Figli del cielo (1996). Majidi era un attore, prima di cominciare a dirigere cortometraggi. Il suo lungometraggio d’esordio, Baduk (1991), è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, e la sua seconda opera, Il padre (1995) si è assicurata il primo premio importante di Majidi, al San Sebastian Film Festival. Majid è un triplo vincitore del Grand Prix des Amériques al Montreal World Film Festival, con Figli del cielo, Il colore del paradiso e Baran (2001). Il suo film Il canto dei passeri (2008) ha vinto l’Orso d’Oro per il Miglior attore al Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Da allora ha diretto Muhammad, Il Messaggero di Dio (2017) e Oltre le nuvole (2019).
Foto e poster
La colonna sonora
Le musiche originali del film sono del compositore Ramin Kousha (La ricerca della verità, Sharknado, Colpo a rischio, Wedding Day).
TRACK LISTINGS:
1. Children of the Sun 1:21
2. The Tunnel 1:38
3. Youngster 1:03
4. Flying Pigeons 0:40
5. Digging 0:43
6. Chaos In the Station 1:11
7. Unity 1:52
8. The Void 1:32
9. Gloom 2:19
10. Treasure 1:09
11. Uncover 1:49
12. Suffering 1:25
13. Reflection 1:22
14. Alone In School 2:27