Hysteria: poster e breve storia dell’isteria (e dei vibratori)
Da noi già recensito in anteprima, Hysteria – l’eccitante invenzione del vibratore… uscirà nei cinema italiani il prossimo 24 febbraio. Nell’attesa, ecco arrivare locandina e curiosità
Un film delizioso, che ha letteralmente conquistata l’ultima edizione del Festival del Cinema di Roma. Da noi qui recensito in anteprima, Hysteria – l’eccitante invenzione del vibratore… uscirà nei cinema italiani il prossimo 24 febbraio, grazie alla LuckyRed. Oggi, dopo aver visto il trailer nella nostra lingua settimane fa, ecco arrivare la locandina ufficiale e soprattutto una ricca e curiosa cronistoria dell’isteria (e dei vibratori), che vi attende dopo il saltino.
Diretta da Diretto da Tanya Wexler, da noi intervistata durante il Festival, la pellicola vede sul set Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan Pryce e Rupert Everett
Cosa è Hysteria? Una divertente commedia romantica basata su un fatto storico: l’invenzione del primo vibratore elettromeccanico! In un’epoca di invenzioni, un uomo si propose di trovare una cura per i mali delle donne … e per caso elettrificò per sempre le nostre vite amorose.
Breve storia dell’isteria (e dei vibratori)
IV secolo a.C.: L’idea che uno “spostamento dell’utero” (in greco hysteria) potesse causare sintomi anomali, dall’amnesia al sonnambulismo, è menzionata per la prima volta nell’antica Grecia negli scritti ippocratici. Gli organi sessuali femminili saranno collegati a comportamenti inspiegabili per i successivi 4.000 anni.
II secolo a.C.: Il medico dell’antica Grecia Galeno conclude che la causa dell’isteria è una privazione sessuale. Il rimedio che consiglia è il matrimonio. Galeno sarà anche il primo a suggerire come terapia la “manipolazione digitale”, descrivendo la guarigione di una donna sottoposta a tale trattamento: “da allora, scomparvero tutti i mali che l’affliggevano”.
II secolo d.C.: Il filosofo romano Celso consiglia per primo l’uso delle sanguisughe come possibile cura per l’isteria femminile.
X secolo: Avicenna, medico persiano e prolifico autore di trattati di medicina, raccomanda per l’isteria una cura a base di “sfregamenti”, che, afferma, consentirà alle donne affette da questo male di “trovare pace”.
XIII secolo: L’alchimista spagnolo Arnaldo de Villanova raccomanda l’uso di supposte vaginali per ristabilire l’”equilibrio di umori” nella donne affette da disturbi non trattabili di vario genere.
XVI secolo: Il medico francese Phare scrive di una nuova cura per l’isteria, consistente nel mandare le donne a cavalcare nei boschi.
1653: Il rinomato medico olandese Pieter van Foreest parla del suo rimedio per l’isteria, che prevede un massaggio plevico “sino al parossismo”. Lo consiglia in particolare alle “vedove, alle donne che conducono una vita casta, e alle suore”.
XVII secolo: Il pionieristico medico inglese William Harvey, il primo a descrivere il sistema circolatorio umano, afferma che gli organi sessuali femminili sono la causa di “orridi eccessi mentali…frenesie, melanconia, sbalzi d’umore e comportamenti eccessivi”.
XVIII secolo: Nelle località termali europee si diffonde la voga degli apparecchi per l’”idroterapia,” spesso dotati di un apposito ugello, come rimedio per un’ampia gamma di disturbi femminili.
XVIII e XIX secolo: L’espressione “attacco isterico” diventa popolare nelle cerchie mediche per classificare un largo spettro di fenomeni inspiegati, dall’epilessia alla depressione, dalla sindrome di Tourette alla riottosità, dai problemi coniugali all’infedeltà sessuale.
Anni 1850: L’insigne medico francese Pierre Briquet annuncia i risultati del suo studio sull’isteria femminile, causata a suo parere dalla frustrazione sessuale, e propone come cura un trattamento, a suo avviso puramente medico, che definisce “titillation du clitoris.”
1859: Uno studio condotto dai medici Britannici rivela che oltre il 40% della popolazione femminile risulta affetto da isteria.
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1866: Il medico inglese Isaac Baker-Brown offre un’alternativa alla cura a base di massaggi per l’isteria femminile: la clitoridectomia . Verrà estromesso dall’albo della Società ostetrica londinese dopo aver praticato un numero imprecisato di operazioni chirurgiche di questo tipo.
1869: L’inventore americano George Taylor progetta una macchina per massaggi alimentata a vapore nota come “Il manipolatore”. I medici che curano l’isteria la adottano prontamente, ma Taylor raccomanda la massima prudenza nell’utilizzo con le pazienti, al fine di evitare “eccessi”.
1883: Il primo vibratore elettrico è brevettato da Joseph Mortimer Granville, ma nonostante nasca come congegno per alleviare i dolori muscolari, viene presto utilizzato come cura per l’isteria.
1895: Sigmund Freud e il suo collega Joseph Breuer scrivono il loro saggio fondamentale sull’isteria, arrivando alla nuova conclusione secondo cui si tratta di un disturbo psichico, più che fisico, derivato da esperienze sessuali traumatiche vissute nella prima infanzia. Nasce l’era moderna della psicoanalisi.
1899: Il “Vibratile”, un semplice vibratore da 5 dollari realizzato in filo di ferro viene pubblicizzato nel McClure’s Magazine, un mensile popolare dell’Ottocento, come cura per nevralgie, cefalee e rughe.
Primi del Novecento: dozzine di “apparecchi portatili per il rilassamento” vengono pubblicizzati in varie riviste femminili.
1908: The London Times pubblica un editoriale in cui si afferma che molte delle suffragette che si battono per il diritto di voto “soffrono di isteria”. L’idea si diffonde, e gli oppositori delle suffragette mettono in dubbio la salute mentale delle attiviste femministe.
1918: Il Sears Roebuck Catalog offre vibratori per massaggi, pubblicizzandoli come “molto utili e soddisfacenti per l’uso domestico”.
1952: L’Istituto psichiatrico americano esclude finalmente l’isteria dall’elenco dei disturbi mentali. Anni Settanta: Il vibratore esce allo scoperto, celebrato dalle femministe come strumento di liberazione sessuale.
2007: La Corte Suprema rifiuta di dibattere un caso in cui viene messa in discussione la costituzionalità delle leggi che proibiscono l’uso di vibratori per fini sessuali in vigore in molti Stati; il vibratore resta così ancora illegale in Alabama, Georgia, Indiana, Louisiana, Massachusetts, Mississippi, Texas e Virginia.