GFF 2013, Sacha Baron Cohen: “Il film su Freddie Mercury? Spero venga fatto. Berlusconi? Pensavo fosse un comico”
“Sono da sempre un grande fan dei Queen”, chiarisce Cohen che si augura che vada in porto. Diplomatico ed estremamente corretto…
16.09 L’ultima è la nostra: “Ha mai pensato di creare un personaggio ispirato alla società o alla politica italiana?”
“Pensavo che Berlusconi fosse già un personaggio comico…”
16.09 Nei tre film di Madagascar ha doppiato il personaggio di Re Julian. Come è cambiato il suo personaggio nel film e anche il modo di interpretarlo.
“Questa è la domanda più intellettuale che abbi ricevuto su Madagascar. Il lavoro di doppiaggio è un processo complicato. Vedendo Shrek ed altre pellicole del genere ho pensato che siano le migliori produzioni del momento a Hollywood. Avevo voglia di prendervi parte. Quando mi hanno proposto la parte mi sono messo a studiare una voce e per farlo mi sono fatto inviare i provini degli altri interpreti. Quando feci sentire ai produttori esecutivi e al regista quello che avevo pensato di fare ci fu un lungo silenzio, nessuna reazione per tre minuti. Nessuna. Poi il regista mi prese da parte e mi disse che non andava bene: sono rimasto chiuso con lui per quattro ore per trovare la giusta combinazione. Ed è nata la voce del re. La cosa bella del doppiaggio è che mi ha dato la possibilità di improvvisare”.
16.07 Quanto sono stati d’accordo lui ed Helena Bonham Carter per i loro ruoli?
“E’ stato un onore lavorare con lei. Volevo davvero fare il marito di Helena. Qualunque personaggi interpreti ha una parte di me dentro.La vera domanda è capire quanti ‘veri me’ ci sono. Per i cattivi cerco una chiave ‘umana’ per interpretarli”.
16.05 Domanda su Anchorman 2, prossimamente al cinema.
“E’ una commedia surreale. Quando ho visto il suo primo film ho avuto un effetto alla Monty Phyton e mi sono messo in contatto con lui…”.
16.00 Gli si chiede il rapporto tra comicità e realtà:
“Io ho cominciato in tv con un aspirante gangsta, che aspirava a diventare un ‘afro-americano’. Un giorno girai una scena con dei veri ‘rapper’ e finsi di essere qualcuno che non ero. Ma quando mi rivelai ai ragazzi loro non m credettero: capii che quella poteva essere la mia cifra artistica. Di tutto questo girato andavano in onda due minuti a puntata. Quando il boss mi chiamò in ufficio e mi disse che non avrei più dovuto farlo, pena il licenziamento:allora capì che funzionava. Che quello che faceva valeva la pena di farlo”.
15.58 Gli si chiede se sappia qualcosa del caso kazako. Non ne sa nulla ma risponde scherzando…
“Posso garantire che non non c’entro niente, non è colpa mia”.
15.52 Come è andata con il film di Freddie Mercury? La sua è stata l’unica defezione? Il produttore De Niro ha provato a farlo tornare sui suoi passi? La domanda non piace al suo press agent, che la stoppa e interviene, dicendo che non è il caso di rispondere. Nasce un po’ di bagarre, ma Sacha interviene e risponde.
“Quello che posso dire è che sono un grande fan dei Queen. C’erano le premesse perché fosse un grande film e credo che tuttora ci siano le condizioni perché possa esserlo. Spero che questo film venga fatto e che sia un bel film”.
15.50 Hai intenzione di fare un tuo progetto su Freddie Mercury?
“No, non sono un produttore”.
15.50 Il film che l’ha sconvolto?
“Quando avevo sei anni i miei genitori mi portarono a vedere “Brian di Nazareth” dei Monty Phyton. Quel film mi ha cambiato la vita. Ora sapete perché sono strano”.
E gli si racconta che da noi quel film è uscito solo nel 1991. E abbiamo detto tutto….
15.44 Prima domanda, la differenza tra i due ruoli recitati nei due musical.
“Intanto sono due bastardi. Il signor Pirelli è un bastardo che cerca di fare i soldi. E la mia specialità è recitare parte da bastardo. Quando ho recitato in Sweeney Todd, il regista era perplesso a farmi cantare live. Poi mi ha dato una possibilità di realizzare due scene cantate dal vivo. Con Hooper, a Les Misérables, ho sperimentato un tipo di regia diverso: lui non pensava si potesse registrare dal vivo delle scene, io gli ho portato il caso di Sweeney Todd. E così abbiamo potuto girare scene lunghe anche sei minuti, con tanto di ballerine, con tre telecamere… insomma una cosa dal sapore teatrale”.
15.42 Arriva in sala stampa e inizia a dire “Bellissimo, bellissimo bellissimo” e “Grazie”. Cappellino di paglia e camicia bianca mette subito a suo agio un ragazzo di Caserta che ha l’ardire di rompere il ghiaccio:
“Ah sei di Caserta? Dove c’è la Reggia!”.
Bravo Sacha.
Ultimo ospite internazionale del Giffoni Film Festival, Sacha Baron Cohen arriva alla Cittadella del Cinema per incontrare i ragazzi che hanno ormai svolto il proprio compito e hanno proclamato i film vincitori della 43a edizione. Ora, quindi, ci si può rilassare e dedicarsi con ancor maggiore attenzione agli ultimi incontri del festival.
Protagonsta di Borat e Bruno, reduce dal successo di Les Misérable, Baron Cohen arriva a Giffoni a pochi giorni dall’annuncio dell’abbandono del progetto su Freddie Mercury. Ci dirà qualcosa di più in merito?
Foto | @GFF