Gli amori di Anais: trailer italiano e tutte le anticipazioni del film con Valeria Bruni Tedeschi
Tutto quello che c’è da sapere su “Gli amori di Anais”, il film francese con Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier al cinema dal 28 aprile.
Dal 28 aprile nei cinema italiani con Officine Ubu il film francese Gli amori di Anais, opera prima della regista Charline Bourgeois-Tacquet che vede protagoniste la Anaïs Demoustier di Alice e il sindaco affiancata da Valeria Bruni Tedeschi (la pazza gioia) e Denis Podalydés (Tromperie – Inganno).
Trama e cast
La trama ufficiale: Anaïs (Anaïs Demoustier) ha trent’anni, è senza un lavoro, vive alla giornata in un appartamento che non può permettersi… e corre. Corre sempre e sembra essere inafferrabile, così come lo sono suoi pensieri. La sua vita è così frenetica che nemmeno il suo fidanzato, di cui ogni tanto si scorda, sembra riuscire a fermarla. Un giorno però, Anaïs incontra Daniel (Denis Podalydès), un editore che s’innamora immediatamente di lei. Ma Daniel vive con Emilie (Valeria Bruni Tedeschi), un’affascinante scrittrice, che cattura l’attenzione di Anaïs. Le loro strade s’incrociano per un caso fortuito e questo incontro scatena in Anaïs un sentimento che mai aveva provato prima. La ragazza decide così di fare il possibile per incontrare nuovamente Emilie, seguendola ovunque pur di trascorrere del tempo insieme e con lei… fermarsi. Inizia così la storia di una giovane donna irrequieta e di un incontro indimenticabile che le cambierà la vita.
Il cast è completato da Jean-Charles Clichet, Xavier Guelfi, Christophe Montenez, Anne Canovas, Bruno Todeschini, Annie Mercier, Grégoire Oestermann, Marie-Armelle Deguy, Sabrina Delarue, Seong-Young Kim, Estelle Cheon, Cédric Le Roy , Patrick Perreaux, Grégory Servant, Eric Hervé e Christèle Guery.
Gli Amori di Anais – trailer e video
Trailer in lingua originale pubblicato il 22 settembre 2022
Spot tv ufficiale in italiano pubblicato l’8 aprile 2022
Trailer italiano ufficiale in italiano pubblicato il 14 aprile 2022
Prima clip in italiano pubblicato il 28 aprile 2022
Chi è Charline Bourgeois-Tacquet?
Dopo aver studiato letteratura e teatro, Charline Bourgeois-Tacquet ha maturato le prime esperienze lavorative nell’editoria. Nel 2016 ha diretto e autoprodotto il suo primo cortometraggio. Nel 2018 ha ottenuto riscontri positivi per il suo secondo cortometraggio Pauline Enslaved, selezionato nella sezione Semaine de la Critique del Festival di Cannes e poi al Festival di Clermont-Ferrand, dove ha ricevuto un Premio Speciale della Giuria e il premio della Stampa della rivista Télérama. Pauline Enslaved è stato anche preselezionato ai César 2020 e ha vinto numerosi premi in festival internazionali. “Gli amori di Anaïs” è il suo primo lungometraggio.
Sono nata trentacinque anni fa in una piccola cittadina di mare. Ma in riferimento a ciò per cui siamo qui a discutere, il momento cruciale della mia vita è stato quando avevo quattordici anni e ho scoperto Isabelle Huppert sul palco di “Medea”. È stato come prendere fuoco: tutto il mio mondo è cambiato. Mi sono detta che era quello che volevo fare anche io, diventare un’attrice, e ho iniziato a guardare ogni film che lei avesse mai realizzato. È così che mi sono innamorata del cinema, diventandone un’appassionata. Quando sono venuta a Parigi per la prima volta, volevo fare tutto: ero una studentessa di un programma biennale molto intenso in discipline umanistiche che mi preparava a sostenere i concorsi di ammissione alle migliori scuole di istruzione superiore, e contemporaneamente seguivo anche lezioni di teatro. Poiché amavo studiare letteratura, ho continuato i miei studi alla Sorbona dove ho scritto la mia tesi sulla riscrittura di Duras dell’opera di Racine. Poi, quasi per caso, ho accettato un lavoro nell’editoria presso Grasset Editions. Ma intorno ai venticinque – ventisei anni, mi sono resa conto che era davvero importante per me lavorare nel cinema, quindi ho lasciato perdere tutto da un giorno all’altro. Ho iniziato a scrivere da sola sceneggiature per cortometraggi, fino a quando qualcuno mi ha presentato il produttore Philippe Carcassonne, a cui piaceva quello che stavo facendo e mi ha consigliato di iniziare a dirigere i miei cortometraggi. Ho iniziato con piccoli film autoprodotti che ho diretto e interpretato. Quest’esperienza mi ha insegnato molto. [Charline Bourgeois-Tacquet]
Intervista a Charline Bourgeois-Tacquet
Charline Bourgeois-Tacquet parla del personaggio di Anais e del perché ha scelto questo nome per la protagonista.
