Hometown – La strada dei ricordi: trailer italiano e anticipazioni del documentario con Roman Polański al cinema dal 25 gennaio
Dal 25 gennaio nei cinema italiani con Vision Distribution & Europictures “Hometown – La strada dei ricordi”, il documentario che segue il ritorno di Roman Polanski e Ryszard Horowitz nella natia Polonia per condividere i ricordi più personali della loro infanzia e giovinezza.
Dal 25 gennaio nei cinema italiani con Vision Distribution & Europictures Hometown – La strada dei ricordi, il documentario co-diretto da Mateusz Kudla & Anna Kokoszka-Romer che segue il ritorno di Roman Polanski e Ryszard Horowitz nella natia Polonia per condividere i ricordi più personali della loro infanzia e giovinezza. La narrazione si snoda seguendo i passi di Polanski e Horowitz per le strade di Cracovia: i due amici ripercorrono i luoghi e insieme i primi anni della loro vita, ricordano i momenti drammatici vissuti al tempo dell’occupazione nazista e durante l’Olocausto, quando Polanski era nel ghetto ebraico. Il documentario racconta del regista, che lasciò la città natale da giovanissimo per diventare un cineasta, e di Horowitz, che fuggì alla volta di New York per cominciare quella che sarebbe diventata una straordinaria carriera nel campo della fotografia. Ed emoziona ascoltare ora, dopo decenni, dalle loro voci, sui luoghi che li hanno resi quelli che sono oggi, storie drammatiche e a tratti divertenti, punteggiate dai brevi flashback, i ricordi di due bambini intraprendenti: Polanski che, fuggito dal ghetto, si nascose nella casa di una famiglia contadina ed Horowitz che fu il più piccolo a salvarsi grazie ad Oscar Schindler, l’imprenditore dichiarato “Giusto tra le Nazioni”, che lo sottrasse, come tantissimi altri ebrei, alla deportazione.
Hometown – Trama e cast
La trama ufficiale: Roman Polanski e Ryszard Horowitz sono tornati in Polonia per condividere i ricordi più personali della loro infanzia e giovinezza. Camminando per le strade di Cracovia, ripercorrono il passato e ricordano i momenti difficili della loro vita, durante l’Olocausto, quando si incontrarono nel ghetto ebraico costruito dai nazisti. Raccontano una storia di sopravvivenza – come Horowitz divenne uno dei bambini più giovani salvati da Oscar Schindler e come Polanski si nascose in un piccolo villaggio dopo essere fuggito dal ghetto, nella casa di una povera famiglia contadina. E anche se sono sempre stati diversi – la loro passione li ha tenuti insieme. Hanno saltato la scuola per andare al cinema, hanno sviluppato le loro prime fotografie e si sono innamorati dell’arte. Nella triste realtà della Polonia comunista, contro il volere dei governi, hanno studiati i grandi artisti, hanno scoperto la bellezza del jazz e hanno iniziato a pensare di lasciare il paese. Da quando Polanski ha lasciato Cracovia per girare film e Horowitz è fuggito a New York per perseguire la sua carriera nel campo della fotografia, non hanno mai avuto la possibilità di rivedersi in Polonia. Ora, dopo molti anni, tornano a vedere tutti i luoghi che li hanno resi quelli che sono oggi.
Hometown – Trailer e video
Curiosità sul film
- Ryszard Horowitz (nato 5 maggio, 1939) è un fotografo polacco. Egli è riconosciuto come uno dei pionieri della fotografia effetti speciali che precede il digitale. Horowitz ha cominciato a scattare foto all’età di quattordici anni. Per un breve periodo di tempo durante la sua infanzia è cresciuto al fianco di Roman Polanski con il quale ha creato il suo primo ingranditore fotografico da cartone. Ryszard emigrato negli Stati Uniti nel 1959 e si iscrive al Pratt Institute di New York nel reparto di progettazione grafica commerciale e pubblicitario. Qui ha incontrato i suoi mentori, Richard Avedon e Alexey Brodovitch. Horowitz ha partecipato a seminari settimanali condotti da Brodovitch e ha lavorato come assistente per Avedon nel 1963, anche a sua famosa sessione di ritratto con Salvador Dalì. Dopo la laurea da Pratt nel 1962, Horowitz ha iniziato a lavorare nel cinema e la televisione e società di progettazione grafica, tra cui un periodo come Art Director per Grey Advertising. Nel 1967 apre il proprio studio fotografico a New York City. Ha sviluppato una carriera di successo in entrambe le belle arti e fotografia commerciale, ma è più noto per la creazione di compositi fotografiche complesse, che sono stati confrontati con le opere surrealiste di Magritte e Dalì. All’inizio della sua carriera.
- Il film è prodotto da Èliseo entertainment di Luca Barbareschi con KRK Film, in collaborazione con Vision Distribution e Sky.
Note di produzione
“Hometown” è nato dalla volontà di due giovani ragazzi polacchi, Mateusz Kudla & Anna Kokoszka – Romer che hanno realizzato qualcosa di speciale: restituire con grande ironia una memoria molto dolorosa. Hanno scelto due grandi artisti, Ryszard Horowitz e Roman Polanki, e insieme hanno fatto una passeggiata per Cracovia. Va riconosciuto loro, oltre a una grande capacità non solo filmica o di creare immagini suggestive, il merito di aver gestito due geni, ognuno nel suo settore, fotografia o cinema. Li hanno resi spiritosi, grandi story teller, e hanno rubato delle emozioni così private e così antiche da creare un piccolo capolavoro. Dopo la proiezione alla Festa del Cinema di Roma, il docufilm andrà nelle sale successivamente all’uscita del nuovo film di Polanski. Sarà un piccolo regalo agli appassionati di Cinema che potranno non solo vedere una testimonianza di un pezzo di storia da ricordare ma potranno anche godere di un Polanski e di un Horowitz che si raccontano tra amici, con con un senso dello humor strepitoso.
