Gli altri: trailer e trama del film di Daniele Salvo con Ida Di Benedetto e Peppe Servillo (Al cinema dal 30 novembre)
Al cinema arriva il film del regista Daniele Salvo tratto dall’omonimo libro Premio Strega di Michele Prisco con Ida Di Benedetto, Peppe Servillo, Gianfranco Gallo, Lorenzo Parrotto e Gioia Spaziani.
Il 30 novembre esce nelle sale Gli altri, un film diretto da Daniele Salvo con Ida Di Benedetto e Peppe Servillo, tratto dall’omonimo libro di Michele Prisco (Premio Strega).
Da ragazza, prima di trasferirmi a Roma, un mio amico mi regalò il libro “Gli altri” di Michele Prisco pregandomi di non leggerlo subito ma dopo qualche anno, perché ero giovane e la protagonista del romanzo è una donna matura. Col passare degli anni lo lessi e me ne innamorai immediatamente, così misi su il progetto con Dino e filippo Gentili che furono entusiasti della mia presenza perché da napoletana riuscivo a cogliere la profondità delle frasi, la bellezza, l’armonia della scrittura di Prisco – dichiara Ida Di Benedetto.
Gli Altri – Trama e cast
La trama ufficiale: Amelia è una donna che vive sola nel cuore di una città del sud degli anni Cinquanta. Uno sconosciuto irrompe nella sua casa e le dice che un altro uomo, Felice, invoca il suo nome sul letto di morte. Pur non conoscendo nessuno dei due, in Amelia scatta qualcosa di misterioso che la spinge a seguire contro ogni ragione lo sconosciuto, e le tracce di una storia sempre più incredibile.
con Ida Di Benedetto, Peppe Servillo, Gianfranco Gallo, Lorenzo Parrotto, Gioia Spaziani.
Gli Altri – Trailer e video
Curiosità sul film
- Daniele Salvo dirige “Gli altri” da una sceneggiatura scritta da Ida Di Benedetto, Dino Gentili e Filippo Gentili basata sull’omonimo romanzo di Michele Prisco.
- La fotografia è di Fabio Zamarion, vincitore del David di Donatello, pluricandidato ai David e all’ European Award, allievo di Vittorio Storaro, è il direttore della fotografia di Giuseppe Tornatore, Ferzan Ozpetek, Francesca Archibugi.
- Il montaggio è di Massimo Quaglia, vincitore del David di Donatello e dei Nastri d’Argento, montatore di Giuseppe Tornatore. La scenografia è di Marco Vigna e i costumi di Daniele Gelsi.
- Il film è stato girato in Puglia e precisamente nel Salento.
- Il film è prodotto da Oberon Productions.
- Le musiche sono di Paolo Coletta, pluripremiato compositore, ha collaborato con artisti della scena nazionale e internazionale tra cui: Lindsay Kemp Antonio Tabucchi José Saramago. È autore di diversi testi teatrali e di numerose musiche di scena.
Uno scrittore riscopre un romanzo che aveva scritto molti anni prima e dimenticato. Comincia a rileggerlo e si trova coinvolto nella storia di una donna, Amelia, che vive isolata da tutti finché un giorno qualcuno irrompe in casa sua per dirle che un uomo che lei non ha mai conosciuto, Felice, sta morendo invocando il suo nome. Il romanzo “Gli altri” di Michele Prisco è disponibile su Amazon.
