I corti di Rutger Hauer
Rutger Hauer, indimenticabile Roy di Blade Runner, è passato da Milano per presentare la prima edizione del festival internazionale dedicato ai cortometraggi da lui ideato: I’ve seen films – International Short Film Festival, che si svolgerà proprio nel capolougo lombardo dal 22 al 26 settembre.“Amo il cinema e credo nelle possibilità di Internet. L’idea del
Rutger Hauer, indimenticabile Roy di Blade Runner, è passato da Milano per presentare la prima edizione del festival internazionale dedicato ai cortometraggi da lui ideato: I’ve seen films – International Short Film Festival, che si svolgerà proprio nel capolougo lombardo dal 22 al 26 settembre.
“Amo il cinema e credo nelle possibilità di Internet. L’idea del festival è di mettere d’accordo questi due mondi. Insomma navigare in acque nuove e diverse, proponendo materiali mai visti e offrendo a giovani autori la possibilità di farsi conoscere a livello mondiale. Ai partecipanti mi sento di dire soltanto: sono qui, stupitemi, fatemi vedere ‘cose’ mai viste”
con queste parole l’attore olandese, che è anche regista e autore di corti, ha motivato la propria scelta di dare vita a questa nuova – ed innovativa – vetrina internazionale.
Sono 1500 i lavori in lizza per la partecipazione al Festival, ed arrivano da ben 50 Paesi differenti. Di questi, circa 70 verranno proiettati in sala a settembre, altri 130 verranno proposti su internet (grazie alla piattaforma europea CortoWeb che manderà in streaming le opere selezionate) e votati dagli internauti. Il verdetto finale verrà poi emesso da una giuria composta da attori e registi, fra i quali spiccano i nomi di Richard Gere (che porterà al Festival una selezione di film tibetani) e Ridley Scott (che presenterà il making of di Blade Runner e la versione integrale del suo capolavoro).
Rutger Hauer presenzierà a tutte le serate pronto a rispondere ad ogni domanda che il pubblico intervenuto vorrà porgli. Tra le molte sezioni in gara anche una finestra dedicata a un tema impegnato, l’Aids. Hauer ha anche dato il suo nome a un’associazione no profit per la ricerca e la lotta contro questo brutto male: la R.H. Starfish Association.
Fonte: ViviMilano