Il bambino di vetro: con la mafia da Alice nella città al cinema
Niente è come sembra in questa storia di Sud, famiglie naturali e criminali, guardate con gli occhi di un bambino
La tredicesima edizione di Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, continua a guardare il mondo dal grande schermo con gli occhi dei suoi piccoli protagonisti, a partire da ‘Alice nella città di Wenders’, pronta a tornare on the road restaurata, come evento speciale del festival che ne porta il nome.
Sguardi aperti sul complesso mondo dei grandi che “Il bambino di vetro” (Vetro’s Child, Italia, 2015,80’) porta dentro i rapporti familiari e quel legame incondizionato tra padre e figlio, come unico titolo italiano selezionato per il concorso ufficiale “Young/Adult” di Alice nella città.
Vincenzo Vetro, quarant’anni circa, marito e padre affettuoso, lavora di notte al mercato ittico di Palermo. Un uomo irreprensibile e un modello agli occhi di Giovanni, il figlio di dieci anni con il quale consegna il pesce dopo il lavoro. All’ultima tappa di consegne però Giovanni scopre che il padre è in realtà un corriere della droga al servizio del boss Scavone, cominciando a guardare sotto una nuova luce tanti misteriosi avvenimenti del passato.
Niente è come sembra e molto pirandelliano, in questa storia di Sud, famiglie criminali e naturali, guardate con gli occhi di un bambino.
Il film diretto dall’esordiente Federico Cruciani, liberamente tratto da “Figlio di vetro” di Giacomo Cacciatore (dito da Einaudi) e sceneggiato da entrambi con Paolo Pintacuda e Josella Porto, inquadra la realtà delle “famiglie criminali” di Palermo attraverso la graduale presa di coscienza di Giovanni e l’inevitabile crisi innescata dalla verità che nasconde suo padre, interpretato da Paolo Briguglia (da “I cento passi” a “Baarìa”), insieme ad un cast siciliano che conta Vincenzo Ragusa, Chiara Muscato, Claudio Collovà, Fabrizio Romano e Maziar Firouzi.
[quote layout=”big” cite=”Federico Cruciani]“Ho scelto di mettere al centro del film lo sguardo di un bambino di dieci anni conosciuto casualmente qualche anno fa in un vicolo palermitano. Uno di quei bambini che trattengono ancora l’innocenza della loro età ma che rendono già visibile la precoce maturazione. Per me, una folgorazione. Lo spettatore vedrà con i suoi occhi, e si farà un’idea della realtà che viene rappresentata attraverso i suoi comportamenti e le sue reazioni. Quella che sembra infatti una storia di “famiglie criminali” si scoprirà essere alla fine, con un totale ribaltamento di prospettiva, per il bambino e per chi guarda insieme a lui, una storia di “famiglie naturali”[/quote]
“Il bambino di vetro” (Il figlio come titolo alternativo), prodotto da Paolo Maria Spina per Revolver Film, con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo Ufficio Speciale Cinema e Audiovisivo / Sicilia Film Commission, arriva in sala giovedì 14 aprile 2016 con la distribuzione di Lab 80 film.