Fräulein – Una fiaba d’inverno: Recensione in Anteprima
Christian De Sica protagonista del fiabesco debutto alla regia di Caterina Carone con Fräulein.
Curioso il soggetto pensato dalla Carone, autrice anche della sceneggiatura, che immagina l’arrivo di una gigantesca tempesta solare sulla Terra, evento naturale tanto inquietante quanto affascinante che provoca sbalzi di corrente e blackout. Tempesta che letteralmente travolge Regina, scontrosa zitella da tutti chiamata Fräulein, a causa dell’arrivo di un misterioso turista 60enne, smarrito e dai modi gentili, per non dire infantili, che improvvisamente si presenta alla porta del suo albergo di montagna, da tempo chiuso.
‘C’era una volta‘, così prende vita la ‘favola d’inverno’ della regista marchigiana, che ha di fatto esordito con un vero e proprio coming of age, centrato però su due adulti chiamati a maturare, a prendere di petto la vita. Due persone sole e agli antipodi, per caso finite a convivere sotto lo stesso tetto. Da una parte una donna spigolosa, provata da un passato a noi sconosciuto e da tutti chiamata ‘fräulein’ in senso dispregiativo. In quanto zitella. Mai un sorriso per Regina, vestita come un camionista, perennemente attaccata a delle audiocassette di meditazione e continuamente in compagnia dell’amata gallina Marilyn. Inevitabile lo scontro dinanzi al bonario Walter Bonelli, uomo che dal nulla spunta davanti all’ingresso del suo hotel visibilmente inattivo con un giubbotto giallo canarino e un trolley. Inizialmente distanti, soprattutto per il carattere acerbo di Regina, i due inizieranno ad avvicinarsi e a fare amicizia, scongelando esistenze da troppo tempo intrappolate in un ghiacciato lago di emozioni.
C’è del buono, in questo debutto registico al femminile che ha il merito di regalare al 65enne De Sica un’altra occasione per dimostrare tutta la propria versatilità, per decenni venduta sul ricco altare del cinepanettone. Il suo Bonelli alla Peter Sellers (impossibile non pensare a Chance Giardiniere) conquista, tra spaesamento e ingenuità, vitalità e malinconia. Un alieno piombato in un paesino dell’Alto Adige scombussolando la triste vita di Regina, donna chiusa in se’ stessa di cui non sappiamo nulla e di cui nulla sapremo. Perché la Carone guarda poco o niente al passato dei suoi protagonisti e molto al presente, proiettando il tutto ad un futuro con inevitabile lieto fine.
Nel mezzo tempi di scrittura esageratamente dilatati, soprattutto nella prima monotona parte, e un’evoluzione della trama didascalica e indubbiamente scontata, oltre ad una serie di personaggi secondari tendenzialmente inutili e gratuitamente esasperati nelle rispettive caratterizzazioni. Se la solitamente brava Mascino paga inizialmente la rigidità di un ruolo che tende a frenarla, De Sica illumina da subito la scena con modi gentili e credibili, dopo decenni di pernacchie, tradimenti e parolacce. Segno che un altro tipo di cinema, per quest’attore tanto amato e dalle sconfinate possibilità recitative, è per lui tutt’altro che impossibile. Per la Carone, apprezzabile soprattutto nelle scene più ‘oniriche’ in cui è la sognante notte ad avvolgere i suoi protagonisti, un debutto che fa ben sperare in previsione futura, anche se limitato da una sceneggiatura esageratamente scarna e prevedibile.
[rating title=”Voto di Federico” value=”5.5″ layout=”left”]
Fräulein – Una fiaba d’inverno (Ita, commedia, 2016) di Caterina Carone; con Christian De Sica, Lucia Mascino, Therese Hämer, Irina Wrona, Andrea Germani, Max Mazzotta, Jasmin Barbara Mairhofer, Luigi Delladio, Peter Mitterutzner, Ingrid Bliem Esposito, Giorgio Lopez – uscita giovedì 26 maggio 2016.