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I segreti di Wind River: Recensione in Anteprima

Un anti-western che guarda a Michael Mann e a Clint Eastwood, nella costruzione di una trama che si dipana con sapienza tra dialoghi folgoranti e bruschi colpi di scena.

pubblicato 3 Aprile 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 21:41

Attore per 20 anni, Taylor Sheridan è decollato nel momento in cui è diventato sceneggiatore. Con Sicario di Denis Villeneuve e Hell or High Water di David Mackenzie ha conquistato critica e pubblico, prima di completare la propria trilogia sulla moderna frontiera americana con I segreti di Wind River, film che l’ha visto esordire in qualità di regista.

Presentato e premiato lo scorso anno al Festival di Cannes, con la miglior regia nella sezione Un Certain Regard, I segreti di Wind River arriva finalmente anche nelle sale d’Italia, confermando la straordinaria capacità di scrittura e l’inattesa forza registica di un vero e proprio talento.

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Protagonisti della pellicola, ambientata nel gelido Wyoming, Jeremy Renner, Elizabeth Olsen e Jon Bernthal, volti ‘Marvel’ (Occhio di Falco, Wanda Maximoff/Scarlet e The Punisher) qui prestati ad un thriller dai toni ovattati ma dirompenti, nella loro improvvisa brutalità. Un cacciatore solitario dal passato famigliare irrimediabilmente segnato ritrova casualmente tra le nevi il corpo senza vita della figlia di un suo caro amico. Scalza in mezzo a chilometri di ghiaccio, la ragazza è mezza nuda, con la sottoveste macchiata di sangue e un decesso che fa inevitabilmente pensare all’omicidio. Al fianco della giovane agente dell’FBI Jane Banner, catapultata dalla calda Las Vegas tra le montagne innevate di Wind River, parte così una pericolosa caccia all’assassino, che nell’inquietante silenzio dei ghiacci nasconde una dolorosa verità.

Abbandonati la frontiera messicana di Sicario e il Texas di Hell or High Water, Sheridan ci conduce tra le poco esplorate riserve dei nativi americani. Espropriati dei propri territori e confinati in terre ai confini dell’abitabilità, dove poco accade, la noia imperversa e la follia si fa pericolosamente strada tra il nulla di un’esistenza ormai marchiata. Posti fascinosi e al tempo stesso brutali, nella loro chiara inagibilità, lontani da tutto e da tutti, in cui persino la giustizia fatica a trovare la sua strada, perché sbarrata dalla legge della natura. Stupri e omicidi, droghe e alcool segnano le fredde giornate di una parte d’America neanche a dirlo dimenticata, raramente vista al cinema e qui rappresentata nella sua selvaggia realtà, che Sheridan pennella attraverso personaggi aridi, poco inclini alla comunicabilità, segnati da tragedie mai del tutto elaborate.

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E’ un quadro che brucia, quello scritto e diretto da Taylor, perché drammaticamente concreto. Dietro la storia a tinte gialle si cela una dolorosa verità, fatta di privazioni e ingiustizie ai danni di un’intera comunità. Un anti-western, quello firmato Sheridan, che guarda a Michael Mann e a Clint Eastwood nella costruzione di una trama che si dipana con sapienza, tra dialoghi folgoranti, salti temporali e bruschi colpi di scena, sparatorie e inseguimenti sulla neve.

Tra i finanziatori della pellicola la stessa tribù dei Tunica-Biloxi, mentre le tribù Shoshone e Arapahoe l’hanno ufficialmente avallata permettendo al regista di usare le loro bandiere e i loro simboli tribali. Al suo esordio assoluto dietro la macchina da presa Sheridan conferma di non essere soltanto uno straordinario sceneggiatore, ma anche, è evidente, un grande regista, con uno stile preciso, viscerale, naturalistico. Un thriller intenso e disperato trascinanto da un credibile e sorprendente Renner, finalmente tornato a recitare tra un Avengers e l’altro.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7.5″ layout=”left”]

I Segreti di Wind River (Usa, 2017, thriller), di Taylor Sheridan; Jeremy Renner, Elizabeth Olsen, Jon Bernthal, Kelsey Asbille, Julia Jones, James Jordan, Norman Lehnert, Gil Birmingham, Graham Greene (II), Martin Sensmeier, Eric Lange, Ian Bohen, Hugh Dillon, Matthew Del Negro – uscita giovedì 5 aprile 2018.