I 10 film horror essenziali per conoscere il genere
Siete fans del genere horror? Avete visto tutte queste 10 pellicole?
Ed eccoci all’ennesimo amata classifica. Tema? Il genere horror. La fonte? FlavorWire che decide di stilare la lista Flavorwire’s 50 Essential Horror Films. Ho deciso di prendere i primi 10, 10 pellicole che ogni cinefilo degno di questo nome e appassionato di film horror deve aver visto almeno una volta; 10 pellicole che se volete avvicinarvi al genere… dovete recuperare. Prendete una penna e segnatevi questi, please. Le motivazioni dopo ogni titolo sono di FlavorWire, ovviamente.
10. La moglie di Frankenstein (1935): La moglie di Frankenstein è interpretato da Elsa Lanchester alias la figura immortale con i capelli striati di fulmine. Riluttante a girare un seguito del suo film Frankenstein del 1931, al regista James Whale è stata data la libertà creativa di esplorare le emozioni del mostro (Boris Karloff). L’opera è oggi considerata il capolavoro di Whale. Le scene più memorabili del film – tra cui l’incontro del mostro con l’eremita e la drammatica introduzione della Sposa – restano alcuni dei momenti più iconici della storia del cinema dell’orrore. Gli scatti espressionistici catturati dalla fotografia di John Mescall e la scenografia di Charles D. Hall sono evidenziate da un’incredibile colonna sonora di Franz Waxman. Interpretazione meravigliosamente bizzarra di Lanchester. La sua sposa appare sullo schermo per pochi minuti, ma rimane un potente simbolo del genere e una delle sue più belle creazioni.
9. Rosemary’s Baby (1968): Unendo brividi soprannaturali, temi satanici e la realtà mondana di una casalinga del 1960, Roman Polanski ha creato uno studio inquietante e un raro ritratto di ansia sessuale. Una giovane coppia di sposi (John Cassavetes e Mia Farrow) hanno traslocato in un minaccioso appartamento di New York che sembra ospitare una serie di personaggi eccentrici. I vicini poi sono un po’ troppo ansiosi ed entusiasti della gravidanza di Rosemary. L’isolamento e la crescente paranoia lentamente erode la fragile psiche di Rosemary che si sgretola tra incubi terrificanti e incontri surreali. L’appartamento gotico e altri tocchi sinistri sono finemente dettagliati. Polanski costruisce sapientemente la tensione per tutto il film e ci consegna il colpo di grazia durante le indimenticabili scene finali del film. Rosemary’s Baby ha aiutato ad avviare una ondata di panico satanico che si è diffuso per tutto il cinema del 1970.
8. Shining (1980): L’adattamento di Stanley Kubrick del romanzo di Stephen King ha ispirato discussioni e divisioni tra i fan del film e del suo materiale di origine, ma non si può negare l’intensità del film e l’atmosfera palpabile della pellicola, ambientata nel paesaggio di montagna isolata nel finto Overlook Hotel. Il film si snoda tra il tragico dramma domestico e il thriller soprannaturale, rivelando la discesa di un uomo tormentato nella follia. Shining non è un film particolarmente cruento, il che fa parte del suo genio. Le riprese dal basso di Kubrick e la rappresentazione magistrale delle relazioni spaziali (che vanno dal claustrofobico al grande) contribuiscono al potere del film. La minaccia inesorabile del film di Kubrick continua a perseguitare il pubblico 32 anni dopo.
7. Dracula (1931): La figura erotica e terrificante del vampiro ha incantato e spaventato il pubblico per decenni, e la creatura mitica è diventata una leggenda dello schermo quando l’attore ungherese Bela Lugosi ha indossato il mantello nel classico horror di Tod Browning del 1931. Ogni film di Hollywood sul vampiro ha seguito l’immagine universale modellata da Lugosi. E’ uno spettacolo melodrammatico che ha preso spunto dal suo background teatrale (Lugosi ha interpretato Dracula a Broadway prima di fare il suo debutto sul grande schermo) e ha creato un personaggio misterioso, decadente, eccentrico con una vena cupamente romantica. La fotografia espressionista di Karl Freund è stupenda e cupa, prendendo ispirazione dal predecessore di Dracula, Nosferatu. Eppure, Tod Browning e Karl Freund hanno stabilito la loro influenza iconica con scene originali, e ha ricordato al pubblico che questo mostro umano (sessuale) potrebbe facilmente integrarsi tra i circoli della società. Dracula di Lugosi può non essere spaventoso per il pubblico moderno, ma la sua influenza è di vasta portata ed ipnotizzante.
