I corpi estranei di Mirko Locatelli in concorso a Roma 2013
I corpi estranei di Mirko Locatelli arrivano al Festival Internazionale del Film di Roma 2013 con le solitudini migranti, Filippo Timi, Jaouher Brahim e la musica dei Baustelle.
Antonio (Filippo Timi) è un uomo schivo e spaventato, lontano dalla famiglia e dalla provincia umbra, migrato a Milano in cerca di salvezza per il suo piccolo Pietro che lotta con un tumore. Il quindicenne tunisino Jaber (l’esordiente Jaouher Brahim), in fuga dagli scontri della primavera araba è appena arrivato, e incontra Antonio nei corridoi dell’ospedale che ospita suo figlio Pietro, e l’amico fraterno che Jaber assiste e veglia come un’ombra silenziosa.
Una città nella città per “ I Corpi Estranei” dei due ‘uomini migranti’ alle prese con la malattia, il dolore, la solitudine e la precarietà, raccontati con passione da Mirko Locatelli, che dopo l’esordio con Il primo giorno d’inverno del 2008, torna a dirigere dalla sua sedia a rotelle (a causa di un incidente stradale avvenuto quando era adolescente) e prospettiva personalissima, questo incontro di “immigrati” e anime sole, scritto a quattro mani con la sceneggiatrice e produttrice (e moglie) Giuditta Tarantelli.
Un film indipendente con una produzione low-budget, messa insieme grazie al contributo di piccoli produttori e imprenditori, che non sembra pregiudicare i risultati. La seconda opera di Locatelli, girata a Brescia e Milano, in parte all’interno di un reparto in disuso dell’Ospedale San Giuseppe e ai Mercati Generali, dove Antonio lavora in nero di notte, con un cast che affianca all’esordiente Jahouer Brahim, il talento viscerale di un Filippo Timi (non pagato) reduce dal teatrale e straordinario Don Giovanni, che torna al suo dialetto perugino di origine.
La colonna sonora dei Baustelle, che potete ascoltare nel trailer, accompagna le vicende dei protagonisti con le versioni strumentali dei due brani tratti dall’album Fantasma, Radioattività e Il Futuro, del quale lo stesso Locatelli ha diretto anche il videoclip.
I corpi estranei (Foreign Bodies) di Mirko Locatelli, prodotti da Strani Film in associazione con Officina Film e Deneb, in collaborazione con SAE Institute Milano, con il supporto di Fondazione Magica Cleme, è in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2013, ma immagino che indipendentemente dall’esito, tutti i curiosi che non potranno vederlo in anteprima, aspettano di farlo al cinema. Intanto in bocca al lupo!
Note di regia
Come raccontare la malattia di un bambino e il dolore di un padre? Con quali immagini? Ecco le prime domande che mi sono posto scrivendo I corpi estranei, come sempre insieme a mia moglie Giuditta Tarantelli, co-sceneggiatrice e co-produttrice dei miei film.
Siamo voluti partire da due parole chiave: dignità e pudore.
La dignità di Antonio, eroe silenzioso, lontano dalla famiglia per proteggere suo figlio; quella di Jaber, poco più che un ragazzino, che si muove quasi sempre nel buio, come fosse a guardia del corpo, ancora vivo, del suo amico Youssef; e quella di tutti gli uomini e le donne che lottano per la sopravvivenza, propria o dei propri cari, nella corsia dell’ospedale come tra i bancali di un mercato notturno.
Il pudore, poi: quello che in fase di scrittura avevamo voluto appartenesse ai nostri personaggi, e con cui poi ho voluto raccontarli, come fossero protagonisti di un documentario, per tutelare i loro corpi, i loro sentimenti, i loro rapporti, quando si scrutano, si odiano, si aiutano o stanno fermi ad aspettare nella speranza che qualcosa, attorno a loro, possa cambiare.
Mirko Locatelli
Foto | © Elda Lo Cascio
Via | Strani Film – Facebook