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Four Lions – di Christopher Morris: recensione in anteprima

Leggi la recensione di Four Lions, la “commedia jihadista” di Chris Morris

pubblicato 29 Maggio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 14:35

Four Lions (Four Lions, Gran Bretagna, 2010) di Christopher Morris; con Benedict Cumberbatch, Kayvan Novak, Riz Ahmed, Nigel Lindsay, Darren Boyd, Preeya Kalidas, Craig Parkinson, Julia Davis, Arsher Ali, Will Adamsdale.

Omar vive in una cittadina inglese ed è deciso a diventare un combattente jihadista. Assieme all’amico Waj parte per addestrarsi in Pakistan, e quando tornano altri amici, questi seguono la loro idea. Anche se i dissidi sulla “leadership” del gruppo sono parecchie. Cosa colpire per iniziare la loro guerra? E quando?

Quando è stato presentato in concorso all’ultimo Torino Film Festival, dopo la sua proiezione si è tanto parlato di Four Lions. Tra sostenitori e denigratori, la questione sulla quale si poneva il fulcro di ogni discussione è stata sempre e solo una: la questione della moralità.

Fino a che punto la satira si può spingere per raccontare fatti di attualità, che scottano e accendono il dibattito, come quelli che ci racconta Chris Morris nel suo lungometraggio d’esordio? È una questione spinosa, ma direi che innanzitutto bisogna conoscere chi è il suo regista.

Christopher Morris è un noto conduttore, autore, produttore e regista televisivo inglese, noto per alcuni programmi satirici come The Day Today e Brass Eye. E la sua vena satirica, spesso feroce e pungente, la si ritrova tutta in Four Lions, commedia sull’estremismo jihadista che pone delle questioni comunque interessanti.

In Four Lions, i quattro protagonisti sono dipinti spesso come come degli emeriti stupidi, ma anche come degli “ignoranti” (loro malgrado, forse), che spesso non sanno neanche le motivazioni che li hanno spinti a diventare jihadisti. La questione della moralità, allora: Four Lions fa torto a qualcuno o sotto la sua confezione da commedia grottesca riesce a far pensare?

Ognuno alla fine della proiezione troverà una sua risposta. Qui si pensa che la satira sia uno strumento con il quale si può irridere in libertà e che può raccontare l’attualità in modo unico. E personalmente mi sembra che il non-sense di molte gag (tutta la parte finale durante la Maratona fa effettivamente piegare dal ridere) rendano bene la “stupidità” dell’estremismo. Ma torna anche a chiedersi quali effettivamente siano le colpe a monte di questi quattro personaggi, che sembrano davvero messi dentro a caso in qualcosa di molto più grande di loro.

Detto tutto ciò, a Four Lions va riconosciuta obiettivamente una certa forza, perché è un diesel che, quando ingrana, si fa man mano sempre più divertente e a tratti esilarante. Una sorta di spiazzante cartoon “alla Griffin” che decide di ridere a 360 gradi della tragedia e della mediocrità dell’uomo, senza troppi sensi di colpa. Ma non è stupido, anzi. Si può prendere o lasciare, ma non è da sottovalutare.

Voto Gabriele: 7

Qui il trailer italiano.
Dal 03 giugno al cinema.

Torino Film Festival