I Croods: Recensione in Anteprima
Se nel 2009 qualcuno avesse provato a confrontare i cartoon Pixar con quelli Dreamworks avrebbe rischiato il linciaggio. Se non la derisione pubblica. Perché se da una parte continuavano a sfornare capolavori in continuazione, vincendo Oscar su Oscar e raccogliendo unanimi consensi, dall’altra si partorivano titoli più commerciali e ripetuti all’infinito tramite sequel, in grado di conquistare un pubblico bipartisan. Poi arrivò il 2010, marchiato Dragon Trainer. Perché esattamente 3 anni fa la Dreamworks Animation cambiò rotta.
Mentre i rivali di sempre raggiungevano la perfezione tecnica e di scrittura grazie a Toy Story 3, che battè agli Oscar proprio Dragon Trainer, per poi perdersi nei titoli successivi (Cars 2 e Brave), in casa Dreamworks l’asticella qualitativa si alzava sempre più, tanto da programmare qualcosa come 8 titoli inediti in arrivo nei prossimi 3 anni. Un impegno mostruoso, rischioso, e partito con il piede sbagliato a causa del sottovalutato Le 5 Leggende, uscito malconcio dal confronto con il box office internazionale.
Per questo motivo Jeffrey Katzenberg si gioca tutto o quasi con l’imminente I Croods, nuovamente diretto da quel Chris Sanders nato in casa Disney, straordinario con Lilo & Stitch e già applaudito con il già menzionato Dragon Trainer. Ebbene nuovamente affiancato da un co-regista, Kirk De Micco, e aiutato da uno script inizialmente partorito dall’ex Monty Python John Cleese (la cui mano ironica si vede tutta), Sanders è riuscito nell’impresa di superarsi, ancora una volta, realizzando uno dei miglior cartoon Dreamworks di sempre.
La giovane figlia scorbutica ed irruenta, che sogna di staccarsi dai propri oppressivi genitori, abbandonando così il nido; il padre possessivo, testone, perennemente preoccupato e ovviamente legato ad una concezione di famiglia a dir poco ‘arcaica’; una mamma saggia e in grado di risolvere le situazioni più complesse; un figlio grande, grosso e tontolone; una vecchia suocera insopportabile, acciaccata ma praticamente immortale; e per finire una neonata rozza, animalesca, perennemente su di giri e incapace di dire una parola, tanto da non andare oltre il grugnito di turno. Personaggi semplici e probabilmente prevedibili, appartenenti ad una famiglia alquanto strampalata, anche perché giurassica. Questo sono i Croods, ovvero una sorta di Flinstones riveduti e corretti in salsa Dreamworks.
Una famiglia unita, perché all’epoca delle caverne solo se legati si poteva credere di sopravvivere ai rischi quotidiani, e pronta a spaccarsi dinanzi al cambiamento tettonico della Terra. Terremoti e vulcani, da affiancare ad un ragazzo venuto dal nulla, dotato di cervello e pieno di idee, oltre che portatore di fuoco, tanto da disunire i Croods, costretti così a vedere in faccia la realtà, trovando all’interno del proprio cuore sentimenti fino a quel momento mai esplicitati. Perché sempre di cavernicoli stiamo parlando.
Se limitato in fase di scrittura dal solito confronto-conflitto padre-figlia che da tempo impreziosisce i cartoni animati made in Usa, I Croods ha il merito di volare altissimo dal punto di vista tecnico. Visivamente strabiliante, il film di Chris Sanders stupisce grazie all’originale e trascinante regia, zigzagando tra spassose gag slapstick, trovate geniali e fantasiosi mondi in arrivo da altri tempi, conditi da animaletti e personaggi chiamati a far divertire il pubblico. Riuscendoci in pieno. Perché The Croods fa crepare dalle risate. Tra adorabili lemuri ‘musicisti’, cani giurassici, sciammi di uccelli divoratori e gattoni giganti dal cuore tenero, l’Era ideata dal duo Sanders-De Micco ammalia. Colori sgargianti, scenografie magiche e fantasiose, una cascata di scenette comiche perennemente in bilico tra il surreale e il demenziale e continui cambi di prospettiva centrano l’obiettivo dello stupore, grazie ad un 3D monumentale e fortunatamente sempre più necessario, quando si tratta di mondi animati. E pensare che fino al 2007 il film era stato pensato in stop motion, grazie alla collaborazione della Aardman Animations, poi tiratasi fuori dai giochi.
A frenare la pellicola, molto probabilmente, uno script condito dalle solite caratteristiche dell’Universo Dreamworks, ormai prevedibili e ripetute all’infinito, anche se intelligentemente seminate attraverso storie e personaggi differenti. Le dinamiche che porteranno i Croods a dividersi e a riunirsi sono infatti tutt’altro che pura avanguardia, ma proprio grazie alle sincere e dirompenti risate, oltre che alla poetica delle immagini che lasciano spesso senza fiato l’affascinato spettatore, la pellicola della Dreamworks centra l’obiettivo primario, che voleva la casa animata continuare a crescere, a maturare e ad evolversi dal punto di vista tecnico. Riuscendoci. Nella speranza che dopo il sottovalutato Le 5 Leggende anche l’esilarante, forse più commerciale e facilmente vendibile The Croods non faccia la stessa fine. Perché privarci di un capitolo 2, dopo cotanto divertimento animato, sarebbe un sincero delitto.
Voto di Federico: 7,5
I Croods (The Croods, animazione, Usa, 2013) di Chris Sanders, Kirk De Micco; con Nicolas Cage, Emma Stone, Ryan Reynolds, Catherine Keener, Cloris Leachman, Clark Duke, Randy Thomas – uscita giovedì 21 marzo 2013 – qui il trailer italiano