Stasera in tv: “Genitori vs Influencer” con Fabio Volo su TV8
TV8 stasera propone “Genitori vs Influencer”, commedia del 2021 di Michela Andreozzi con Fabio Volo, Nino Frassica, Paola Minaccioni, Massimiliano Bruno e Giulia De Lellis.
Genitori vs Influencer, su TV8 la commedia della regista Michela Andreozzi (Brave ragazze) con Fabio Volo nei panni di un padre single alle prese con la figlia il cui sogno è diventare una influencer, desiderio che scatenerà in casa una vera e propria battaglia generazionale.
Genitori vs Influencer – Cast e personaggi
Fabio Volo: Prof. Paolo Martinelli
Ginevra Francesconi: Simone
Giulia De Lellis: Ele-O-Nora
Ruben Mulet Porena: Nicola Liverani
Emma Fasano: Germana
Massimiliano Bruno: preside
Nino Frassica: zio Delbono
Paola Minaccioni: zia Malena
Matteo De Buono: Ciccio
Paola Tiziana Cruciani: zia Agnese
Massimiliano Vado: zio Pietro
Michela Andreozzi: mamma di Nicola Liverani
Barbara D’Urso: se stessa
Genitori vs Influencer – Trama e trailer
“Genitori vs Influencer” mette in scena una divertente e attualissima battaglia generazionale: da una parte Paolo, amorevole padre single e professore di filosofia interpretato da Fabio Volo (Un paese quasi perfetto, Il giorno in più) che si trova a dover navigare nel tumultuoso quotidiano della figlia adolescente Simone (alla francese), interpretata da Ginevra Francesconi (Il nido, Regina), classica rappresentante della Generazione Zeta stregata dallo smartphone, dai social media, ma soprattutto dall’idea di fare dell’Influencer un “lavoro”; ipotesi quest’ultima che scatena la reazione del padre che innescherà a sua volta lo scontro del titolo coinvolgendo i social e la combattiva influencer Ele-O-Nora, interpretata dalla vera influencer Giulia De Lellis lanciata dal programma televisivo Uomini e donne, co-autrice di un romanzo autobiografico campione di vendite e qui al suo debutto sul grande schermo. Lo scontro sarà epico e non mancherà di spassosi colpi bassi, ma avrà anche la possibilità di avvicinare due mondi all’apparenza distanti quando Paolo si ritroverà Influencer a sua volta, raccogliendo suo malgrado lo scontento di quella parte di mondo che considera il mondo dei social qualcosa di effimero e illusorio.
Il nostro commento
La regista Michela Andreozzi trova la giusta chiave di lettura per uno scontro generazionale in atto, la chiave in questo caso è trattare con la giusta leggerezza una tematica sin troppo seria, quella dell’invasività dei social media e di alcune problematiche che portano a definire in alcuni casi delle vere e proprie dipendenze dalla tecnologia. “Genitori vs Influencer” però non è un film drammatico, ma non per questo non pone dei quesiti legati ad un mondo virtuale spesso effimero e costruito sulla pura estetica; Andreozzi sceglie di giocare con il dilemma che attanaglia in molti visto l’ampliarsi di persone che vivono di questo; la domanda quindi sorge spontanea: l’Influencer può essere considerato un lavoro a tutti gli effetti? E su questo gioco delle parti, Fabio Volo padre preoccupato per la deriva social della figlia (Ginevra Francesconi), e quest’ultima attirata da un mondo impalpabile che promette soldi e poplarità in cambio di una formula lavorativa da sogno, una tentazione forte che però nasconde non poche insidie. Grazie ad un cast particolarmente in sintonia e una regia puntuale, “Genitori vs Influencer” regala divertimento con qualche spunto di riflessione, una formula che andrebbe reiterata rispetto a tante commedia adolescenziali di pessima fattura.
