Home Curiosità Franco Trentalance: “I film hard sono come il menu a prezzo fisso vicino agli uffici” – Intervista di Cineblog all’attore porno italiano

Franco Trentalance: “I film hard sono come il menu a prezzo fisso vicino agli uffici” – Intervista di Cineblog all’attore porno italiano

Se siete lettori attenti di Cineblog vi sarete accorti della segnalazione del BravoMaBasta 2011, festival di film a basso budget che si terrà a Milano il 26 marzo prossimo. Oggi andiamo fuori dai soliti schemi del “solito” cinema facendo quattro chiacchiere con Franco Trentalance, presidente della giuria e attore porno italiano.Come sei arrivato al BravoMaBasta

di carla
pubblicato 16 Marzo 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 13:52

Se siete lettori attenti di Cineblog vi sarete accorti della segnalazione del BravoMaBasta 2011, festival di film a basso budget che si terrà a Milano il 26 marzo prossimo. Oggi andiamo fuori dai soliti schemi del “solito” cinema facendo quattro chiacchiere con Franco Trentalance, presidente della giuria e attore porno italiano.

Come sei arrivato al BravoMaBasta Festival?
Sono arrivato perché l’ex fidanzata di Jonathan Zarantonello, regista di Uncut, dove recito, è una delle organizzatrici. Eravamo in contatto e così… Di solito faccio il giurato nei Concorsi di Bellezza, il cinema mi mancava. Mi sto guardando i film, qualcuno è interessante e carino, di qualcuno mi chiedo ‘Ma doveva farlo per forza ‘sto film?’. Perché la tecnologia è molto democratica, con i costi quasi nulli, però a volte un uso più d’elite smorzerebbe gli istinti artistici di qualcuno…

Tu hai già idea di chi premiare?
No no. Sono molto meticoloso: li sto guardando tutti e faccio una prima valutazione, scremo, elimino dei film al primo turno, come nelle partite di tennis. Poi i 10 rimasti li rivedo una seconda volta anche con amici e dopo deciderò.

Ti stai divertendo?
Se li guardo con gli amici si. Se li guardo da solo come l’altra sera… c’è qualcosa di interessante, ma c’è anche roba… di niente. Nelle idee intendo, non i mezzi. Un po’ come nel porno (ride). Ma il porno ha la giustificazione che alla fine devi andare a parare lì, non puoi fare troppi voli pindarici.

Franco Trentalance:
Franco Trentalance:
Franco Trentalance:
Franco Trentalance:


Come sei arrivato al porno?
Come tante cose nella vita, da una parte c’è la volontà e dall’altra c’è il caso. Io avevo conosciuto una spogliarellista che voleva fare film porno e mi aveva chiesto di accompagnarla ad alcune fiere etc… Poi noi ci siamo lasciati, i contatti mi erano rimasti e quasi quasi fammi fare due telefonate…

Hai iniziato per soldi o per curiosità?
No no, i soldi sono l’ultima cosa! Io volevo fare della mia più grande passione, che era ed è ancora il sesso, un mestiere. Volevo diventare professionista nella cosa che mi divertiva di più. Esattamente come un cantante, un ballerino, un musicista.

Tu hai fatto queste telefonate e come ti sei presentato?
No beh, loro mi avevano già visto, poi ho rotto le palle per un annetto. Alla fine ti danno una chance, una pressione psicologica enorme perché è l’unica chance che hai e via.

Come funziona?
Il provino vero e proprio quasi non esiste. Ogni giorno ricevo decine di mail di aspiranti attori e non so più cosa rispondere… agli aspiranti intanto dico di andare alle fiere erotiche così da incontrare gente e prendere contatti. Poi magari uno è di Napoli e mi dice: ‘Eh ma devo andare fino a Milano? Non c’è più vicino?’. A volte la volontà è poco supportata dall’azione… Comunque, alla fine ci sono due modi per fare i provini. Rompi le palle all’infinito e speri che ti diano la possibilità di provare… di solito non c’è un provino ma fanno una scena che so? un’attrice professionista, due uomini professionisti e buttano in mezzo il provinante. Così se il provinante è un po’ in crisi i due professionisti con l’attrice reggono bene la scena e non si nota se il provinante c’è o non c’è. La mia prima scena fu così: c’erano due professionisti, due provinanti e una donna. E’ vero che devi un po’ chiedere permesso (questa volta rido io, ndr.) però diciamo che hai meno responsabilità perché se hai problemi di funzionamento ti puoi appartare e non si nota ma più pressione perché sei con professionisti che sanno esattamente come fare e tu sei un po’ impacciato perché sei all’inizio. Questa è la prima formula. Oppure trovare una ragazza che voglia provare, fare hard o sperimentare e andare insieme per fare una scena. A quel punto tengono un professionista in stand-by come un avvoltoio sul ramo. Il provinante inizia a girare con la ragazza e se funziona qualcosa si tira fuori, se non funziona il professionista scende dal ramo e continua la scena con la ragazza.

