I Fratelli De Filippo, recensione: passionale ritratto di famiglia tra arte e vita vissuta
Leggi la recensione di Blogo de “I Fratelli De Filippo”, il film biografico di Sergio Rubini nei cinema il 13,14 e15 dicembre 2021.
Nuova prova dietro la macchina da presa dell’attore Sergio Rubini, in scena I Fratelli De Filippo, toccante ritratto di famiglia che ci porta in una Napoli di inizio Novecento dove seguiamo le vicissitudini di due famiglie di artisti, gli Scarpetta e i De Filippo, vite da palcoscenico intrecciate e conflittuali, istrioniche e passionali, potenti e ambiziose.
Da una parte l’idolo di Napoli Eduardo Scarpetta (Giancarlo Giannini) e suo figlio legittimo, interpretato da un misuratissimo Biagio Izzo, che rappresentano il passato e dominano il presente. A Napoli Eduardo è secondo solo a San Gennaro nel cuore dei partenopei, con il suo teatro dialettale che flirta con le pochade francesi; mentre il figlio consapevole del peso di una tale eredità, dove non arriva in talento sopperisce contornandosi di giovani leve attraverso le quali porta avanti il nome dei Scarpetta. Dalla parte opposta un trio di fratelli che rappresentano il futuro del teatro dialettale, figli naturali non riconosciuti di Scarpetta padre, nati da una relazione con la bella e giovane Luisa De Filippo: l’intellettuale Eduardo che ammira Pirandello e scrive testi teatrali, l’ambizioso talento comico Peppino che vive da sempre all’ombra del fratello provando per lui sentimenti contrastanti, e la talentuosa e vigorosa Titina, che ama i suoi fratelli incondizionatamente e spesso diventa la loro bussola quando il mare delle emozioni si fa tempestoso e la rivalità tra fratelli rischia di dividere la famiglia.
“I Fratelli De Filippo” è un sentito e toccante affresco sul teatro, sulla passione che spinge i folli che se ne infatuano e sull’arte “rubata” sul palcoscenico con gli occhi e con il cuore; un’arte che segna le epoche, delinea le mode e tratteggia i talenti. Rubini mette in scena una film biografico tutt’altro che ligio agli eventi, su schermo s’intrecciano vita vissuta e vita narrata, memorie e racconti in un dipinto fatto di volti, vicoli, lacrime, fame nera e risate amare. Un colorato via vai emotivamente coinvolgente che prende letteralmente vita grazie ad un parterre di attori che sfilano in una omogenea galleria di volti noti, volti relativamente nuovi e volti familiari che non vedevamo da qualche tempo, e che abbiamo ritrovato con grande piacere e un pizzico di nostalgia.
Rubini che di regie ne ha firmate parecchie qui lavora in sottrazione rispetto al voler dare un’impronta forte e identitaria al film, tutto è al servizio della storia e degli attori, tutti in parte e come nelle migliori opere teatrali tutti funzionali e necessari a regalare le giuste sfumature emotive al quadro d’insieme, che come si suol dire non si perde mai in ciance, ma tiene l’attenzione ben desta sul cuore della storia. Tutto il cast è ineccepibile, ma vogliamo segnalare l’intensa interpretazione di Anna Ferraioli Ravel, davvero sorprendente nel cogliere l’essenza di Titina De Filippo e il suo essere donna forte in un contesto di stampo patriarcale.
Rubini omaggia il teatro di Eduardo, ammicca al neorealismo di cui l’attore e drammaturgo è considerato un precursore e racconta senza prosopopea l’audacia della gioventù, l’arroganza della ricchezza, la forza dei legami di sangue, la paura di non trovare il proprio posto nel mondo e il coraggio di rincorrere i propri sogni. “I Fratelli De Filippo” è un film che andrebbe mostrato ai più giovani, poiché incarna non solo un’epoca, un luogo o una famiglia, ma è narrato con un piglio squisitamente “cinematografico” e non “teatral-televisivo” che lo rende potenzialmente fruibile da un pubblico davvero ampio e trasversale per una storia che ha molto da regalare. “I Fratelli De Filippo” sarà nei cinema italiani dal 13 al 15 dicembre con 01 Distribution.