Curiosità sul film
- “Genitori vs Influencer” è diretto da Michela Andreozzi, attrice qui al suo terzo lungometraggio da regista dopo l’esordio con Nove lune e mezza, commedia sul desiderio o meno di essere genitori e Brave ragazze, altra commedia stavolta ispirata ad una storia vera che racconta il moto di ribellione di quattro donne con poco da perdere e in cerca di riscatto, che decidono di rapinare la banca del loro paese travestite da uomini.
- La regista Michela Andreozzi e Fabio Volo sono recentemente tornati a collaborare nella commedia Una Gran Voglia di Vivere attualmente disponibile su Amazon Prime Video.
- Michela Andreozzi descrive “Genitori vs Influencer” come la storia di un amore tra un padre e una figlia che non si limita ad una narrazione tipica da family movie: “…più che un family, una commedia romantica su un grande amore non troppo raccontato: quello tra un padre una figlia che, qui, non hanno altro che loro stessi. È la storia contemporanea di ogni famiglia in cui l’adolescente di casa viene rapito dallo smartphone e non smette mai di sollevare gli occhi dallo schermo, trasformandosi in uno sconosciuto agli occhi dei suoi impotenti genitori. Ecco, per me, il film sono gli occhi di Paolo che guardano sua figlia cambiare.
- La regista ha raccontato che “Genitori vs Influencer” nasce anche dall’esperienza personale di Fabio Bonifacci, autore di lungo corso che ha collaborato con Alessandro Siani e Luca Miniero, co-autore della sceneggiatura e che nella vita è padre di due adolescenti: “Due i mondi da disegnare: quello adulto di Paolo, legato al (suo) passato, e quello teen di Simone, semplice, come tutti quelli della sua generazione. Due mondi a confronto: uno più classico, anche nel commento musicale, l’altro più fluido e informale, più mosso nello stile.”
Note di regia
Dopo “Nove Lune e mezza” e “Brave ragazze”, nati da un lungo lavoro di riflessione, spesso divertita, sulla condizione femminile nel nostro paese, sui temi della maternità e della realizzazione personale, ho sentito il desiderio di dedicare attenzione all’altro da me, attraverso la lente dell’umorismo, mia costante non variabile, fino ad oggi. E così ho iniziato a cercare nuove possibilità di racconto su più ampie dinamiche familiari, tema presente nei miei lavori, ma ancora non affrontato come centrale. Ero appunto in fase di scrittura – di un altro progetto – quando Fabio Bonifacci mi ha sottoposto il soggetto “Genitori vs influencer”, una storia incentrata sulla relazione padre-figlia che ho subito amato. Il protagonista della storia è Paolo, un professore di filosofia, vedovo e poco avvezzo alla modernità, forse perché ha trascorso i suoi ultimi 14 anni a crescere da solo una figlia, Simone “come la De Beauvoire”: ragazzina speciale, in gamba, studiosa, classica rappresentante della Generazione Zeta nella quale tutti noi quasi in pensione riponiamo molta fiducia. Padre e figlia, dopo essere letteralmente cresciuti insieme in una relazione simbiotica, circondati dall’affetto dei vicini di casa – “il condominio”, una specie di grande famiglia – affrontano la loro prima crisi, naturalmente necessaria, innescata dal rapporto via via sempre piů morboso di Simone con i social network, che invece Paolo detesta. Simone, come ogni ragazzina della sua età che si affaccia all’adolescenza, si appassiona infatti ai social, scatenando in Paolo una reazione tale che lo porta a dichiarare guerra, non solo al web, ma anche alle sue superstar: gli influencer che Simone tanto ammira. Peccato che, a causa di Simone che lo filma di nascosto, lo sfogo di Paolo finisca on line e diventi virale, provocando a sua volta la reazione sulfurea degli influencer, capeggiati dalla truce Ele-O-Nora. La guerra mediatica trasforma Paolo, suo malgrado, in una celebrità che piano piano viene sedotta dal fascino della popolarità e della vita facile… che tuttavia porteranno il professore a riaprirsi alla vita e alle sue infinite possibilità, compreso