Tu hai fatto 440 film, il tuo preferito?
Oddio, toglierei tutti quelli dei primi cinque-sei anni di carriera perché non mi riconosco. E poi è difficile scegliere perché magari uno ti è piaciuto per il luogo in cui hai girato, uno ti è piaciuto perché era carina e divertente la trama, uno perché era girato con mezzi vagamente cinematografici come dolly, steadycam etc., un altro ti è piaciuto perché faceva tutto schifo ma l’attrice era una gnocca galattica e hai fatto una trombata con la T maiuscola… è difficile scegliere!

Non ti vergogni mai sul set?
No vergognare no ma non sono neanche un esibizionista. Diciamo che con gli anni la macchina da presa me la sono fatta piacere. Dire che mi ecciti avere la telecamera lì, no. E’ così: o te la fai piacere o cambi mestiere.

Non c’è mai un giorno in cui dici ‘Non ho voglia’?
Siii, sì.

In quei casi? La fai lo stesso…
La differenza tra un professionista e uno “normale” è questa. Un professionista se anche non ha voglia riesce a richiamare dei meccanismi che lo fa eccitare. Sono come tutti, è chiaro che ho una carica sessuale vivace se no non avrei fatto questo mestiere. Però sono sempre un uomo e ci sono giornate in cui avrei voglia di fare tutto tranne che trombare sul set.

Sei fidanzato adesso?
Al momento no.

E quando hai qualcuno come fai con il lavoro? Con la gelosia?
Voi donne siete molto avanti in queste cose perché se una capisce, e io ovviamente cerco di muovermi in questa direzione, che è veramente solo un mestiere… Io faccio sesso per mestiere… è una cosa tecnica, tutto lì. A quel punto le donne non sono gelose.

Non hai mai avuto storie con le tue partner sul set?
No, ho avuto flirt ma relazioni no. Anche perché non si tromba mai con le attrici porno. Intanto si è sempre in giro per lavoro, in Europa, e quando si è insieme o lei ha lavorato e le brucia qualcosa, è indolenzita o è stanca, o io attore magari devo lavorare la mattina dopo e non è il caso che arrivi spompato sul set. Insomma, non si tromba mai.

Il cinema italiano è in crisi: anche il porno?
Un pochino sì. La rete ha fatto danni anche lì. Il porno è pop, è parte della nostra cultura, e in questo momento di grande popolarità corrisponde il momento di maggior crisi commerciale.

Tu quanto prendi per film? Lo puoi dire?
No meglio di no, ma ricchi non si diventa. Perché ho fatto 440 film? (Ridiamo, ndr.). Devo lavorare sulla quantità. Se pagassero tanto farei come Leonardo DiCaprio che fa un film all’anno. Tutti lavoriamo sulla quantità, anche i produttori. Come il menu a prezzo fisso vicino agli uffici. Lo fai a 10 euro ma poi devi lavorare sui numeri.

Della faccenda di Ruby e Silvio che ne pensi?
Diciamo che ognuno fa quello che vuole ma un pizzico di discrezione in più non sarebbe guastato. Non credo che gli altri uomini di potere siano tutti dei santi, anzi. Chi ha potere e soldi ne fa di tutti i colori ma in posizioni pubbliche ci vuole discrezione.

Sicuramente qualche lettore dirà: ‘Cosa ci fa qui Franco Trentalance? Questo è un blog di cinema’. Cosa rispondi?
Intanto sono un appassionato di cinema, l’ho sempre seguito. E comunque il porno è una parte del cinema. E’ come dire: chi gioca a calcetto nel dopo lavoro non fa sport, è solo quello della serie A. Ma no, è sempre sport. E’ come il porno. E’ una specialità.

