Ho cercato il tuo nome – Recensione in anteprima
Riuscirà a conquistare il pubblico italiano il nuovo romantico film targato Nicholas Sparks?
Tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks, Ho cercato il tuo nome non delude le aspettative. Nel senso che porta sullo schermo esattamente tutti gli ingredienti che ci si aspetterebbe di trovare in un film tratto da uno scritto dell’autore di Le parole che non ti ho detto, Come un uragano, Dear John, The Last Song…il ‘brivido’ maggiore è rappresentato dal cercare di indovinare in anticipo quale dei personaggi sia destinato a morire tragicamente.
Immagini patinate, località isolate e tanto belle da risultare finte, protagonisti bellissimi ma assolutamente monodimensionali, una melensa storia d’amore, almeno un evento inaspettato quanto drammatico e dialoghi banalotti a completare il tutto (bellissimo lo ‘spiegone’ a prova di scemo rivolto da un soldato al protagonista, in una delle scene iniziali). Qualcuno tempo fa ha studiato la formula vincente alla base dei film tratti dai libri di Sparks, e non si può dire che avesse tutti i torti.
Zac Efron è cresciuto ed è maturato molto dai tempi di High School Musical, ma risulta poco credibile nei panni del tormentato veterano dell’esercito sopravvissuto all’inferno dell’Iraq, dove ha visto morire commilitoni e amici (incubi e ricordi dolorosi lo affliggono solo per i primi 20 minuti, ma l’espressione sul viso del giovane attore rimane la stessa per l’intera durata della pellicola). L’intesa fra lui e Taylor Schilling però funziona, e la scena hot sotto la doccia – per quanto sembri uscita da un videoclip musicale o da una pubblicità – risveglierà gli ormoni di molte giovani fan.
Il Sergente di Marina Logan Thibault ritorna dal suo terzo turno di dovere in Iraq, con l’unico oggetto che crede gli abbia concesso di sopravvivere agli orrori della guerra: la fotografia di una donna che non conosce. L’America è grande ma, grazie ad un particolare architettonico sullo sfondo dell’immagine, il nostro riesce a risalire al luogo in cui la foto è stata scattata. Attraversa un paio di Stati a piedi (!) e, giunto sul posto, mostra la foto a chiunque incontri, sperando che qualcuno riconosca la fanciulla. Dopo averne scoperto il nome e l’indirizzo, compare alla sua porta ma non trova le parole per spiegarle cosa lo abbia portato fino a lei. Invece, inizia a lavorare al canile gestito dalla sua famiglia. A dispetto della diffidenza della donna e della vita complicata di lei (sconvolta da un grave lutto e perseguitata da un ex marito stronzo per vocazione), la loro conoscenza si trasforma lentamente in qualcosa di diverso, dando speranza a Logan che Beth possa diventare piú di un semplice portafortuna…
Da Scott Hicks, che anni fa ci regalò il bellissimo Shine, ci si sarebbe aspettati molto di più e di meglio. La fotografia è oggettivamente molto bella, ma non c’è nulla di originale o fuori dagli schemi che desti l’attenzione dello spettatore. Il film è lento, terribilmente prevedibile e fastidiosamente manipolatore. Ci si sorprende così, vinti dalla noia, a notare particolari che altrimenti passerebbero inosservati, per esempio che negli Stati Uniti i libri sono evidentemente fatti di una carta speciale, in grado di resistere per anni alle intemperie senza marcire; o che da quelle parti non si usa sciacquare i piatti dopo averli insaponati… I due personaggi più interessanti e simpatici, per quanto marginali e ridotti a mero sfondo della vicenda romantica, finiscono con l’essere la nonna dall’infallibile istinto, il piccolo genio degli scacchi figlio della protagonista e gli adorabili cani ospiti del rifugio.
Voto di Simona: 4,5
Ho cercato il tuo nome (The Lucky One – USA 2012 – drammatico, romantico) Regia di Scott Hicks, con Zac Efron, Taylor Schilling, Blythe Danner, Jay R. Ferguson, Riley Thomas Stewart, Joe Chrest, Adam LeFevre, Courtney J. Clark, Jillian Batherson, Robert Hayes, Ritchie Montgomery, Russell Durham Comegys. Nei cinema dal 25 aprile 2012 – Qui il trailer italiano