6. La notte dei morti viventi (1968): il film di George Romero è stato fatto con un budget ridotto, ma il suo impatto è stato monumentale. E’ un modello di efficace cinema indipendente al suo meglio ed ha cambiato il genere horror per sempre. La premessa è semplice – sette estranei lottano per la loro vita combattendo i non morti – ma la gestione intelligente del materiale e le sfumature allegoriche lo elevò al di sopra del B-Movie. Il microcosmo dei personaggi di Romero, che devono superare le loro divergenze al fine di sopravvivere, in parallelo con il turbolento 1960, impregnano il film con una qualità nichilista. Ci sono stati numerosi imitatori di Romero, ma La notte dei morti viventi rimane il classico film di zombie definitivo.
5. Nosferatu (1922): Il capolavoro muto di F.W. Murnau ha introdotto il vampiro come una curva creatura ferina. L’attore tedesco Max Schreck ha completamente incarnato il demonio, con artigli e zanne che sembravano pipistrelli e roditori. E’ diventato la morte stessa.
4. L’esorcista (1973): Anche 40 anni dopo l’uscita del film, le scene di orrore religioso sono spaventose oggi come lo erano allora. Gran parte delle immagini sono scioccanti: una bambina posseduta si masturba con un crocifisso e vomita oscenità, e statue sacre sono vandalizzate con volgari, simboli fallici. Le tenebre non discriminano (anche un’innocente bambina potrebbe esserne vittima): potrebbe accadere a chiunque.
3. Lo Squalo (1975): il film ha spaventato le persone 38 anni fa e continua a spaventare la gente di terra e di mare anche oggi. Considerato il primo blockbuster di Hollywood, il più grande film di Steven Spielberg, il film ha giocato su una delle nostre paure più primordiali (essere mangiati vivi), in un modo che era spaventosamente plausibile. Il film parla al pubblico ad un livello che è inquietante e difficile da afferrare pienamente, perché l’essere umano non si trova spesso in una situazione in cui diventa la preda. A parte il mostro, Lo Squalo offre alcune delle migliori sceneggiature, recitazioni, e regie nel cinema, il che lo rende una profonda, emozionale ed emozionante esperienza che i blockbuster moderni raramente ci regalano.
2. Psycho (1960): Magistralmente realizzato, apparentemente semplice, e impeccabilmente dettagliato, Psycho di Alfred Hitchcock imposta la barra più moderna da raggiungere. Il film è viscerale senza essere cruento, elegante e spaventoso, e potente per la sua minaccia implicita. Anthony Perkins ci ha regalato una prestazione di riferimento con il profondamente turbato Norman Bates, che evoca le nostre simpatie prima di terrorizzarci. Psycho gioca con le nostre paure più profonde: crimine, pena, il sesso e la morte.
1. Halloween (1978): il film di John Carpenter ci ha regalato il modello per il moderno cinema slasher – dalla ragazza verginale Laurie Strode fino al pazzo Michael Myers – che personifica il male assoluto. La completa mancanza di movente di Myers lo rende terrificante, era una forza della natura (non dissimile da Lo Squalo). Il film è stato un fortuito incontro di tanti elementi – dalla maschera perfetta (una versione modificata del Capitano Kirk), al debutto della scream queen Jamie Lee Curtis, alla colonna sonora incredibilmente efficace e minimalista di John Carpenter. Le prime recensioni furono negative, ma il passaparola si diffuse rapidamente. Halloween è diventato il film essenziale nella notte più spaventosa dell’anno.