Giurato numero 2, recensione: Clint Eastwood confeziona un legal-thriller da manuale con un protagonista particolarmente azzeccato
Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul legal-thriller di Clint Eastwood con Nicholas Hoult, Toni Collette, Kiefer Sutherland e J.K. Simmons – Al cinema con Warner Bors. Pictures Italia
Giurato numero 2 ha debuttato nei cinema italiani con Warner Bros. Pictures. Il nuovo film di Clint Eastwood regista vede Nicholas Hoult nei panni di Justin Kemp, un giovane padre di famiglia che, durante il mandato da giurato in un processo per omicidio di alto livello, si trova alle prese con un grave dilemma morale che potrebbe influenzare il verdetto della giuria e potenzialmente condannare – o liberare – l’ imputato di omicidio.
Giurato numero 2 – La recensione del film
Clint Eastwood a 93 anni suonati gira quello che potrebbe essere il suo ultimo film prima del pensionamento. Si tratta di un legal-thriller da manuale, di quelli che hanno un po’ il sapore degli anni ’90, l’età d’oro del genere “giudiziario” al cinema e di autori di bestseller come John Grisham. In realtà “Giurato numero 2” è un sentito omaggio ad un film che ha precorso quei tempi come lo fece nel 1936 Furia di Fritz Lang, parliamo di La parola ai giurati (12 Angry Men) esordio alla regia datato 1957 di Sidney Lumet, regista che poi diventerà un punto di riferimento per il genere “giudiziario” negli anni a seguire. Suoi anche Il verdetto con Paul Newman, Per legittima accusa con Rebecca De Mornay, Prove apparenti con Andy García e James Gandolfini e la storia vera Prova a incastrarmi – Find Me Guilty, che ci ha regalato una sorprendente e al momento unica prova d’attore di Vin Diesel.
“Giurato numero 2″ riflette l’età e consapevolezza di un cineasta che ormai conosce bene il suo pubblico, un pubblico che apprezza sempre la sua schiettezza nella narrazione e una messa in scena priva di fronzoli stilistici, ma sempre elegante e coinvolgente come lo può essere un buon libro. Eastwood è un fine narratore di personaggi, esplora le relazioni interpersonali, costruisce dinamiche che rappresentano in parte il suo pensiero etico attraverso personaggi sfaccettati, in grado di rispecchiare anche una molteplicità di vedute. Quello di Eastwood, con la sua illuminazione di stampo”noir” e sequenze ritmate e mai frenetiche, è uno stile che sa di “vecchia scuola hollywoodiana” ma nonostante ciò non risulta mai anacronistico o fuori tempo rispetto ad un fare cinema senza tempo.
In quest’ultima sua fatica, Eastwood ci racconta di un sistema giudiziario che nonostante affinato con il tempo e in grado di dare la parola al popolo può incepparsi come il più oliato dei meccanismi e rovinare vite innocenti. In realtà di innocenti nella giuria selezionata nel film non ce ne sono molti, il che permette di scatenare un facile contraddittorio, mettendo come si suol dire la classica “pulce nell’orecchio”. Alcuni giurati hanno qualcosa nel loro passato che li rende dei sopravvissuti, altri vedono il compito assegnatogli quasi come una punizione, atteggiamento che li spinge a giudicare senza troppa empatia. Elemento quest’ultimo che nell’ambito di un meccanismo di tipo giudiziario, in cui solo le prove contano, potrebbe rivelarsi un ostacolo insormontabile per un veloce verdetto unanime.
Nicholas Hoult è un perfetto interprete di questa ambiguità morale, il suo volto da bravo ragazzo con quel pizzico di fragilità sempre in superficie diventa il corpo estraneo, il virus che irrompe nel sistema e ne fa emergere la fallacia. Eastwood ci mostra come il sistema può essere manipolato dall’interno e come ambizioni politiche ed egoistico istinto di sopravvivenza possano rendere l’etica e la morale banderuole nella tempesta. Ma da buon conservatore e uomo politicamente schietto, Eastwood ci lascia scegliere da che parte stare, ci lascia a porci questioni etiche sulla differenza, se esiste, tra giustizia e verità. Tra la necessità di salvare un uomo disonesto ma innocente, e al contempo comprendere fino in fondo le ragioni di un padre di famiglia che disonesto lo è diventato per necessità.