Note di regia
La storia procede con una tensione vertiginosa, da thriller contemporaneo, la città diviene un labirinto, l’intrico dei vicoli metafora della mente dei protagonisti, le stanze sono estremi rifugi di anime cristalline, le strade sono le vene di un destino superiore. Attraverso un utilizzo non realistico della fotografia, insieme a Fabio Zamarion (Direttore della fotografia), abbiamo creato le atmosfere di una città sospesa, surreale, dai colori lividi. E’un “non luogo” quasi metafisico. I vicoli, le scale, i corridoi, le strade fangose, la pioggia, lo squallore degli interni, i cortili, i soffitti marcescenti, attivano nello spettatore la necessità di un ricorso all’olfatto, o addirittura al tatto, per integrare e completare l’esperienza proposta dall’immagine. E’ stato condotto uno studio accurato del colore di ogni fotogramma e Zamarion ha utilizzato un particolare filtro che rende l’immagine digitale molto simile a quella ottenuta girando in pellicola. Le scenografie di Marco Vigna e Fabio Fersini hanno un’impostazione solo apparentemente realistica. Si tratta invece di luoghi quasi metafisici, trasformati nella loro quotidianità, abitati da creature surreali. Per questo ho svolto un lungo lavoro di ricerca delle location in fase di pre-produzione, proprio perché intendevo realizzare atmosfere ben precise. Anche per quanto riguarda i luoghi “inventati”, abbiamo scelto i colori propri dell’incubo, della surrealtà, dell’allucinazione, del sogno. Il lavoro sui costumi, condotto insieme a Daniele Gelsi (Costumista), è partito da una rigorosissima filologia anni ’50, condotta con un lavoro molto accurato sulla scelta dei tessuti. I colori sono spenti, su scala di grigi , in rapporto alla Fotografia di tutto il film. Il ritmo del racconto è vorticoso, avvincente, la tensione, pagina dopo pagina, affiora impercettibilmente e costringe lo spettatore ad avviarsi per le strade di questo luogo oscuro, instabile deserto metropolitano di ansie, paure profonde, gioie improvvise, presenze enigmatiche, doppi, in cui ad ogni via si sceglie un destino, ad ogni incrocio si cambia vita e futuro possibile. L’equilibrio narrativo dell’intero film è stato scrupolosamente realizzato grazie al sapiente lavoro di Massimo Quaglia, (Montatore) che ha saputo valorizzare ogni singola sequenza attraverso un montaggio ritmico di assoluta raffinatezza. Una indecifrabile inquietudine percorre le atmosfere dell’intero film. Tutti i personaggi sono stupiti, fragili, appesi a un filo di speranza, confuse vittime di un destino segnato, ritrovano la strada solo grazie a piccoli indizi. L’identità qui non esiste o meglio, esiste esclusivamente l’identità della immensa città che si frantuma, si insinua nei corpi, li guida e gioca con loro a suo piacimento. L’importanza delle musiche di Paolo Coletta è capitale. Non si tratta di un utilizzo convenzionale delle musiche. Qui la musica non è decorativa o utilizzata come semplice “accompagnamento”. Si tratta invece di una “para/drammaturgia”, una seconda sceneggiatura che vive una vita autonoma e potenzia ogni singola immagine, spingendo lo spettatore verso un coinvolgimento emotivo totalizzante. Fondamentale è il lavoro sulla recitazione, da me condotto insieme agli interpreti in maniera molto analitica, mirando ad una credibilità degli stati emotivi, senza elementi aulici o non organici. Il lavoro sulla vocalità, sugli sguardi, sui tempi, sulle relazioni, sugli stati emotivi più rimossi, sulla mimica facciale, è stato affrontato con rigore e pertinenza da tutto il cast. I personaggi del nostro film, perduti sul filo dell’orizzonte, tra la nebbia degli anni ’50, divengono simboli, testimonianze di un mondo perduto e dimenticato, un mondo ingenuo, cristallino, fatto di rapporti umani sinceri, di sguardi e gesti lenti e precisi. Un’Italia diversa, in cui era forse possibile ancora amare e parlare di cristiana solidarietà e compassione umana. [Daniele Salvo]
Daniele Salvo – Note biografiche
Daniele Salvo (Reggio Emilia, 1970), si diploma ventiduenne alla scuola per attori del Teatro Stabile di Torino, fondata e diretta da Luca Ronconi. Il maestro, in quel primo biennio assiduamente presente anche come docente, lo sceglie per due ruoli protagonisti nel saggio finale dedicato a Pier Paolo Pasolini: Pilade nell’opera omonima e Pablo nel Calderon. Già a partire dall’anno successivo partecipa come attore alla maggior parte degli spettacoli firmati da Ronconi: da Aminta di Torquato Tasso, in cui interpreta il ruolo di Amore fino a Il sogno di August Strindberg, dove regala al personaggio del Poeta il suo tormentato stralunato lirismo. Nel mezzo, la rilettura di Peer Gynt di Henrik Ibsen, in cui interpreta il monologo della cipolla; il Moro in Sturm und drang di Max Klinger; Pietro il figlio, in Teorema di Pier Paolo Pasolini; Judas Cock in Davila Roa di Alessandro Baricco, Alèsa ne I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij e Giuliano Valdarena in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana che segna anche l’inizio della sua collaborazione con il maestro in veste di assistente alla regia, più volte responsabile dei cori parlati e cantati, di cui sono testimonianza Prometeo incantenato e Baccanti, le due tragedie che Ronconi diresse per l’Inda di Siracusa nel 2002.
Cinema (regia): * “Cassandra – in te dormiva un sogno” di M.Podda – Scen.: D. Salvo, G. Diomede (Indyca film) / * “Ferdinandea isola pensante” A.Vari (Produzione Comune di Palermo / Fahrenheit 451) (Festival Internazionale Doc Fest Roma Palazzo Venezia) / *”La memoria ci salverà – Auschwitz / Birkenau” A. Vari (Produzione Fahrenheit 451)