Humandroid: le recensioni dagli Usa e dall’Italia
Come è stato accolto “Humandroid”, il nuovo film di Neill Blomkamp? Scopriamolo insieme
Ho visto ieri Humadroid e devo ammettere che mi ha deluso molto, mi aspettavo molto di più da Neill Blomkamp. Oggi, dopo la nostra (negativa) recensione, vediamo insieme i commenti dei critici Americani e Italiani. Suo RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto solo il 30% di voti positivi. Voi l’avete visto? Che ne pensate?
Humandroid (in originale “Chappie”) è diretto da Neill Blomkamp e interpretato da Hugh Jackman, Sigourney Weaver, Sharlto Copley, Dev Patel, Jose Pablo Cantillo, Brandon Auret, Eugene Khumbanyiwa, Robert Hobbs.
Anthony Lane – New Yorker: Il fascino principale del film nasce dalle orecchie di Chappie, che pungono e si struggono come quelli di un coniglio in titanio.
Christy Lemire – ChristyLemire.com: gli effetti visivi sono spettacolari ma sono al servizio di un film che devolve dal vagamente divertente alla stupidità. Voto: 1.5 / 4
Bill Zwecker – Chicago Sun-Times: buone intenzioni, con una buona idea che inciampa purtroppo nel suo cammino. Voto: 2.5 / 4
Andrew O’Hehir – Salon.com: goffo e incoerente dall’inizio alla fine, e troppo lungo.
Rafer Guzman – Newsday: Un rimaneggiamento forte e sgradevole alla “Robocop”, che ci dà nessuno per cui fare il tifo e niente a cui pensare. Voto: 1/4
Lou Lumenick – New York Post: Non sono stato così felice di vedere la fine di un film dal terzo “Transformers”. Voto: 1/4
Peter Howell – Toronto Star: il risultato è deplorevole, tutt’altro che avvincente. Voto: 1/4
Chris Klimek – NPR: Chappie, il robot, diventa intelligente. Il film rimane molto, molto stupido.
Michael O’Sullivan – Washington Post: Come Chappie, il film sembra umano, ma ha un cuore di freddo metallo. Voto: 1.5 / 4
Kenneth Turan – Los Angeles Times: è un film sulla evoluzione dell’intelligenza artificiale. Ma segna anche la devoluzione del lavoro di regista e co-sceneggiatore Neill Blomkamp.
Graham Fuller – New York Daily News: tentacolare, roboante, assordante, brutto e ultra-violento. Voto: 2/5
Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: buoni effetti speciali, grande scenografia, ma Blomkamp ha dimenticato di darci i personaggi. Voto: 1.5 / 4
Claudia Puig – USA Today: Il concetto è innegabilmente interessante, ma le parti di questo thriller d’azione distopico cominciano a sembrare come un videogioco. Voto: 2.5 / 4
Soren Anderson – Seattle Times: Un enorme passo indietro per questo regista. Voto: 1.5 / 4
Peter Travers – Rolling Stone: Purtroppo, le idee di Blomkamp sembrano impoverite questa volta, offuscate dalla ripetizione e altri droidi cinematografici che vanno da HAL 9000 a Ultron. Invece di soggezione, otteniamo sbadigli. Voto: 1.5 / 4
Tom Huddleston – Time Out: estremamente divertente. Voto: 4/5
Todd McCarthy – Hollywood Reporter: Dopo la sorpresa e la promessa di District 9, questo film rappresenta un ulteriore passo verso il basso per il regista Neill Blomkamp sulla scia dell’altamente irregolare Elysium.
Justin Chang – Variety: Un film d’azione goffo e confuso come un droide protagonista infantile.
Fabio Ferzetti – Il Messaggero: (…) Humandroid è anche metafora di se stesso. Un film su una macchina così potente da mettere in difficoltà i suoi stessi inventori, proprio perché deve “crescere”, dominato da un androide che incrociando il talento di Sharlto Copley con le prodezze della motion capture tende a sua volta a “mangiarsi” il film e a porre una serie di domande tanto etiche che cinematografiche.
Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) C’è dentro di tutto e il déja vu regna sovrano: di sociale meglio non parlarne, è una parabola a grado zero dove la confezione strong violenta (domani peggio di oggi) ha un piccolo ripieno di sentimental mood con i robot educati alla vita violenta.
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Neill Blomkamp sembra essersi perso per strada. Non tanto perché si è risolto a realizzare film di impianto hollywoodiano, quanto perché non ha percorso la strada fino in fondo. Già Elysium aveva risentito del suo tentativo di coniugare istanze realistico autoriali e grande spettacolo; e con Humandroid le cose vanno anche peggio (…) Le moine infantili dell’androide Chappie paiono indirizzate al pubblico di ragazzini, ma non c’è un personaggio accattivante e i filosofemi morali restano inespressi.
Paolo D’Agostini – la Repubblica: La materia ci sarebbe pure, ma lo svolgimento è veramente povero e grossolano, le figure che si muovono intorno al giovane humandroid non sono personaggi ma figurine.