È una giovane donna che segue i suoi impulsi improvvisi, non importa quanto siano avventati. Vive il presente senza porsi domande, senza proiettarsi nel futuro. Potresti pensare che questo lato della sua personalità la renda una persona egoista, ma per me è semplicemente una ragazza che è profondamente consapevole della fragilità della vita, e che ha deciso di cogliere ogni possibile occasione per essere felice. Amo la sua vitalità e la sua audacia. La chiave del personaggio è la sua capacità di seguire i suoi desideri. È anche una giovane donna irrequieta, una persona in costante movimento. Il suo ragazzo Raoul la chiama “bulldozer” ed è vero che questo lato “bolide” della sua personalità può essere un po’ troppo travolgente per le persone intorno a lei. Ma che si tratti del suo aborto o della malattia di sua madre, non si sente più dispiaciuta per se stessa che per gli altri. Corre sempre, senza mai fermarsi, perché è la sua modalità di sopravvivenza, il suo modo di affrontare le avversità. Se si fermasse a dare un’occhiata a ciò che le accade intorno, probabilmente cadrebbe a pezzi. [Ho scelto il nome Anais] Per due ragioni. In primo luogo, volevo un nome che non fosse un indicatore sociale. Avevo una lista di tre nomi, inclusa Anaïs, e quando ho saputo che Anaïs Demoustier avrebbe interpretato la protagonista, non ho esitato un secondo. E questo mi porta alla seconda ragione: mi piace molto confondere la finzione con la realtà. Questo personaggio si chiama Anaïs, ma avrebbe potuto chiamarsi Charline, come me. È lei senza essere lei, sono io senza essere me, ma è senza dubbio (insieme ad altre) un mix di lei e di me!
Bourgeois-Tacquet parla della scelta degli attori e della collaborazione con una inedita Valeria Bruni Tedeschi.
Anaïs poteva essere solo Anaïs Demoustier, e questa è stata un’intesa tra noi fin dal cortometraggio. Poi ho dovuto trovare un’attrice sulla cinquantina per interpretare Emilie, che fosse allo stesso tempo bella, sensuale e credibile come intellettuale e scrittrice. Non ci ho messo molto a pensare a Valeria Bruni Tedeschi. Le ho inviato la sceneggiatura tramite il suo agente, lei l’ha letta e poi mi ha lasciato un messaggio in cui non avevo capito se le piacesse o meno il progetto. Quando l’ho richiamata, mi ha parlato delle sue prime impressioni. Ha detto molte cose meravigliose sul personaggio, sulla sceneggiatura, sulla storia e sui dialoghi, ma non mi ha detto se avrebbe accettato il ruolo! Alla fine, gliel’ho chiesto, e lei ha detto: “Certo che sì!” e sono quasi svenuta dalla gioia. Il suo accostamento con Anaïs ha rivelato che avevano due nature miracolosamente complementari: Anaïs, virtuosistica, molto precisa e con un innato senso del ritmo e dello spazio, e Valeria che si dà completamente a un ruolo, che può trafiggerti con un solo sguardo, esprimendo magnificamente un mix di potenza e fragilità, fino a portarti all’apice della sensualità. [Per quanto riguarda Valeria] è stata una vera sfida. Valeria tende a sentirsi frustrata se non può interpretare un personaggio che fa ridere la gente. All’inizio delle riprese, temevo che non le sarebbe piaciuto affatto interpretare questo ruolo. E poi una volta che abbiamo iniziato a uscire dai nostri gusci, a conoscerci e capirci meglio, ha accettato di seguirmi nel posto in cui volevo portarla – verso questa donna potente, decisa, bella e toccante.
