Home Curiosità I Cultissimi: Tetsuo di Shinya Tsukamoto recensione e foto gallery

I Cultissimi: Tetsuo di Shinya Tsukamoto recensione e foto gallery

Tetsuo (Tetsuo – Giappone 1988) di Shinya Tsukamoto con Tomorowo Taguchi, Kei Fujiwara, Shinya Tsukamoto.E finalmente, per la mia gioia ma spero anche per la vostra, la rubrica dei cultissimi sbarca in oriente. Personalmente ho scelto come primo rappresentante dei molti cult regalatici dal lontano oriente questo film di Shinya Tsukamoto per molti motivi; ma

30 Gennaio 2008 08:36

Tetsuo di Shinya Tsukamoto

Tetsuo (Tetsuo – Giappone 1988) di Shinya Tsukamoto con Tomorowo Taguchi, Kei Fujiwara, Shinya Tsukamoto.

E finalmente, per la mia gioia ma spero anche per la vostra, la rubrica dei cultissimi sbarca in oriente. Personalmente ho scelto come primo rappresentante dei molti cult regalatici dal lontano oriente questo film di Shinya Tsukamoto per molti motivi; ma sopra ogni cosa l’ho scelto per l’importanza che Tsukamoto ha assunto come regista nell’ultima ventina d’anni, per la sua importanza come autore, per la sua coerenza e il suo talento, e ho trovato, un po’ banalmente magari, che “Tetsuo” fosse il film che meglio rappresentasse l’immaginario allucinato di questo ometto giapponese.

Il film racconta di un uomo qualunque, un grigio travet di una qualsiasi cittadina giapponese, che fatalmente viene infettato con un virus da quello che nei titoli del film viene soprannominato il feticista del metallo (interpretato dallo stesso Tsukamoto). Il corpo dell’uomo comincia a subire delle mutazioni sempre più pesanti e spaventose; il metallo invade l’organismo del protagonista, donandogli dei poteri incredibili ma anche sfigurandolo. Il feticista del metallo, la sorgente alfa del virus, controlla compiaciuto e divertito il tutto dai suoi monitor, finchè non decide che è ora di affrontare in una lotta senza quartiere la sua creatura.

Tetsuo di Shinya Tsukamoto: foto gallery
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto

La mia memoria fallace purtroppo mi abbandona un’altra volta, e mi impedisce di ricordare quello studioso di cinema che una volta, rispondendo all’odiosa domanda “quali film le piacciono?”, disse che le pellicole veramente degne di nota sono quelle a cui calza l’aggettivo “dense”. Ogni volta che penso a “Tetsuo” mi viene in mente questo episodio e penso che se c’è un film denso è proprio questo; si tratta, infatti, di una pellicola fatta di mille strati narrativi, che offre una quantità di spunti impressionante e che iscrive tutto questo in una confezione di sperimentazione visiva che andrebbe studiata a scuola.

La tecnologia, ovviamente, e il rapporto succube (feticista) che l’uomo ha con essa, il peccato e la punizione, la redenzione, la figura del reietto sociale, un futuro apocalittico e il “nuovo mondo” del feticista del metallo. Questi alcuni spunti che mi frullano per la testa a una superficiale ricognizione. Voi ne avete altri?

Senza dimenticare, poi, il tema principale, il corpo, che, e in questo Tsukamoto è forse accostabile a David Cronenberg, rispunta regolarmente fuori in tutta la filmografia dell’autore giapponese: il corpo martoriato (“Tokyo Fist”), il corpo morto ma che ancora ci parla (“Vital”), il corpo rinnegato e sensuale (“A Snake of June”), il corpo in rapporto alla mente e ai sogni (“Nightmare Detective”).

Tsukamoto, tra l’altro, con “Tetsuo” fornisce un’importante esempio a tutti i cineasti in erba che faticano a lavorare per la cronica mancanza di fondi: gira il suo film, infatti, con quattro soldi in croce e in un pessimo bianco e nero (alcuni primi piani sembrano saltare fuori da un Jidaigeki degli anni ’30). Supera tutte queste difficoltà, oltre che con la forza delle idee (ma non posso dire un’altra banalità mostruosa, ho finito il bonus), mettendo in piedi un impianto scenico al limite dello sperimentale: effetti speciali a basso, bassissimo costo ma comunque di grandissimo effetto, e un gran numero di inserti in stop motion molto funzionali e, perchè no, anche suggestivi. Il risultato finale è un affresco allucinato e allucinante, ma di una potenza assai rara.

Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto
Tetsuo di Shinya Tsukamoto