IFFR 2012 – The Hunter: la recensione in anteprima
Il film di chiusura del Rotterdam Film Festival è The Hunter, leggi la recensione in anteprima
Martin David è un esperto di comportamenti animali selvaggi e la sua dote principale è quella di avere una grande sensibilità nella caccia in luoghi remoti. Avvicinato da due uomini, Martin viene ingaggiato da una grossa multinazionale biotecnologica per una missione piuttosto singolare. I due inviati che lo hanno fermato nella hall dell’aeroporto sono eleganti, ingessati, con un forte accento russo e consegnano a Martin una valigetta. Al suo interno ci sono contenitori per prelevare campioni di sangue e tessuto biologico. La missione che gli affidano è quella di stanare l’ultimo esemplare rimasto in vita della Tigre della Tasmania, un predatore simile a un grosso lupo che per molti anni è stato creduto estinto definitivamente. Nel suo sangue ci sarebbero tracce di una misteriosa tossina, molto ambita nella ricerca scientifica.
Il lavoro di Martin, inizialmente interessato tanto ai soldi che all’adrenalina di questa caccia misteriosa, subisce un rapido cambiamento di direzione quando comincia ad avere un rapporto, via via più stretto, con la moglie e i figli di guida scomparsa in quella stessa zona selvaggia dove è diretto per la stanare l’animale.
L’atmosfera cupa e umida della giungla della Tasmania è uno specchio dell’anima del film di Daniel Nettheim, che riesce a fondere in un contesto unico la sensazione magica che si può provare nel momento in cui si affronta un animale leggendario, quasi trasformato in un mito e, al contempo, con lo scontro dei più oscuri meandri della mente umana.
Attenzione la recensione contiene spoiler!
Il cacciatore interpretato da Willem Defoe non è solo un uomo che si confronta con le selvagge forze della natura, con un mondo sconosciuto (o per lo meno ritenuto perduto nel tempo), ma anche un metaforico tramite per raccontare la sfida tra l’etica dell’individuo contro il profitto dell’industria capitalista, ma anche della ferocia che una piccola comunità può dimostrare nei confronti di un estraneo, quando teme che un certo equilibrio possa essere messo a repentaglio.
Defoe, sempre perfettamente a suo agio con un ruolo problematico e ricco di drammi interiori, arriva al gesto estremo di uccidere l’ultimo esemplare di Tigre della Tasmania, bruciandone i resti, pur di non soccombere alle regole della multinazionale. Il suo percorso lo ha portato infatti a scoprire che chiunque si fosse messo sulle tracce dell’animale in passato è stato fermato con i mezzi peggiori. L’estinzione della specie sarebbe stata inevitabile, non essendoci altri esemplari, così la sua immolazione non è semplicemente un mezzo egioistico per salvare la propria vita e quela di altri esseri umani, ma anche un tentativo di fermare la follia di questa caccia insensata.
Come nel classico del cinema outdoor Un tranquillo weekend di paura, la vera protagonista è la natura selvaggia, inospitale e vergine coi suoi misteri e le sue caverne oscure dove si nascondono occhi che brillano nel buio. La magia e il sovrannaturale vengono solo accennati, ma la loro presenza è innegabile.
The Hunter (Australia, 2011, Drammatico, 100 min) Regia di Daniel Nettheim. Con Willem Dafoe, Sam Neill, Sullivan Stapleton, Frances O’Connor, Callan Mulvey, Dan Wyllie, Jacek Koman, Morgana Davies, Jamie Timony, John Brumpton.
Voto Carlo 7
The Hunter è il film di chiusura del IFFR 2012, per ora non è prevista una distribuzione italiana. Qui potete vedere il trailer del film.>