Home Festival di Venezia Giorno 10 a Venezia 2009: The Marriage – Tris di donne & abiti nuziali

Giorno 10 a Venezia 2009: The Marriage – Tris di donne & abiti nuziali

The Marriage – di Peter Greenaway (Orizzonti) Una grande sorpresa ha accolto gli accreditati ieri sera in Sala Perla. La proiezione di The Marriage infatti è stata un po’ “speciale”. Come è da un po’ di anni tradizione per Greenaway in speciali appuntamenti, il regista era presente alla proiezione e dal palco vicino allo schermo

12 Settembre 2009 12:30

the marriage greenawayThe Marriage – di Peter Greenaway (Orizzonti)
Una grande sorpresa ha accolto gli accreditati ieri sera in Sala Perla. La proiezione di The Marriage infatti è stata un po’ “speciale”. Come è da un po’ di anni tradizione per Greenaway in speciali appuntamenti, il regista era presente alla proiezione e dal palco vicino allo schermo interagiva, in alcune pause già preparate in precedenza, con il pubblico in sala, spiegando e analizzando quello che si sarebbe visto, come in una bella lezione di arte e di cinema.

Il mediometraggio incomincia con un gioco sperimentale di luci su La ronda di notte, già al centro dell’attenzione di Greenaway in Nightwatching, in corsa per il Leone d’Oro tre edizioni fa, e nel “corollario” Rembrandt’s J’accuse presentato a Roma. Poi si passa ad un gioco simile su L’ultima cena, e infine si passa a Le nozze di Cana, il vero soggetto di questa nuova opera multimediale d’analisi.

Lo stile ritorna ad essere quello sperimentato da Greenaway dai film degli anni ’90 fino al progetto dedicato a Tulse Luper, ovvero un sovraccarico di multi-screen, picture in picture, scritte su scritte, varie piste audio: ma se in alcuni lungometraggi sembravano più un vezzo pseudo-artistico senza un vero perché e alla lunga stancante, qui il fascino della tecnica è abbastanza innegabile. Grandi applausi lungo la (breve) proiezione e pubblico felice.

Una piccola nota, giusto per far capire alcune assurdità del calendario: abbinato al film di Greenaway c’era il film coreano Faces of Seoul di Gina Kim, che seguiva senza praticamente uno stacco The Marriage. Finito il film di Greenaway la maggior parte degli accreditati si è alzata e se n’è andata. Non è un’accusa agli accreditati, anzi: è un’accusa a chi ha costruito il calendario. Si sapeva che il film di Greenaway era atteso, per il nome del regista e per la particolarità dell’evento: perché abbinarlo ad un altro film, far vedere ai suoi autori la sala piena, e poi rifilare loro la mazzata facendo sì che il pubblico si alzi (al buio e in modo disordinatissimo) perché ha altre proiezioni in altre sale? C’è poco rispetto non solo per il pubblico, perché bastava davvero dividere in partenza i due film senza bisogno di raggrupparli.

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Tris di donne & abiti nuziali – di Vincenzo Terracciano (Orizzonti)
Dopo i film di Ferrara e della Comencini torna al Lido un po’ di Napoli, in una storia che racconta il potere seduttivo del gioco d’azzardo e le conseguenze dolorose e distruttive che si possono avere in una normalissima famiglia che a stento arriva a fine mese coi soldi, soprattutto nel periodo in cui si fanno i preparativi per il matrimonio della figlia.

Ha un bell’uso delle location in film di Terracciano, e le partite a poker rimandano vagamente a Regalo di Natale. Ma, nonostante un bel cast e una trama lineare e dalla componente morale forte, si mantiene piatto e senza forza. Vi ricordate, sempre sul gioco d’azzardo, Vegas: Based on a True Story, di Naderi, l’altr’anno in concorso? Ok, due cose belle differenti, però…

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