La regista cita il suo corto Pauline Enslaved, prima collaborazione con Anaïs Demoustier, e i registi e pellicole che hanno influenzato il film.
Quando ho intitolato il mio cortometraggio Pauline Enslaved, era un velato riferimento a Rohmer, ovviamente. La mia notte con Maud è uno dei miei film preferiti al mondo. Mi riconosco nel rapporto di Rohmer con il linguaggio e la letteratura. E anche nell’importanza che dà all’amore, al desiderio e quanto è attento quando osserva sentimenti romantici e i giochi d’amore. Pierre de Marivaux è il nostro padrino! Ma non credo che Gli amori di Anaïs sia un film rohmeriano. In verità, i film a cui ho pensato di più e che ho rivisto mentre scrivevo la sceneggiatura sono È simpatico, ma gli romperei il muso di Claude Sautet, Loulou di Pialat, Comment je me suis disputé… di Desplechin, Un castello in Italia di Valeria Bruni Tedeschi e Manhattan di Woody Allen.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Nicola Piovani, premio Oscar per la colonna sonora de “La vita è bella”. Le collaborazioni internazionali di Piovani includono musiche per diverse produzioni francesi tra cui Un po’ per caso, un po’ per desiderio di Danièle Thompson, Lezioni di felicità di Éric-Emmanuel Schmitt, Welcome di Philippe Lioret.
Nicola Piovani ha parlato con Cinezik della collaborazione con la regista Charline Bourgeois-Tacquet.
Quando mi è venuta la proposta per questo nuovo film, era il momento del secondo lockdown, un periodo durante il quale era impossibile fare concerti, impossibile viaggiare, e nonostante tutto volevo davvero fare musica. Così ho letto la sceneggiatura, l’ho trovata molto divertente. Poi ho parlato con Charline, l’ho trovata molto intelligente. Gli ho chiesto di mandarmi le immagini del film. Ho apprezzato molto le attrici, lo spirito, soprattutto la leggerezza. Ho lavorato con grande piacere a questo film. Mi piaceva poter lavorare sulla leggerezza, su una commedia non volgare, sulla musica con il sorriso, musica un po’ ironica. Abbiamo parlato molto con la regista su Skype. Poi quando abbiamo registrato e mixato la musica, Charline è venuta a Roma per tre giorni e abbiamo lavorato insieme in quel momento. Quando lavoro con un buon regista, deve sempre intervenire. Non lavoro da solo. Non mi piace. Mi piace molto discutere di idee, scelte, ho bisogno di qualcuno che conosca molto bene il suo film e soprattutto le sue intenzioni.
Charline Bourgeois-Tacquet durante il Festival di Cannes 2021 ha parlato con Cinezik della scelta di Nicola Piovani per la colonna sonora del suo film.
All’inizio non avevo affatto intenzione di usare musica originale. Mi intimidiva un po’. Durante il montaggio, abbiamo utilizzato musica aggiuntiva. Ma non ce n’era molta perché è un film con molti dialoghi. Poi, alla fine del montaggio, mi sono accorto che mancava un’unità. Poi ho voluto provare musica originale. Mi piace molto la musica da film degli anni ’60 e ’70, mi piacciono molto le melodie. L’unico compositore vivente che mi interessava era Nicola Piovani. Ma ovviamente non osavo immaginare di chiedergli di fare la musica per il mio film. Ne avevo parlato con il mio produttore, che mi aveva confermato che puntavo un po’ in alto. Ma siccome mi appassionava questa idea di lavorare su temi vecchio stile, gli abbiamo mostrato il film e lui ha accettato. Recentemente ho adorato la musica che ha fatto per “Il traditore” di Marco Bellocchio. E ovviamente i film di Nanni Moretti. Ricordo particolarmente anche la musica de “La vita è bella” (Benigni) che mi ha colpito profondamente. I film italiani appunto.