Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1: Recensione in Anteprima
In attesa della 2° parte in uscita nel novembre del 2015, leggete la nostra recensione di Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1
Perché incassare 2 dopo che ti è costato 1 quando puoi incassare 4 sempre al costo di 1? Questa semplice logica matematica è diventata ‘virus cinematografico’ in quel di Hollywood nel 2010, quando la Warner decise di spremere ancor di più Harry Potter dividendo in due parti il settimo ed ultimo capitolo, I Doni della Morte. Qualità sostanzialmente intatta grazie ai soliti ricchi contenuti editoriali della Rowling e botteghini sbancati, tanto da portare la Summit, nel 2011, a fare altrettanto con il doppiamente terrificante Breaking Dawn, ultimo episodio della saga Twilight. Capito il funzionamento persino Peter Jackson ha preferito tirare per le lunghe Lo Hobbit, moltiplicando da 2 a 3 le parti della tanto attesa trasposizione cinematografica, mentre in casa Lionsgate gonfiavano il petto perché secondi a nessuno sdoppiando Il Canto della Rivolta, terzo ed ultimo capitolo della trilogia ideata da Suzanne Collins. Di fatto diventata quadrilogia, e non per la massiccia dose di contenuti nascosti nell’ultima ‘puntata’ bensì per raddoppiare gli incassi. Puro e semplice. Il risultato, ne va da se’ e dispiace dirlo vista la sorprendente qualità di Hunger Games e Catching Fire, ne ha innegabilmente risentito.
Con Mockingjay tutto ha inizio da dove eravamo rimasti un anno fa. Il fuoco della ribellione brucia tra i distretti di Panem, con l’odiata e dittatoriale Capitol City che sente sempre più avvicinarsi l’odore acre della guerra. Portabandiera, neanche a dirlo, la rivoltosa Katniss Everdeen, riuscita ad annientare una volta per tutte i sanguinosi Giochi ed ora guidata dalla Presidente Coin, affinché ‘esorti’ la popolazione dei distretti a ribaltare il Regno di terrore costruito dal Presidente Snow. Indossando gli abiti della Ghiandaia Imitatrice, Katniss sarà però divisa tra l’amore nei confronti di Peeta, tenuto ‘prigioniero’ da Snow, e la sete di vendetta nei confronti di quest’ultimo, da spazzare via con un semplice e infuocato colpo d’ali.
Maledetta Lionsgate. Arriviamo subito al nocciolo della questione. Incassati 691 milioni di dollari con il primo capitolo e ben 864 milioni con il secondo, lo studios ha scientificamente deciso di ‘depotenziare’ una saga cinematografica fino ad oggi impeccabile solo e soltanto per far cassa. Questo è il punto. Il Canto della Rivolta – Parte 1 è così diventato l’esca per invogliare il pesce affamato, vedi lo spettatore ormai ‘drogato’ da Hunger Games, farlo abboccare all’amo, trascinarlo a mollo per due ore e scappargli via lasciandolo con l’acquolina in bocca, per poi puntualmente presentarsi tra un anno cotto e servito direttamente su un piatto d’argento.
Costretti ad infarcire una prima parte che avrebbe potuto tranquillamente andar via in 40 minuti, ma ne impiegherà 120 per riuscire nell’impresa, gli sceneggiatori Peter Craig e Danny Strong si sono così dovuti barcamenare tra dubbi esistenziali della protagonista e autentici trattati di comunicazione applicati al mondo pubblicitario. Perché nel dispotico mondo futuristico immaginato dalla Collins la comunicazione è tutto. Chi controlla lei controlla il potere, e conseguentemente il popolo che al potere è assoggettato. La sfida a distanza tra Katniss e Snow sarà quindi ‘mediatica’. Mosse e contromosse formato spot, per sfiduciare i ribelli e/o chiamarli alla rivolta. Peccato che la corda costruita da Francis Lawrence sia troppo lunga, perdendo inevitabilmente di tensione. Ridondante e infarcito di tempi drammaticamente morti, Il Canto della Rivolta – Parte 1 sembra quasi sempre ad un passo dal decollo definitivo, purtroppo negato in previsione della Parte 2, che per forza di cose esploderà. In tutti i sensi.
Può sembrare un paradosso eppure persino il personaggio di Jennifer Lawrence, da subito diventato iconico per quanto coraggioso, sfrontato e perennemente sull’attenti, finisce per risentirne. Perché Katniss oscilla continuamente tra due fuochi. Quello della passione per Peeta, inspiegabilmente pro-Capitol City a giudicare dalle interviste periodicamente mandate in onda da Caesar Flickerman, e quello della rabbia nei confronti di Snow, che ha letteralmente raso al suolo i Distretti ribelli, uccidendo chiunque gli capitasse a tiro, compresi bambini ed anziani. Un’alternanza di emozioni che limitano l’equilibrio della Everdeen, rendendo il tutto ancora più straniante ma soprattutto infinitamente prolisso, infarcito, appesantito. Ridotta drasticamente l’azione, Lawrence alimenta al buio dei sotterranei del Distretto 13 quelle braci che già con Catching Fire avevano iniziato a surriscaldare le sale di mezzo mondo, finendo involontariamente per ‘raffreddarle’ a causa di un film visibilmente tenuto a freno, fascinoso nelle scene di apocalittica distruzione, impregnato di dialoghi ma privo di quell’inquietudine cinematografica e di quella serie di colpi di scena che avevano caratterizzato i primi due capitoli, grazie anche alle prove degli Hunger Games qui ovviamente assenti.
Dilatando i tempi dello scontro decisivo tra la Lawrence e Donald Sutherland, Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 ha così finito per risultare sostanzialmente inutile ai fini della rappresentazione cinematografica della saga. Tecnicamente privo di sostanziali sbavature, impreziosito da un budget visibilmente arricchito e da un cast straordinariamente assortito (su tutti il compianto Philip Seymour Hoffman e la probabile futuro Premio Oscar Julianne Moore), il film di Francis Lawrence ha abbandonato la strada sicura e fino ad oggi degnamente battuta dell’adrenalina adulta e post-apocalittica per gettarsi tra le braccia della partita a scacchi con la contraerea mediatica di un regime totalitario, fatta di menzogne, ricatti e pseudo notizie costruite a tavolino. Finalmente crollate come carte impilate solo e soltanto negli ultimi minuti, ovviamente chiamati a lasciare lo spettatore con l’acquolina alla bocca. Perché obbligato ad attendere un ulteriore anno per addentare un esplosivo finale che avrebbe tranquillamente potuto prendere vita al termine di unico terzo capitolo. Questo.
Voto di Federico 5.5
Voto di Antonio: 5
Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 (Usa, 2014, fantascienza) di Francis Lawrence; con Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Toby Jones, Willow Shields, Sam Claflin, Jena Malone, Natalie Dormer, Lily Rabe, Wes Chatham, Elden Henson, Omid Abtahi, Robert Knepper- uscita: 20 novembre 2014