Il Cacciatore di Giganti: le recensioni dall’Italia e dagli Usa
Cosa pensano i critici del film fantasy diretto da Bryan Singer?
Allora, questo week-end siete andati al cinema? Avete visto Il Cacciatore di Giganti? Se avete letto la nostra recensione, oggi vi mostriamo anche qualche critica Americana e Italiana. Ma voi… cosa ne pensate del film? Promosso o bocciato?
David Edelstein – Vulture: E’ veloce, entusiasmante, e fortunatamente breve; meno di due ore invece di, per esempio, nove in tre rate.
Tom Charity – CNN.com: il film è debole, ma sempre divertente.
Mary F. Pols – TIME Magazine: Il film è molto simile a un videogioco dove senti che le dita vogliono istintivamente fare qualcosa.
Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: Lo script imposta bene la situazione e i personaggi, e gli attori sono fantastici.
Linda Barnard – Toronto Star: questa vivace rielaborazione della fiaba è piena di fagioli magici, elegantemente ben scritta e divertente.
Liam Lacey – Globe and Mail: è bene per un regista esplorare le sue ispirazioni d’infanzia ma si spera che avrebbe portato qualcosa di un po’ più personale al prodotto finale.
James Berardinelli – ReelViews: E’ veloce, energico, ed enormemente simpatico.
Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: E’ una storia piena di rumore e furore (e di corpi volanti) che non significa nulla.
Ian Buckwalter – NPR: Nel suo cuore il film è solo una favola semplice, un’epopea ridotta ad un’avventura coinvolgente di una favola.
Peter Travers – Rolling Stone: il film dimostra l’assioma: “Se non si riesce a farlo bene, fallo in 3D.”
Moira MacDonald – Seattle Times: non è abbastanza emozionante per essere un film d’azione, non è molto divertente per una commedia e, una volta che hai riflettuto sull’imponente mole della pianta di fagioli, non c’è molto altro.
Arizona Republic: Il film è come un giro a Disneyland, pieno di stupore e di mito.
Christy Lemire – Associated Press: il film finisce per essere intelligente, emozionante e divertente.
Justin Chang – Variety: questa fiabesca ricostruzione è abbastanza stupida.
Todd McCarthy – Hollywood Reporter: in termini di narrazione, logistica e impegno, Jack è nettamente superiore al recente “Hobbit”.
Scott Foundas – Village Voice: Singer evoca un’altra epoca del cinema fantastico, quando le illusioni davanti ai nostri occhi erano create nello studio di un artista piuttosto che in un laboratorio informatico. E’ più Gli argonauti 2 che Transformers.
Maurizio Porro – Il corriere della sera: In questa super fiaba (…) Singer gode a farci tornar bambini con l’aiuto del complice cast con l’ironico sorriso di Ewan McGregor, la soave ma tosta Eleanor Tomlinson il coraggioso Nicholas Hoult, l’ex ragazzino di About a boy e, non di contorno, Stanley Tucci e McShane.
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Il regista Bryan Singer, crea un mondo arcaico di stampo dysneiliano con il castello turritto, il cattivo ministro (Tucci), il baldo paladino (Mc Gregor) e la classica (e un po’ insulsa) coppietta romantica; mentre le scene con i giganti (disegnati al computer), la tenebrosa, visionaria cornice paesaggistica e le perigliose ascese lungo l’immenso albero virano sul cupo e risultano indicate per un pubblico più grandicello, magari troppo grandicello per godersi una fiaba.
Maurizio Acerbi – il Giornale: ecco un bel film per le famiglie, verosimile nella sua fantasia e con degno 3D.
Roberto Escobar – L’espresso: Ispirato alla favola di Giovannino e il fagiolo magico, il film racconta di come Jack s’arrampichi su per foglie gigantesche fino ad arrivare nel mondo degli Orchi. Non mancano principesse e regni da salvare, né traditori in agguato. Da segnalare un Orco cuoco disgustosamente simpatico. Poi, però, la sceneggiatura riduce il fantastico alla scazzottatura tra uomini e mostri.
Roberto Nepoti – la Repubblica: Da qualche tempo Hollywood ci propina un filone di fiabe rivedute e corrette, dove gli antichi protagonisti (Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel…) diventano eroi ed eroine in lotta contro le forze del Male. Ora è il turno di Jack e il fagiolo magico, fiaba un po’ di serie B rispetto alle precedenti. Tuttavia la produzione non ha badato a spese, offrendosi un regista (Bryan Singer) e un cast di lusso: accanto all’ascendente Nicholas Hoult, Ewan McGregor nella parte di un valoroso soldato, mentre Stanley Tucci è un fellone cui il re vorrebbe dare in sposa la principessa. La bella fugge e, tramite un’enorme torre vegetale generata dai fagioli, arriva in un paese tra le nuvole popolato di giganti. I quali somigliano a Polifemo e, guidati da un generale con due teste (la più piccola sembra Gollum), mirano a conquistare le terre degli umani. Prima Jack sale sulla pianta e porta in salvo la principessa; poi sono i giganti a compiere il tragitto inverso. Gran battaglia finale di effetti speciali: che ormai ci sono, quindi vanno usati. La prossima volta toccherà a Pollicino?