“Giurato numero 2” ha tutto il fascino che ha fatto del “crime” televisivo un genere tanto in voga e ingloba in sé molto della personalità di Eastwood autore. In questo caso Eastwood dirige da una sceneggiatura originale dell’esordiente Jonathan Abrams, autore che arriva dal musical e senza alcuna esperienza pregressa nel genere. Il risultato è un racconto che si fruisce tutto d’un fiato, senza colpi di scena eclatanti ma non per questo meno sorprendente nel suo epilogo, che ci ricorda che alla fine sono le persone che compongono quell’ingranaggio chiamato giustizia a fare quasi sempre la differenza, quanto nel bene quanto nel male.
Curiosità
- Kiefer Sutherland ottenne la sua parte scrivendo a Clint Eastwood e dicendogli quanto fosse un suo grande fan e che voleva recitare in uno dei suoi film prima di andare in pensione. Il padre di Kiefer, Donald Sutherland, aveva recitato con Clint in I guerrieri (1970) e Space Cowboys (2000).
- pare che il film avrebbe dovuto essere distribuito originariamente solo su HBO Max, ma all’ultimo minuto è stato promosso a un’uscita cinematografica limitata. Il primo trailer ha ricevuto un’accoglienza molto più positiva di quanto lo studio avesse previsto.
- Nonostante la piccola uscita nazionale (50 sale) prevista negli Stati Uniti, il film ha ottenuto un’ampia uscita cinematografica in molti altri paesi.
- Toni Collette e Nicholas Hoult hanno precedentemente interpretato madre e figlio 22 anni fa in About a Boy – Un ragazzo (2002).
- La vittima Kendall Carter è interpretata da Francesca Eastwood, la figlia nella vita reale del regista del film, Clint Eastwood.
- Il regista Clint Eastwood non sapeva che Nicholas Hoult è il pronipote dell’attrice britannica Anna Neagle quando lo ha scelto. Eastwood è rimasto molto colpito quando ne è stato informato durante la produzione, poiché Eastwood aveva guardato diversi dei suoi film da giovane ed era un fan in particolare di Odette (1950).
- Pare che Clint Eastwood stia pensando al ritiro dopo questo film.
- Il cast include un vincitore dell’Oscar: J.K. Simmons; e una candidata all’Oscar: Toni Collette.
- Nicholas Hoult e Zoey Deutch hanno già lavorato insieme nel film biografico su J.D. Salinger Rebel in the Rye (2017).
- Il film è uscito in patria il giorno del 52° compleanno di Toni Collette.
- La prima scena nella sala della giuria, quando votano, rispecchia quasi parola per parola la stessa scena in La parola ai giurati (12 Angry Men, 1957) film d’esordio del regista Sidney Lumet.
Giurato numero 2 – La colonna sonora del film
- Le musiche originali sono del compositore Mark Mancina (Tarzan, Twister, Oceania, Speed, Bad Boys, Shooter, Unico testimone). Mancina e Clint Eastwood tornano a collaborare dopo le musiche per Cry Macho.
1. Main Title Theme (0:57)
2. Jury Duty / Georgia Court System / More Ice (1:04)
3. Walk Home / False Identity (1:29)
4. Deliberation I (2:41)
5. We Did Our Job (1:27)
6. Misconduct (1:28)
7. Deliberation II (3:17)
8. Violent Interactions / Very Soon (1:48)
9. NB Arrested (1:28)
10. Deliberation III (2:48)
11. Rowdy’s Hideaway (1:19)
12. Rowdy’s Hideaway Flashback (1:08)
13. My Biggest Regret / Look, Don’t Touch (1:40)
14. Looks Like Storm Passed / Was It Worth It (1:48)
15. Quarry Road / Deliberation IV (2:17)
16. End Credits (2:33)
La colonna sonora di “Giurato numero 2” è disponibile su Amazon.
Fonte: IMDb /Wikipedia