l’amore. Al netto del mondo virtuale che, tematicamente, è il terreno moderno su cui si gioca la partita tra Paolo e Simone, il cuore del film è lo scontro eterno, biologicamente inevitabile, 5 tra una figlia che cresce e un genitore che invecchia, la storia universale di quel sentimento doloroso che c’è l’inesorabile distacco dal cordone ombelicale, mai facile, soprattutto per un genitore single che non ha altro scopo nella vita. E’ questo distacco a definire il film, più che un family, una commedia romantica su un grande amore non troppo raccontato: quello tra un padre una figlia che, qui, non hanno altro che loro stessi. E’ la storia contemporanea di ogni famiglia in cui l’adolescente di casa viene rapito dallo smartphone e non smette mai di sollevare gli occhi dallo schermo, trasformandosi in uno sconosciuto agli occhi dei suoi impotenti genitori. Ecco, per me, il film sono gli occhi di Paolo che guardano sua figlia cambiare. E grazie a un gruppo divertente di comprimari brillanti, che permette al film di assumere i toni della commedia senza forzature, l’intenzione è raccontare la vicenda di Paolo e Simone nel modo più naturale possibile, riconducibile a quel tacito copione che ogni genitore quotidianamente scrive e conosce. Vorrei accompagnarli passo passo, stando vicino ai loro occhi, ai loro sentimenti, alle loro parole, nate anche dall’esperienza personale di uno sceneggiatore – Bonifacci – che nella vita è padre affannato di ben due adolescenti. Due i mondi da disegnare: quello adulto di Paolo, legato al (suo) passato, e quello teen di Simone, semplice, come tutti quelli della sua generazione. Due mondi a confronto: uno più classico, anche nel commento musicale, l’altro più fluido e informale, più mosso nello stile. Tre gli ambienti principali: la casa e il suo condominio – a tutti gli effetti un protagonista, la scuola e il mondo virtuale, il web. Riguardo a quest’ultimo, l’idea è quella di descriverlo come parte del mondo reale, anche per evitare la costante inquadratura dei devices con cui il cinema contemporaneo è costretto a confrontarsi. La realtà virtuale sarà perchè una porzione di inquadratura, un riquadro al centro dell’immagine, del formato di uno smartphone, una sezione di schermo tratteggiata, aumentata, colorata; corredata insomma di tutti gli elementi che caratterizzano i social: filtri, tag, gif, musiche (es. Paolo esce per dirigersi ad un evento, Simone lo inquadra: a quel punto vediamo la soggettiva di Simone, all’interno della quale un’area tratteggiata segue Paolo, piů colorata del resto, corredata di tag). E anche la presenza di un personaggio che si palesa su un social network sotto forma di video, commento o emoticon saràvisibile in presenza all’interno della scena (es. Simone guarda Ele-O-Nora che posta un video da casa e l’influencer si materializza fisicamente davanti alla teenager, nella sua stanza). Una soluzione stilistica per una fruizione immediata: integrare il mondo virtuale nel mondo reale, dal momento che ormai la sua ingombrante presenza nelle nostre vite ha lo stesso peso della realtà. [Michela Andreozzi]
Genitori vs Influencer – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del cantautore Luigi De Crescenzo in arte “Pacifico”–
- La colonna sonora include il brano originale “Gli anni davanti”.
- La regista Michela Andreozzi ha voluto porre particolare attenzione alla narrazione parallela dei due mondi, che si scontrano nel film, dal punto di vista squisitamente musicale: quello dei genitori di millennial, accompagnato dalle musiche di Pacifico che ha curato la colonna sonora e quello dei “teen” per il quale la regista ha scelto di utilizzare la nipote quattordicenne Marta Andreozzi come “consulente musicale” per la scelta di artisti all’ultimo grido come gli “Psicologi”.
1. Luce, Pt. 3
2. Aria
3. Luce, Pt. 1
4. Fun
5. Luce, Pt. 2
6. Nuvole, Pt. 1
7. Anche se ci siamo persi
8. Gli anni davanti
La colonna sonora di “Genitori vs Influencer” è disponibile su Amazon.