Cosa ne pensi delle porno-parodie?
Sono soprattutto Americane, in Europa non si fanno quasi più perché la risata mal si concilia con l’eccitazione. Così come è sparito il film in costume che allontana la realtà così è sparita la parodia. O ridi o ti ecciti. O hai il pisello in mano mentre guardi un porno o ridi mentre mangi pop-corn. E’ difficile mediare. Penso che in America siano più operazioni “mediatiche” per fare pubblicità all’azienda o… magari in America funziona di più la parodia. Non ho visto il film porno dei Simpson ma non credo di riuscire ad eccitarmi con un’attrice dipinta di giallo. Poi magari lo guardi lo stesso perché ti fa ridere ma… è diverso.

Tu li guardi i film porno?
Come no?

Anche i tuoi?
Sì ma non per egocentrismo ma per due motivi: o per un punto di vista tecnico, per vedere come è andata, se sono stato bravo etc. etc., esattamente come uno sportivo, o perché mi è piaciuto particolarmente l’attrice con cui ho lavorato, perché mentre sul set tu sei comunque un po’ distaccato non è che godi veramente. Il godimento arriva rivedendo il momento. E’ riguardando che prendo coscienza del fatto che mi è piaciuto perché mentre sei lì sei talmente concentrato su altro che quasi non te ne rendi conto. E’ una specie di Dottor Jekyll e Mr. Hide.

Sul set non è mai buona la prima? Non ripetete mai le scene?
Mah no. Siamo io e te, mi spoglio ti spogli, me lo prendi in bocca a via.

Sì ok. Ma se succede qualcosa che non va?
Tipo defaillance? E’ raro ma se succede si dà uno stop, cinque minuti di pausa, fumo una sigaretta, bevo una cosa…. Di pause forzate sul set poi ce ne sono tante: cambiare le luci, rifare il make-up, il telefono del produttore che suona.

A nessuno viene mai da ridere?
No, una volta sono caduto da un divano perché era sudato, una volta sono caduto da un muretto ma sono cose che capitano 3-4 volte su 400 film.

Il tuo film preferito?
Oltre il giardino come film spirituale, qualcosa di Clint perché è d’obbligo, un western robusto come Il Texano dagli occhi di ghiaccio dove lui sputava tabacco sui cani e sui cadaveri… e qualcosa di Al Pacino, come Carlito’s Way.

Se dovessi fare un film “normale”? Con quale regista ti piacerebbe?
Fare l’attore mi diverte ma non è la mia passione numero uno. L’attore fondamentalmente è uno che ubbidisce, un po’ un operaio. Fai così, no no, fammela diversa, aspetta, no no. In pratica ubbidisce. Io sono 15 anni che ubbidisco per cui preferisco la televisione o la radio o il teatro. Debutto a fine mese a teatro. Lì stabilisci il tuo ruolo e vai, al cinema è diverso. Però farei un film con Fausto Brizzi perché è un caro amico. Tra l’altro Fausto sta scrivendo Sex in 3d e in qualche modo sono collegato ma non posso dire di più.

Parlami di questo debutto a teatro!
Lavoro con quattro comici siciliani di Zelig, molto bravi. Non è cabaret, è una commedia brillante. Loro sono ottimi maestri, c’è tutto da imparare. Ora siamo al sud, dopo l’estate saliamo al Centro Nord.

Ringrazio Franco per la gentilezza, disponibilità e simpatia. Trentalance sarà presente al BravoMaBasta Festival 2011.

Update 23 marzo: Riceviamo e pubblichiamo.
Cari amici del Bravo Ma Basta,
purtroppo a pochi giorni dal grande evento la sfiga ha colpito potente: per una questione burocratica è stata revocata l’agibilità al Derby, lo storico teatro milanese in cui si sarebbe dovuto svolgere il Festival. La notizia è di qualche giorno fa ma sembrava che la situazione si sarebbe sbloccata in tempo, cosa che non è avvenuta. Forse il Derby non aprirà mai più. Ora, chi pensa che tutto questo fermerà il Bravo Ma Basta Film Festival si sbaglia di grosso. Qui è “dove il genio compensa la mancanza di mezzi”, e ora è nostro compito dimostrarlo! Ci stiamo muovendo per trovare un altro spazio degno di accogliere il Festival e i suoi ospiti. La data non cambia, vi chiediamo solo di tenere d’occhio il sito www.bravomabasta.com per aggiornamenti e soprattutto, prima di venire, di controllare sul sito l’indirizzo del locale in cui si svolgerà.

A presto e teniamo botta!
Gli organizzatori del Bravo Ma Basta Film Festival