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Hollywood dichiara guerra al fandom tossico che imperversa nei social media

Hollywood sta cercando di contrastare il rumoroso e distruttivo fandom tossico contro film e serie tv che serpeggia nei social media.

5 Ottobre 2024 10:28

Non bastavano i “critici” da bar armati di canale YouTube con le loro piccole orde di fedelissimi “minion” che stroncano film e serie tv come non ci fosse un domani. Purtroppo il fandom tossico negli Stati Uniti sta avendo un’evoluzione/involuzione ancor più nefasta, in grado di influenzare in negativo il proseguo o meno di franchise cinematografici e televisivi.

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Secondo quanto riporta il sito Variety le fanbase di franchise multimiliardari come Star Wars e Marvel stanno subendo questa negatività implacabile, nota come “doxxing” di una piccola ma purtroppo rumorosa minoranza il cui scopo distruttivo viene amplificato dal delirio di onnipotenza che i social media riescono a trasmettere, con la loro capacità di far diventare virale anche puro odio spacciato per libertà di espressione.

Questi attacchi diretti e organizzati arrivano a danneggiare l’accoglienza di un progetto e persino a coinvolgere chi ha lavorato e collaborato a tale progetto, vedi attori e registi, che finiscono nel mirino di queste reazioni spropositate che in qualche caso sfociano nella minaccia a livello personale.

Quando il fandom tossico influenza i franchise…

Hollywood sta cercando di contrastare il rumoroso e distruttivo fandom tossico contro film e serie tv che imperversa nei social media.
Amandla Stenberg (Photo by Roy Rochlin/Getty Images for Disney)

Variety riporta che lo scorso agosto Amandla Stenberg, la protagonista della serie tv Star Wars – La seguace, ha pubblicato un video di otto minuti e mezzo sulle sue storie di Instagram sulla decisione improvvisa di Lucasfilm di non rinnovare la serie per una seconda stagione.

Non è uno shock enorme per me. Da quando la serie è stata annunciata nel 2020 abbiamo iniziato a sperimentare una furia di, direi, bigottismo iper-conservatore e vetriolo, pregiudizio, odio e linguaggio odioso nei nostri confronti.

L’attrice statunitense di colore ha rivelato di aver ricevuto “centinaia” di commenti razzisti, in uno degli screenshot pubblicati su Instagram, uno che dice che “Ha i giorni contati” e un altro che la definisce “assunta per diversità”.

In altre parole, “La seguace” è stato l’ultimo bersaglio di alto profilo del “fandom tossico” e come spiega Variety:

In un’economia di franchising sempre più dipendente dalla devozione del pubblico consolidato per guidare il risultato finale, la minaccia di fandom tossici che avvelenano quell’entusiasmo è diventata un mal di testa apparentemente intrattabile per quasi tutti gli studi. E sta solo peggiorando.

Un dirigente veterano del marketing di uno studio importante è piuttosto schietto al riguardo:

È parte del territorio, ma è diventato incredibilmente rumoroso negli ultimi due anni. La gente è solo in cerca di sangue, indipendentemente da tutto. Pensano che la purezza della prima versione non verrà mai sostituita, o che hai fatto qualcosa per sconvolgere il canone di un amato franchise, e ti faranno fuori per averlo fatto.

Per comprendere appieno il bigottismo insito in questi commentatori frustrati in cerca di sfogo lo si può toccare con mano attraverso recensioni e commenti negativi pilotati su piattaforme che raccolgono recensioni:

Un episodio di “House of the Dragon” con due personaggi femminili che si baciano e un episodio di “The Last of Us” incentrato su una coppia gay sono stati entrambi bombardati da recensioni negative su siti come Rotten Tomatoes e IMDb… e c’è un intero ecosistema di YouTube dedito a dichiarare che progetti come “The Marvels” e “The Boys” sono “spazzatura woke”.

Un dirigente di uno studio, a proposito delle pressioni da parte dei social media che influiscono sul loro lavoro, ha dichiarato:

Sono molto espliciti. Ci dicono semplicemente: ‘Se fai così, i fan reagiranno’. In alcuni casi, questo feedback ha portato a cambiamenti tangibili nel marketing o persino negli elementi della storia se un progetto non è troppo avanti nella produzione.

Il fandom tossico è una minoranza molto rumorosa?

Hollywood sta cercando di contrastare il rumoroso e distruttivo fandom tossico contro film e serie tv che imperversa nei social media.
Zachary Levi (Photo by Frazer Harrison/Getty Images)

John Van Citters, vicepresidente dello sviluppo del marchio Star Trek nota però come queste voci tossiche siano in realtà una minoranza all’interno di un’altra minoranza.

La stragrande maggioranza di qualsiasi fandom è composta da fan occasionali. Il numero di persone che vivono e muoiono dei loro franchise è molto, molto esiguo, e coloro che inseguono le cose che sposano per amare con veleno sono un sottoinsieme davvero, davvero minuscolo di quel sottoinsieme già più piccolo di fandom. È semplicemente molto più facile vederlo ora. Non so se sia davvero molto più ampio di dove erano le cose nel 1995, è solo che il megafono non c’era.