Note di regia
Mi sembra tutto un sogno. Come avrei potuto pensare, da ragazzino del ghetto, che un giorno sarei stato accolto nella mia città con un tale applauso? – ha detto Roman Polanski, visibilmente commosso, al Centro Congressi di Cracovia, dove è stato premiato con Lifetime Achievement Award nel 2016. Queste parole mi hanno incoraggiato a riflettere Chi è questo ragazzo del Ghetto, come si è definito lui stesso? Il film che ho girato è un ritratto di Roman Polanski e del suo amico d’infanzia Ryszard Horowitz. Ho voluto mostrare i due maestri da una prospettiva diversa dal comune, non come artisti di fama mondiale, ma come persone con una lunga esperienza, i cui successi affondano radici nella consapevolezza della guerra e del totalitarismo, del trauma e dell’alienazione. Portando i nostri eroi nei luoghi che li hanno plasmati, ho voluto stimolarli a parlare di argomenti fondamentali che toccano ogni essere umano, come il passaggio del tempo, la memoria, la ricerca del senso e il tentativo di definire la propria identità.
Nonostante le drammatiche esperienze e i difficili cambiamenti interni che sono accaduti in entrambi gli amici, ho voluto sottolineare nel film, ciò che mi ispira di più in loro – la fortissima voglia di vivere che ha permesso loro di liberarsi del destino e che li ha salvati dai giudizi della storia.
Miracolosamente, i sopravvissuti all’Olocausto – uno grazie a Oskar Schindler, l’altro grazie a contadini polacchi – nonostante il trauma che li ha segnati, non solo sono sopravvissuti, ma hanno anche trovato il loro posto nel mondo, hanno raggiunto incredibili successi e riconoscimenti a livello mondiale che, si direbbe, i ragazzi del ghetto di Cracovia non avrebbero mai potuto sognare. Durante la realizzazione del film, ho voluto che i personaggi si sentissero a proprio agio, permettendo allo spettatore di conoscere gli eroi da un punto di vista molto personale. Da qui l’idea che la camera potesse seguire discretamente gli amici mentre camminavano e parlavano tra loro. Prima di ogni scena, discutevamo l’argomento della conversazione lasciando spazio per spontanee interazioni naturali. Roman e Ryszard hanno ripercorso luoghi che hanno suscitato ricordi di infanzia e giovinezza, e ciò li ha incoraggiati ad aprirsi e condividere i loro sentimenti nascosti. Il percorso è completato dalla narrazione di Ryszard fuoricampo che, con voce affettuosa, introduce lo spettatore al contesto drammatico degli eventi che racconta, condivide i suoi sentimenti e riflessioni, dipinge un ritratto del suo amico, e allo stesso tempo scopre qualcosa di importante di sé. La generosità degli artisti, le loro osservazioni, l’esperienza e l’umiltà verso il mondo, insieme ad uno straordinario senso dell’umorismo, danno speranza di aver girato una storia onesta e universale che appassionerà il pubblico interessato alle loro opere e tutti quelli che sono alla ricerca di risposte alle domande fondamentali più intime.
Mateusz Kudła & Anna Kokoszka-Romer – Note biografiche
Mateusz Kudła – regista e produttore di film premiati, inclusi i famosi documentari “Polanski, Horowitz. Città natale” e “Photo Film People”. Kudła è stato premiato con il “Premio del Pubblico” del Festival di Cracovia e il Festival dei Due Fiumi con il premio “Al di sopra dei confini” al Festival di New York e nominato per il Polish Film Awards “Aquile” nella “Scoperta dell’Anno” e “Best Categorie Film documentario”. Per 11 anni ha lavorato per la televisione indipendente polacca TVN creando i suoi rapporti originali per TVN24 e per le notizie di prima pagina del più grande notiziario polacco “Fakty”. Il suo lavoro è stato apprezzato ed è stato invitato alla European Film Academy – una prestigiosa organizzazione che associa i migliori cineasti del continente.
Filmografia: 2021 – Polanski, Horowitz. Hometown (regista, produttore) / 2017 – The Photo Film People (regista) / 2015 – Wilczur (regista) / 2014 – The depositary (regista).
Anna Kokoszka-Romer – Autrice di articoli sulla stampa e su internet. Per cinque anni ha lavorato in una stazione televisiva, attualmente associata all’edizione principale del programma informativo. Ha anche acquisito esperienza in un’agenzia creativa per organizzazione di eventi. Una laurea in Giornalismo, Comunicazione social e Culturale presso la Jagiellonian University. Nella tesi dal titolo Il mito in bianco e nero dell’icona della cultura pop si è concentrata sulla presentazione dell’immagine di Roman Polanski nei media. Kokoszka-Romer è stata premiata con “The Audience Award” nel Krakow Film Festival e nel Two Riversides Festival, con il premio “Above the Borders” al New York Festival e ha ricevuto una nomination per i Polish Film Awards “Eagles” per la categoria “Miglior film documentario” e ‘Scoperta dell’anno’.
Filmografia: 2021 – Polanski, Horowitz. Hometown (regista, produttore) / 2019 – Na Gorze Tyrryry (produttore)