Figli: nuova clip “Autobus” con Valerio Mastandrea
Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi sono due genitori in crisi dopo l’arrivo del secondo figlio – Al cinema dal 23 gennaio 2020.
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Debutta oggi 23 gennaio cinema d’Italia Figli, il nuovo film di Giuseppe Bonito che torna dietro la macchina da presa a sette anni dall’esordio con “Pulce non c’è”.
Vision Distribution ha reso disponibile una prima clip con una scena del film scritto da Mattia Torre (Boris – Il film, Ogni maledetto Natale, Il grande salto) da un soggetto dello steso Torre.
La trama ufficiale:
Sara (Paola Cortellesi) e Nicola (Valerio Mastandrea) sono sposati e innamorati.Hanno una bambina di 6 anni, Anna, e una vita felice. L’arrivo del secondo figlio, Pietro, sconvolge gli equilibri di tutta la famiglia dando vita a situazioni tragicomiche. Nonni stravaganti, amici sull’orlo di una crisi di nervi e improbabili baby-sitter non saranno loro di aiuto. Tra attimi di felicità e situazioni di sconforto, Sara e Nicola riusciranno a resistere e a rimanere insieme?
NOTE DI REGIA
“Figli” è un film di Mattia Torre. Questa premessa mi sembra necessaria per raccontare il mio approccio alla regia del film dopo la prematura scomparsa di Mattia. Dico “un film di” e non semplicemente “un film scritto da” perché conoscevo bene Mattia e sapevo quanto vissuto ci fosse in questo copione. Il film è un distillato innanzitutto della sua vita ma, a mio avviso, trascende questa sfera privata per diventare lo specchio della vita di tutti noi. L’esistenza stravolta dall’arrivo di un figlio, l’ansia di crescere, la sensazione di non farcela, la difficoltà ad accettare i cambiamenti piccoli e quelli enormi che la vita pone a Sara e Nicola (la coppia interpretata da Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea), tutto questo viene passato costantemente sotto la lente d’ingrandimento ironica della commedia ed era già contenuto in nuce nel monologo “I figli invecchiano” da cui il film trae spunto.”Figli” è la storia, comica e commovente, di una coppia, di due persone che si amano e che provano a reggere all’onda d’urto della genitorialità in un tempo caotico e in un Paese sempre più ostile.In questo film si fondono insieme il registro comico ma anche l’analisi profonda; si mescolano, talvolta persino nella stessa situazione, la realtà, la percezione della realtà e l’inconscio, con una disinvoltura e una apparente leggerezza che solo i grandi autori posseggono. [Giuseppe Bonito]