Home Notizie Stasera in tv: “Il bambino nella valigia” su Rete 4

Stasera in tv: “Il bambino nella valigia” su Rete 4

Rete 4 stasera propone “Naked among wolves – Il bambino nella valigia”, dramma tedesco del 2015 diretto da Philipp Kadelbach e interpretato da Florian Stetter, Peter Schneider e Sylvester Groth.

pubblicato 27 Gennaio 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 21:30

 

Cast e personaggi

Florian Stetter – Hans Pippig
Peter Schneider – André Höfel
Sylvester Groth – Helmut Krämer
Sabin Tambrea – Hermann Reineboth
Robert Gallinowski – Robert Kluttig
Rainer Bock – Alois Schwahl
Rafael Stachowiak – Marian Kropinski
Thorsten Merten – Hans Bochow

 

La trama

 

I prigionieri del campo di concentramento nazista di Buchenwald rischiano la vita accogliendo e nascondendo un bambino ebreo salvato da un ghetto polacco. Il comandante del campo sente parlare del ragazzo e per farselo consegnare si accanisce sui prigionieri già trattati con estrema crudeltà. I prigionieri non cedono ance se una violazione delle regole del campo minaccerebbe l’insurrezione preparata contro le SS e da lungo tempo pianificata.

 

Curiosità

  • Il film è basato sul romanzo “Nudo tra i lupi” dello scrittore tedesco Bruno Apitz, pubblicato per la prima volta nel 1958 e tradotto in oltre 30 lingue.
  • Questo film creato per la televisione è la terza versione del romanzo originale dopo un primo film per la tv del 1960 e un successivo lungometraggio cinematografico del 1963 di questo film è un remake.
  • Il ragazzo protagonista del romanzo, di nome Stefan Cyliak, dopo la pubblicazione è stato rivelato essere basato sullo scrittore e operatore di ripresa Stefan Jerzy Zweig, uno dei 904 bambini e adolescenti sopravvissuti al campo di concentramento di Buchenwald. La maggior parte di loro si salvarono grazie alla solidarietà di alcuni prigionieri più anziani che si organizzarono per la loro salvezza, riuscendo a proteggerli fino alla Liberazione. Tra i bambini sopravvissuti c’erano anche Elie Wiesel, Yisrael Meir Lau, Thomas Geve e Gert Schramm, il più giovane prigioniero di colore del campo. Il padre di Zweig nel 1987 ha scritto un articolo sull’esperienza di suo figlio per il memoriale dell’Olocausto.
  • Nel 1964, il quotidiano “Berliner Zeitung am Abend”, con sede a Berlino Est, ha localizzato il bambino sulla cui storia era basato il romanzo: Stefan Jerzy Zweig, sopravvissuto a Buchenwald all’età di quattro anni con suo padre Zacharias, con l’aiuto di due funzionari detenuti: Robert Siewert e Willi Bleicher. Bleicher, ex membro del Partito Comunista di Germania e il kapò del campo, fu colui che convinse le SS a chiudere un occhio sul bambino. Quando Zweig doveva essere inviato ad Auschwitz, i prigionieri che avevano il compito di compilare la lista dei deportati cancellarono il suo nome e lo sostituirono con Willy Blum, un ragazzo sinti di sedici anni. Zweig si trasferì in Israele dopo la liberazione e in seguito studiò in Francia. Dopo essere stato scoperto come il “bambino di Buchenwald”, si stabilì nella Germania dell’Est, dove rimase fino al 1972. Il destino di Blum è stato svelato solo dopo la riunificazione tedesca.
  • Il Campo di concentramento di Buchenwald, istituito nel luglio 1937, fu uno fra più grandi campi della Germania nazista. Tra il 1937 e il 1945 il KL di Buchenwald divenne uno dei più importanti campi di concentramento e sterminio. Il 16 luglio 1937: “Un commando di circa 300 deportati, provenienti dal disciolto campo di concentramento di Lichtenburg, presso Lipsia, eresse, con attrezzi primitivi ed insufficienti, le prime baracche del campo di Buchenwald, ricavando il legname dalla foresta di Ettersberg, foresta, che fu a suo tempo prediletta da Johann Wolfgang von Goethe”. Dalla sua costruzione in questo campo furono internati un totale di circa 238.980 uomini provenienti da trenta nazionalità diverse per un numero complessivo delle vittime tra i 40.000 e 50.000, fra le quali 11.000 ebrei.