Venezia 80, Hors-Saison (Out Of Season): video “red carpet” del film con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher
Tutto quello che c’è da sapere su “Hors-Saison”, il dramma romantico di Stéphane Brizé con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher in Concorso a Venezia 80 e al cinema con I Wonder Pictures.
Nella foto: Guillaume Canet, Stéphane Brizé e Alba Rohrwachera Venezia 80 con Hors-Saison (Out Of Season) (Photo by Elisabetta A. Villa/Getty Images)
Dopo la tappa in Concorso a Venezia 80, Hors-Saison (Out Of Season) di Stéphane Brizé con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher, arriverà nei cinema d’Italia con I Wonder Pictures. Lui attore affermato, lei insegnante di pianoforte, si sono amati una quindicina di anni fa; si perdono di vista per diverso tempo e poi si ritrovano per caso in una cittadina balneare francese dove la fiamma si riaccende.
Hors-Saison – Trama e cast
La trama ufficiale: Mathieu vive a Parigi, Alice in una piccola località di mare nella Francia occidentale. Lui è un famoso attore in procinto di compiere cinquant’anni, lei un’insegnante di piano sulla quarantina. Innamorati quindici anni fa, successivamente separati. Il tempo è passato. Ciascuno ha preso la propria strada e le ferite si sono lentamente rimarginate. Quando Mathieu va in una spa per cercare di superare la malinconia che lo attanaglia, si imbatte in Alice.
Il cast: Guillaume Canet, Alba Rohrwacher, Sharif Andoura e Lucette Beudin.
Hors-Saison – Trailer e video
Video “red carpet” da Venezia 80 pubblicato l’8 settembre 2023
Curiosità sul film
- Stéphane Brizé dirige “Hors-Saison” da una sua sceneggiatura scritta con Marie Drucker (serie tv Infrarouge).
- Cast tecnico: Fotografia di Antoine Heberlé / Montaggio di Anne Klotz / Scenografia di Mathieu Menut / Costumi di Caroline Spieth / Musica di Vincent Delerm / Suono di Emmanuelle Villard.
- Il film è prodotto da Sidonie Dumas per Gaumont con Marc Vadé produttore esecutivo.
Note di regia
Avevo già realizzato diversi film che affrontavano i devastanti meccanismi finanziari delle multinazionali, quando è sopravvenuto il Covid. Quell’esperienza di isolamento ha obbligato tutti noi a “mettere in pausa” le attività. In quanto individui che esistono in gran parte attraverso la propria funzione sociale, probabilmente siamo stati tutti profondamente scossi dalla sconcertante precarietà dell’esistenza. I miei personaggi riflettono quel momento di vertigine. Un uomo e una donna arrivano alla logica conclusione delle decisioni che hanno preso quando si sono separati quindici anni prima. Volevo soffermarmi sul momento in cui si rimugina sulle scelte mai fatte, o fatte in modo sbagliato, sugli incontri mancati o sprecati, sulle porte mai aperte, sugli appuntamenti mancati, sui momenti della vita in cui abbiamo deciso di imboccare una strada invece di un’altra. Domande segrete e ossessionanti che ci poniamo tutti, potenti o meno, conosciuti o sconosciuti, uomini e donne. [Stéphane Brizé]
Stéphane Brizé – Note biografiche
Brizé, nato a Rennes il 18 ottobre 1966, si è inserito da giovane nel mondo della televisione e del cinema diventando un tecnico audiovisivo. Trasferitosi a Parigi ha recitato in alcuni spettacoli teatrali e ne ha diretti diversi.
Nel 1993 realizza il suo primo cortometraggio Bleu Damage e nel 1996 L’Oeil qui traine, vincendo con entrambi diversi premi a numerosi festival. Il passaggio ai videoclip per il cantante Peter Kröner è rapido, prima di arrivare al lungometraggio. Con Florence Vignon scrive Bleu des Villes nel 1999 che è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura. Il film è un successo nelle sale.
Dopo un documentario originale, Between Adults, prodotto da Claude Lelouch, con Io non sono lì per essere amato, uscito nel 2005, il regista raggiunge il successo con la vita di un uomo senza sentimenti né espressioni (interpretato da Patrick Chesnais) che si apre a poco a poco al mondo grazie a lezioni di tango. Il film è stato presentato al festival di San Sebastián e ha ricevuto diverse nomination ai César del 2006.
Nel 2009 realizza un dramma sentimentale, Mademoiselle Chambon, tratto da un’opera di Eric Holder e co-scritto ancora con Florence Vignon per il quale riceve il César per il miglior adattamento nel 2010. Tre anni dopo, è tornato con A Few Hours of Spring, un lungometraggio interpretato da Vincent Lindon e Hélène Vincent. Il film ha vinto quattro premi César nel 2013 (miglior regista, migliore attrice, miglior attore e migliore sceneggiatura originale).