Uno dei franchise finiti nel mirino di questa “minoranza rumorosa” è stato il DC Extended Universe (DCEU) che alla fine è andato inevitabilmente incontro ad una chiusura, seguita dal recente rilancio con i DC Studios di James Gunn & Peter Safran. Questa chiusura ha lasciato lungo la strada “vittime” illustri come il Superman di Henry Cavill, la Wonder Woman di Gal Gadot, il Flash di Ezra Miller, lo Shazam di Zachary Levi e il Black Adam di Dwayne Johnson.

Il sequel Shazam! Furia degli Dei ha ricevuto una serie di stroncature in patria sia dalla critica che dai “fan”, stroncature che visto il film proprio non riusciamo a giustificare se non in qualche modo “influenzate” dai consueti, invasivi e spesso fuorvianti social media che ormai sembrano davvero dettar legge rispetto alla reale qualità di un film. Questa determinazione nel distruggere il suo film, che ha chiaramente influenzato molti a scartarlo da una eventuale visione in sala, ha spinto il protagonista Zachary Levi ad uno sfogo con un video postato su Twitter che rivela una cocente e comprensibile frustrazione di fronte a stroncature tanto feroci.

Vorrei sul serio che il voto del pubblico [su Rotten Tomatoes] salisse, per far capire alle persone che tutto questo non ha senso. Perché non ha senso. Non ha senso che siamo stati stroncati in questo modo. Voi hater che attaccate il film dicendo che fa schifo, non è così! Sul serio non è così. Se solo qualcuno di voi avesse visto il film – ma so che non lo avete fatto – capireste che non fa schifo. È divertente, intrattiene.

Questo continuo attacco diretto a qualsiasi nuovo progetto DC da parte di una fazione di odiatori “imbelli” che forse pensavano in questo modo di favorire Marvel, era in qualche modo “avallato” da una critica dalla stroncatura facile e apparentemente pronta a cavalcare la “pancia” dei social. Tutto questa negatività insieme ad incassi insoddisfacenti e pressioni sempre più stringenti ha spinto Warner in una fase spietata che ha visto tra le vittime il film di Batgirl e una quarantina di progetti tra serie tv e lungometraggi definitivamente cancellati, in favore di un rilancio con il nuovo universo condiviso supervisionato dal dinamico duo Gunn & Safran.

C’è una soluzione al fandom tossico?

Hollywood sta cercando di contrastare il rumoroso e distruttivo fandom tossico contro film e serie tv che imperversa nei social media.
Hayden Christensen, Moses Ingram & Ewan McGregor (Photo by Dave J Hogan/Getty Images)

A questo punto un qualche intervento su questo dissenso che arriva alla violenza verbale e senza alcuna base logica, ma mosso solo dal desiderio di distruggere quel film o quella serie tv o peggio ancora quel determinato attore/attrice, andrebbe contrastato in qualche modo.

Nel tentativo di proteggere attori e registi da questi attacchi, alcuni studios hanno iniziato a fornire corsi di formazione sui social media per preparare cast e registra a potenziali interazioni tossiche online. Per gli attori che devono affrontare ruoli particolarmente delicati che potrebbero scatenare controversie, gli studios sono arrivati a prendere il controllo dei loro account sui social media, naturalmente con il permesso dell’attore, proteggendoli da molestie e insulti. Quando le cose degenerano,vedi minacce di violenza, gli studios e le società di sicurezza possono arrivare al punto di cancellare informazioni personali da Internet.

Variety riferisce che in alcuni casi particolarmente eclatanti, è stata necessaria una risposta diretta come nel caso dell’attrice Moses Ingram, la Reva Sevander (Terza Sorella) della serie tv “Obi-Wan Kenobi” che ha denunciato l’impotenza contro le “centinaia” di messaggi razzisti inviatele in relazione al suo ruolo:

Non c’è niente che nessuno possa fare al riguardo. Non c’è niente che nessuno possa fare per fermare questo odio…

Lucasfilm come reazione ha pubblicato una dichiarazione sui suoi account social di Star Wars che recitava:

Ci sono più di 20 milioni di specie senzienti nella galassia di Star Wars, non scegliere di essere razzista.

Gli account di Star Wars hanno anche condiviso un video di Ewan McGregor, protagonista di “Obi-Wan Kenobi” che diceva che tali abusi gli avevano fatto “storcere il naso” e rivolgendosi agli haters ha detto: “se le stai inviando messaggi di bullismo, non sei un fan di ‘Star Wars’ nella mia mente”.

La soluzione più drastica l’ha presa la star Marvel Elizabeth Olsen, nota per il ruolo di Wanda Maximoff aka Scarlett Witch nella serie tv “WandaVision” e nel franchise degli “Avengers”:

Non sono online, quindi sono protetta. In genere, si tratta di molte esperienze positive nel rendere felici i bambini. Ignoro il resto.

Il fandom tossico è una realtà, e a Hollywood sembrano interessati a trovare una qualche mediazione, qualcosa che preservi la vera passione per il cinema o per un franchise espressa da veri fan, dall’odio di quei personaggi occasionali, che non possiamo neanche definire “fan”, che intendono sfogare la propria frustrazione attraverso un critica distruttiva. Personaggi che finiscono per sobillare tutta quella parte razzista, omofoba e aggressiva per natura che serpeggia nei social media dando una visibilità “virale” a qualcosa che invece andrebbe condannato e in qualche modo sanzionato e/o isolato.