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Guarda in alto: trailer, clip, foto e poster del film con Giacomo Ferrara

Guarda in alto: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Fulvio Risuleo nei cinema italiani dal 18 ottobre 2018.

pubblicato 14 Ottobre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 15:46

 

Dopo il debutto alla Festa del Cinema di Roma 2017 nella sezione “Alice nella città” e la tappa in concorso al festival di Rotterdam, arriva nelle sale il 18 ottobre Guarda in alto opera prima di Fulvio Risuleo con protagonista Giacomo Ferrara. Una favola urbana, una avventura che poterà il protagonista a scoprire un mondo inesplorato sui tetti di Roma, tra giardini segreti e passaggi nascosti.

Classe ’91, il regista vanta già due riconoscimenti al Festival di Cannes con i cortometraggi Lievito Madre e Varicella: il primo gli è valso il terzo premio alla Cinéfondation, mentre con l’altro si è imposto alla “Semaine de la Critique”. Il film vanta come protagonista Giacomo Ferrara, volto noto e molto amato grazie alla sua interpretazione di Spadino nella serie tv Suburra.

 

Nel cast anche attori di fama internazionale come Aurélia Poirier (“La quinta stagione”), Ivan Franek (“Il ragazzo invisibile – Seconda generazione”, “Riccardo va all’inferno”) e Lou Castel che ha lavorato tra gli altri con Bellocchio, Damiani, Monicelli, Festa Campanile, Fassbinder, Wenders.

Il film prodotto da Revok con Rai Cinema vanta anche collaborazioni speciali. Ad esempio le maschere ed il grande murales di 15 metri che appare in tante scene sono dell’artista e fumettista Martoz. Durante la preparazione del film, invece, un altro artista, Giacomo Nanni, ha realizzato delle illustrazioni che hanno ispirato poi le scene del film. Infine, la colonna sonora è firmata dal musicista sperimentale americano Sun Araw, da cui è stato tratto l’album omonimo edito da Goodfellas.

 

 

La trama ufficiale:

 

Teco (Giacomo Ferrara) è un giovane che lavora come assistente in un forno. Una mattina assiste a un evento bizzarro che lo conduce in un’avventura che si svolge per intero sui tetti di Roma. Come in un road movie, Teco si muove da un palazzo all’altro spinto dalla curiosità scoprendo un mondo e un popolo “sopraterraneo”. Una vera e propria comunità con i suoi abitanti e le sue regole: una banda di bambini mascherati che sfugge dalla realtà degli adulti, un apicoltore eremita (Lou Castel) tra le rovine romane, una mongolfiera proveniente dalla Francia guidata da Stella (AuréliaPoirier), un’affascinante ragazza e molto altro. Teco è stupito da tutte quelle scoperte e di quante sorprese ancora quel mondo possa rivelargli, in fondo è bastato semplicemente seguire l’istinto e guardare in alto.

 

 

NOTE DI REGIA

 

Si tratta di un vero e proprio viaggio compiuto dal protagonista nella propria città, Roma. Dalla mattina presto fino alla notte fonda il protagonista, Teco, si sposta da tetto a tetto scoprendo che sopra gli edifici della città esiste una vera e propria comunità con i suoi abitanti e le sue regole. Mi interessa fare un film d’avventura, ma nel senso tradizionale del termine. Probabilmente questa esigenza viene dalle mie passioni letterarie dell’infanzia: Verne, Collodi, Omero, Pratt, Calvino, Hemingway… il tutto però aggiornato ai nostri tempi. Teco viaggia da un tetto all’ altro attraversando varie “tappe” proprio come succede nei road movie. Lui ha come motore una grande curiosità e la voglia di esplorare situazioni nuove. Il protagonista è un ragazzo comune e senza doti particolari che lavora in un forno come assistente. Non ama il suo lavoro e per questo decide di fuggire da lì e partire per questo viaggio. Ho cercato di immaginare una Roma trasfigurata, ma verosimile. Sui tetti convivono molti bizzarri personaggi che hanno come comune denominatore il fatto di voler fuggire dalla società, dal mondo di sotto. Sebbene ci siano molti elementi grotteschi e al limite del surreale, il registro usato è quello realistico. Questo contrasto serve a rendere più credibile e logico quello che succede. L’idea è di costruire un immaginario non lontano da quello che in città come New York o Berlino sarebbe “l’underground” ma traslandolo di sopra. Un luogo comunque altrettanto nascosto. Questa Roma parallela ha molti elementi in comune con la Roma originale ma è abitata da personaggi molto diversi tra loro che provengono da tutto il mondo. Una sorta di torre di Babele in cui tante culture si mischiano e si scambiano i modi di pensare. In questo film c’è molto spazio per la fantasia e l’immaginazione. Infatti Teco, come tutti i buoni esploratori, è un sognatore e non si accontenta mai. Vuole sempre andare oltre. Approfondire. Ci sono suggestioni che vengono da parti diverse. C’è un certo immaginario fumettistico, il cinema d’avventura, le vere storie degli esploratori ma anche uno sguardo sul mondo attuale in cui viviamo. Infatti i tetti si possono considerare una grande metafora del mondo ideale che ognuno di noi cerca, sogna o immagina per se stesso e per gli altri. Un mondo dove tutto può succedere e ogni cosa è in continua trasformazione. Gli spettatori, usciti dalla sala, dovrebbero avere l’istinto di guardare verso l’alto per controllare se, effettivamente, ci sia qualcosa lì sopra che prima non avevano notato. [Fulvio Risuleo]