Il regista ha poi collaborato con Vincent Lindon per La legge del mercato, un film sociale realistico in cui l’attore interpreta un padre che inizia un nuovo lavoro come guardia giurata in un supermercato dopo un lungo periodo di disoccupazione. La performance di Lindon viene premiata, tra gli altri, a Cannes e al César. Stéphane Brizé un anno dopo, nel 2016, realizza il suo nuovo film, Una vita, che è un adattamento dal primo romanzo di Guy de Maupassant e vede Judith Chemla, Jean-Pierre Darroussin, Yolande Moreau e Swann Arlaud nei ruoli principali.
Nel 2018 riprende la collaborazione con Vincent Lindon, protagonista di In guerra, un film sulle lotte sindacali per salvare posti di lavoro. Quest’anno Brizé è stato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con il film Un altro mondo con Vincent Lindon e Sandrine Kiberlain sulla crisi di una famiglia per un marito troppo assorbito dal lavoro.
Alba Rohrwacher – Note biografiche
Nata a Firenze da padre tedesco e madre italiana, si è formata con i corsi dell’Accademia dei Piccoli di Firenze. Nel 2003 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia; successivamente lavora in spettacoli teatrali, tra cui in Noccioline – Peanuts di Fausto Paravidino, per la regia di Valerio Binasco, e partecipa al videoclip dei Tiromancino I giorni migliori.
Il suo debutto cinematografico avviene nel 2004 nel film di Carlo Mazzacurati L’amore ritrovato. Nel 2005 è nella commedia Kiss me Lorena del gruppo I Licaoni. Dopo aver lavorato nel film Melissa P. di Luca Guadagnino e in 4-4-2 – Il gioco più bello del mondo di Claudio Cupellini, nel 2007 si fa notare nel film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico.
Il 2007 è un anno importante per la sua carriera sempre più in ascesa, infatti partecipa a Piano, solo di Riccardo Milani ed interpreta la figlia di Antonio Albanese e Margherita Buy in Giorni e nuvole di Silvio Soldini, ruolo per cui riceve il David di Donatello 2008 come “Migliore attrice non protagonista”.
A luglio del 2009 le viene anche consegnato a Parma il Premio Schiaretti, riservato ai nuovi protagonisti del cinema italiano, vinto l’anno prima da Isabella Ragonese. Nel 2008 partecipa al film Riprendimi, presentato al Sundance Film Festival, a Caos calmo di Antonello Grimaldi, e a Il papà di Giovanna di Pupi Avati, con cui vince il David di Donatello 2009 come “Migliore attrice protagonista” e viene candidata ai Nastri d’Argento.
Seguono, tra gli altri, Due partite di Enzo Monteleone (2009), con cui viene nominata al Nastro d’argento per la “Migliore attrice non protagonista”; Io sono l’amore di Luca Guadagnino (2009); L’uomo che verrà di Giorgio Diritti (2009), per il quale viene nuovamente candidata al David di Donatello; Il tuo disprezzo per la regia di Christian Angeli (2010); Cosa voglio di più di Silvio Soldini (2010), con cui vince il Ciak d’Oro e viene ancora candidata ai Nastri d’Argento come “Migliore attrice protagonista”; Le meraviglie di Alice Rohrwacher (2014), vincitore del Gran Premio Speciale della Giuria in concorso al Festival di Cannes 2014; Hungry Hearts di Saverio Costanzo (2014), in concorso a Venezia, dove vince la Coppa Volpi per la “Migliore interpretazione femminile” e il Globo d’Oro come “Miglior attrice”; Vergine giurata, opera prima di Laura Bispuri, (2015) in concorso al Festival di Berlino.
Recentemente, Alba ha recitato in Il racconto dei racconti di Matteo Garrone (2015); Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio (2015); Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (2016); I fantasmi di Ismaele di Arnaud Desplechin (2017), film d’apertura del Festival di Cannes; e The Place di Paolo Genovese (2017). Il 2018 la vedrà protagonista in Figlia mia di Laura Bispuri, in concorso al Festival di Berlino; Lazzaro felice di Alice Rohrwacher; e la serie televisiva Il miracolo di Nicolò Ammaniti.
Nel 2020 viene diretta da Daniele Luchetti in Lacci e l’anno successivo da Nanni Moretti in Tre Piani. Sempre nel 2021 è nel cast di La figlia oscura, debutto alla regia dell’attrice Maggie Gyllenhaal e l’anno successivo recita in Marcel! esordio alla regia dell’attrice Jasmine Trinca.
Nel 2023 recita per la sorella Alice in La Chimera, pellicola che fa tappa Cannes, e poi approda a Venezia 80 nel cast di Finalmente l’alba di Saverio Costanzo e del dramma francese “Hors-Saison” di Stéphane Brizé in cui fa coppia con Guillaume Canet.