I film preferiti di Stanley Kubrick
Provare a ricostruire i film preferiti e i gusti di Stanley Kubrick non è facile. Ci prova un articolo di Joshua Warren. Cineblog prova anche ad ampiarlo…
La critica spesso dice di odiare le classifiche, ma alla fine finisce sempre per farle: perché piacciono al pubblico, sono comode, e – in fondo – non dispiacciono manco alla critica stessa. Certo, fa sorridere pensare di poter racchiudere il cinema di Stanley Kubrick in una Top 5 o 10. Figurarsi poi provare a ricostruire a posteriori i suoi gusti!
Sappiamo tutti della sua ammirazione per Bergman, coronata da una celebre lettera privata inviatagli all’inizio degli anni 60 (la trovate dopo il salto). Sappiamo del suo amore per I vitelloni di Fellini e La notte di Antonioni, e di altre passioni cinematografiche grazie a interviste varie. Kubrick amava Il Padrino, che guardava ripetutamente e diceva avesse il miglior cast di sempre, e considerava Elia Kazan “il miglior regista che abbiamo in America”. E si dice che odiasse Il mago di Oz.
Joshua Warren sul sito della Criterion ha provato a riunire diverse fonti per provare a stilare i titoli cinematografici preferiti da Stanley Kubrick. Un’operazione a prima vista impossibile, perché le fonti, le influenze e i gusti del regista sembrano sterminati. Però, da un altro punto di vista, l’operazione è davvero stimolante: perché in molti potranno scoprire chicche che non s’aspettavano, e film che nessuno direbbe Kubrick potesse amare.
Dopo il salto ripercorriamo l’unica Top 10 cinematografica stilata dal regista nella sua vita, un “calderone” dei suoi film preferiti aggiornato agli anni 90, e la lettera inviata a Bergman nel ’60.
La classifica del 1963
Pubblicata nella rivista americana Cinema:
01. I Vitelloni – Federico Fellini (1953)
02. Il posto delle fragole – Ingmar Bergman (1957)
03. Quarto potere – Orson Welles (1941)
04. Il tesoro della Sierra Madre – John Huston (1948)
05. Luci della città – Charles Chaplin (1931)
06. Enrico V – Laurence Olivier (1944)
07. La notte – Michelangelo Antonioni (1961)
08. The Bank Dick – Edward F. Cline (1940)
09. Condannatemi se vi riesce! – William A. Wellman (1942)
10. Gli angeli dell’inferno – Howard Hughes (1930)
I titoli “aggiornati”
Questi sono i titoli amati da Stanley Kubrick che Joshua Warren ha scovato nelle varie interviste al regista, ai famigliari e ai suoi amici:
Il carretto fantasma – Victor Sjöström (1921)
Metropolis – Fritz Lang (1927)
Gli angeli dell’inferno – Howard Hughes (1930)
Luci della città – Charles Chaplin (1931)
The Bank Dick – Edward F. Cline (1940)
Quarto potere – Orson Welles (1941)
Condannatemi se vi riesce! – William A. Wellman (1942)
Enrico V – Laurence Olivier (1944)
La bella e la bestia – Jean Cocteau (1946)
Il tesoro della Sierra Madre – John Huston (1948)
La ronde – Max Ophüls (1950)
Il piacere – Max Ophüls (1952)
I vitelloni – Federico Fellini (1953)
Il posto delle fragole – Ingmar Bergman (1957)
La notte – Michelangelo Antonioni (1961)
Treni strettamente sorvegliati – Jirí Menzel (1966)
Fuoco, ragazza mia – Milos Forman (1967)
Rosemary’s Baby – Roman Polanski (1968)
Se… – Lindsay Anderson (1968)
Il Padrino – Francis Ford Coppola (1972)
Solaris – Andrey Tarkovskiy (1972)
Lo spirito dell’alveare – Víctor Erice (1973)
Non aprite quella porta – Tobe Hooper (1974)
Qualcuno volò sul nido del cuculo – Milos Forman (1975)
Quel pomeriggio di un giorno da cani – Sidney Lumet (1975)
Abigail’s Party – Mike Leigh (1977) [episodio della serie tv Play for Today]
Eraserhead – David Lynch (1977)
Lo straccione – Carl Reiner (1979)
Bodas de sangre – Nozze di sangue – Carlos Saura (1981)
Un lupo mannaro americano a Londra – John Landis (1981)
Modern Romance – Albert Brooks (1981)
Roger & Me – Michael Moore (1989)
Il silenzio degli innocenti – Jonathan Demme (1991)
Chi non salta bianco è – Ron Shelton (1992)
Cosa manca?
Come si diceva in apertura, è difficile, se non impossibile, riuscire ad unire in un colpo solo i titoli amati da Kubrick. Ad esempio: come non inserire tutto il Decalogo di Krzysztof Kieslowski, amato pubblicamente dal regista? Manca poi qualche film di Kazan, come dicevamo considerato il più grande regista americano da Kubrick, almeno ad un certo punto della sua carriera.
Gli stessi lettori di Criterion nell’articolo suggeriscono altri titoli:
Funeral Parade of Roses – Toshio Matsumoto (1969)
Un tranquillo week-end di paura – John Boorman (1972)
Una strana coppia di sbirri – Richard Rush (1974)
Operazione Overlord – Stuart Cooper (1975)
Girl friends – Claudia Weill (1978)
All That Jazz – Bob Fosse (1979)
Heimat – Edgar Reitz (1984)
La casa dei giochi – David Mamet (1987)
Nozze in Galilea – Michel Khleifi (1987)
Il mistero della donna scomparsa – George Sluizer (1988)
Decalogo – Krzysztof Kieslowski (1989-90)
Mariti e mogli – Woody Allen (1992)
Voi confermate? Avete altri titoli da aggiungere?
La lettera ad Ingmar Bergman del 9 febbraio 1960
UNIVERSAL-INTERNATIONAL PICTURES
UNIVERSAL CITY, CALIFORNIA
9 Febbraio 1960
Caro Signor Bergman,
Lei di sicuro ha ricevuto abbastanza consenso e successo in tutto il mondo tali da rendere questa lettera piuttosto superflua. Però, per quanto possa valere, vorrei aggiungere il mio plauso e la mia gratitudine come collega per il contributo “sovrumano” e brillante che ha dato al mondo con i suoi film (non sono mai stato in Svezia e perciò non ho mai avuto il piacere di vedere i suoi lavori teatrali). La sua visione della vita mi ha commosso profondamente, molto più profondamente di quanto sia mai stato commosso da qualsiasi film. Credo lei sia il più grande regista all’opera oggi. Al di là di tutto questo, mi lasci dire che lei resta insuperato nella creazione di stati d’animo e atmosfera, nella sottigliezza delle interpretazioni, nell’evitare l’ovvio, nella verità e completezza dei personaggi. A questo bisogna aggiungere tutto ciò che riguarda la creazione di un film. Credo che lei sia benedetto da attori magnifici. Max von Sydow e Ingrid Thulin vivono nella mia memoria in modo limpido, e ce ne sono molti altri di cui ora mi sfuggono i nomi nella sua compagnia. Auguro a lei e a tutti loro la più grande fortuna, e aspetterò con entusiasmo ogni suo film.
Cordiali saluti,
Stanley Kubrick