Ghost in the Shell: 10 film da guardare dopo il live-action
“Ghost in the Shell” ha debuttato nei cinema italiani e Blogo vi propone una speciale classifica di film ispirati dal live-action di Rupert Sanders.
Ghost in the Shell ha fatto il suo debutto nei cinema italiani e purtroppo si è rivelato per il sottoscritto un film visivamente sorprendente, con una protagonista azzeccata, ma riuscito a metà. Il live-action di Rupert Sanders presenta una prima parte impeccabile e in perfetta sintonia con l’anime originale, ma una seconda parte vittima dell’abitudine di Hollywood di puntare a tutti i costi ad un platea “generalista”, da cui l’errore madornale di banalizzare il concetto di “Ghost”, il cuore del manga / anime originale, semplificandolo in semplici ricordi rimossi e umanizzando all’estremo sia la protagonista che la nemesi principale diventata una sorta di Ultron / Frankenstein in cerca di vendetta.
Visionato il film abbiamo pensato di stilare una speciale classifica che però non poteva risolversi in una semplice “Top 10” di film di fantascienza, quindi abbiamo scelto di partire dall’anime originale di Mamoru Oshii scegliendo alcuni elementi distintivi in esso contenuti vedi Intelligenza artificiale, umani potenziati, cyborg, realtà virtuale e Internet (tutti elementi del genere “cyberpunk”), e da questi elementi trarne 10 titoli in sintonia su più livelli con il manga / anime originale.
1. Ghost in the Shell (1995)
Naturalmente è d’obbligo dopo aver visionato il live-action guardare l’anime originale anni ’90 di Mamoru Oshii, chiaramente ci riferiamo a chi non lo conosce, per rendersi conto di quanto alcuni cambiamenti apportati nell’adattamento live-action ne abbiano cambiato e snaturato il senso più profondo.
2. Matrix (1999)
Un film che ha indelebilmente segnato al storia della fantascienza e non solo dal punto di vista degli effetti speciali, poiché l’originale Matrix è qualcosa di realmente speciale. Un ambizioso ibrido di generi che gioca con la percezione della realtà, non solo del protagonista Neo (Keanu Reeves), ma anche dello spettatore da sempre affascinato da ciò che si cela nelle profondità della metaforica “Tana del Bianconiglio”.
3. Blade Runner (1982)
Altro classico imperituro del genere fantascientifico, in questo caso dietro ad immersivi effetti speciali, suggestive scenografie e un carismatico Harrison Ford cacciatore di replicanti, vi è una ribellione di “macchine” concepite per servire l’uomo che evolvono e come gli esseri umani cercano il loro creatore per avere risposte che il genere umano persegue dalla notte dei tempi.
4. Johnny Mnemonic (1995)
Tratto da William Gibson, uno dei padri del genere Cyberpunk, Johnny Mnemonic è un divertente salto in un ipotetico futuro dove i potenziamenti cibernetici sono all’ordine del giorno e spesso illegali. Un Keanu Reeves pre-Matrix veste i panni di un “corriere” che per soldi sostituisce grosse porzioni della sua memoria con memoria libera da occupare con dati sensibili. Uscito lo stesso anno dell’anime Ghost in the Shell, il film diretto da Robert Longo ha molti punti in comune con il manga di Masamune Shirow e l’anime di Mamoru Oshii.
5. Nirvana (1997)
All’epoca della sua uscita vidi Nirvana in sala e rimasi stupito da come il film di Gabriele Salvatores riuscisse ad osare tanto in un panorama asfittico come quello del cinema italiano, in cui il fantastico e il cinema di genere vengono approcciati con uno snobbismo insostenibile. Nirvana ispirato al romanzo “Neuromante” di William Gibson e a film come Blade Runner (1982) e Johnny Mnemonic (1995) anticipa il cult Matrix (1999) dei fratelli Wachowski e all’epoca incassò la bellezza di 15 miliardi di lire…chapeau.
6. Robocop (1997)
Nell’ambito del potenziamento cibernetico degli esseri umani Robocop è uno dei rappresentanti di spicco ed ancora oggi inarrivabile a fronte di due sequel, quattro serie tv e un recente e decisamente innocuo reboot. Il film esplora la difficoltà di integrare uomo e macchina con il cervello dell’agente Murphy integrato con un sistema informatico e 3 direttive inviolabili («Ordine pubblico totale», «Proteggere gli innocenti», «Far rispettare la legge»). I ricordi della sua vecchia vita però riaffioreranno e la sua parte umana innescherà un cortocircuito emotivo che avrà inattese conseguenze.
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7. Tron: Legacy (2010)
Titolo davvero sorprendente, fedele allo spirito del Tron originale, il sequel di Joseph Kosinski schiva con intelligenza il rischio di rappresentare un’operazione fuori tempo massimo e ci riporta a pié pari nel mondo digitale del film originale ora noto come “La Rete”. Immersivi gli effetti visivi e tanto impressionanti quanto inquietanti le sembianze del programma senziente CLU 2.0, il giovane clone digitale di Jeff Bridges.
8. Immortal Ad Vitam (2004)
Il film di Enki Bilal, ispirato ad una sua graphic novel, è un audace mix di live-action e animazione che ci racconta di un futuristica New York del 2095 popolata da mutanti e umani geneticamente alterati tra cui Jill Biosko, una mutante che ricorda la Leeloo del classico Il quinto elemento di Luc Besson. Bilal è un “outsider” che realizza, con la medesima tecnica utilizzata per Sky Captain and the World of Tomorrow, un gioiellino a tratti brutale e inquietante, ma anche potente e suggestivo nel suo miscelare misticismo e scienza.
9. Il mondo dei replicanti (2009)
Il film di Jonathan Mostow, basato sulla miniserie a fumetti “The Surrogates” di Robert Venditti e Brett Weldele, si rivela un’intrigante action fantascientifico con un protagonista, il divo Bruce Willis che è quasi sempre una garanzia, e una marcia in più rispetto a pellicole similari grazie alla descrizione di un futuro “artificiale” non così lontano dalla realtà. Il film racconta un genere umano ormai completamente straniato e isolato che vive, si fa per dire, solo attraverso degli androidi chiamati “surrogati”. Un po’ come accade oggi con gli avatar utilizzati in rete, il film pone l’accento su una vera e propria solitudine di massa su cui bisognerebbe riflettere.
10. Lucy (2014)
Prima di incarnare in Ghost in the Shell l’eroina cyborg nota come il Maggiore, la sensuale Scarlett Johansson interpretatava in Lucy di Luc Besson una donna che assume involontariamente una massiccia dose di una potente droga sperimentale che innesca in lei un cambiamento fisiologico impressionante (vedi “Limitless”), che con il trascorrere del tempo assumerà le prorpozioni di una vera e propria evoluzione genetica. Questo farmaco sintetico noto come “CPH4” permetterà alla protagonista di raggiungere il 100% dell’utilizzo delle sue capacità cerebrali e di manipolare materia, spazio e tempo. Una carismatica Johansson si cala perfettamente in un ruolo a mezza via tra il Neo di Matrix e il Maggiore di Ghost in the Shell e Besson riesce a non strafare nonostante l’ambizioso tema affrontato.