Stasera in tv: “Il caso Spotlight” su Rai 3
Rai 3 stasera propone Il caso Spotlight, film drammatico del 2015 diretto da Tom McCarthy e interpretato da Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery e Stanley Tucci.
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Cast e personaggi
Mark Ruffalo: Michael Rezendes
Michael Keaton: Walter ‘Robby’ Robinson
Rachel McAdams: Sacha Pfeiffer
Liev Schreiber: Marty Baron
John Slattery: Ben Bradlee Jr.
Stanley Tucci: Mitchell Garabedian
Brian d’Arcy James: Matt Carroll
Jamey Sheridan: Jim Sullivan
Billy Crudup: Eric MacLeish
Gene Amoroso: Stephen Kurkjian
Maureen Keiller: Eileen McNamara
Paul Guilfoyle: Peter Conley
Len Cariou: cardinale Bernard Francis Law
Neal Huff: Phil Saviano
Jimmy LeBlanc: Patrick McSorley
Michael Cyril Creighton: Joe Crowley
Laurie Heineman: giudice Costance Sweeney
Duane Murray: Hansi Kalkofen
Richard O’Rourke: Ronald Paquin
Eileen Padua: nonna di Sacha
Michael Countryman: Richard Gilman
Doug Murray: Peter Canellos
David Fraser: Jon Albano
Anthony Paolucci: Kevin
Don Allison: vescovo
Mairtin O’Carrigan: Stewart
Joe Stapleton: poliziotto
Rob DeLeeuw: Joe Quimby
Doppiatori italiani
Riccardo Rossi: Michael Rezendes
Luca Biagini: Walter ‘Robby’ Robinson
Federica De Bortoli: Sacha Pfeiffer
Pino Insegno: Marty Baron
Mario Cordova: Ben Brandlee Jr.
Antonio Sanna: Mitchell Garabedian
Mauro Gravina: Matt Carroll
Franco Zucca: Jim Sullivan
Sergio Lucchetti: Eric MacLeish
Alessandro Rossi: Richard Sipe
Angelo Nicotra: Peter Conley
Bruno Alessandro: cardinale Bernard Francis Law
Alessandro Quarta: Phil Saviano
Jacopo Venturiero: Patrick McSorley
Leonardo Graziano: Joe Crowley
Roberto Certomà: Hansi Kalkofen
Carlo Reali: Ronald Paquin
Franca Lumachi: nonna di Sacha
Antonio Palumbo: Richard Gilman
Francesco Sechi: Peter Canellos
Stefano Thermes: Jon Albano
Enrico Di Troia: Kevin
Silvio Anselmo: vescovo
Domenico Crescentini: Stewart
Mauro Magliozzi: poliziotto
Stefano Santerini: Joe Quimby
Trama e recensione
Il caso Spotlight racconta la storia del team di giornalisti investigativi del Boston Globe soprannominato “Spotlight”, che nel 2002 ha sconvolto la città con le sue rivelazioni sulla copertura sistematica da parte della Chiesa Cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali, in un’inchiesta premiata col Premio Pulitzer.Quando il neodirettore Marty Baron (Liev Schreiber) arriva da Miami per dirigere il Globe nell’estate del 2001, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent’anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un’istituzione com la Chiesa Cattolica a Boston, il caporedattore del team Spotlight, Walter “Robby” Robinson (Michael Keaton), i cronisti Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Michael Rezendes (Mark Ruffalo) e lo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll (Brian d’Arcy James) cominciano a indagare sul caso. Via via che i giornalisti del team di Robinson parlano con l’avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian (Stanley Tucci), intervistano adulti molestati da piccoli e cercano di accedere agli atti giudiziari secretati, emerge con sempre maggiore evidenza che l’insabbiamento dei casi di abuso è sistematico e che il fenomeno è molto più grave ed esteso di quanto si potesse immaginare. Nonostante la strenua resistenza degli alti funzionari ecclesiastici, tra cui l’arcivescovo di Boston, Cardinale Law (Len Cariou), nel 2002 il Globe pubblica le sue rivelazioni in un dossier che farà scalpore aprendo la strada ad analoghe rivelazioni in oltre 200 diverse città del mondo.
La storia vera
Come viene raccontato nel film, è il neo-direttore Marty Baron a dare il via alla clamorosa inchiesta sulla pedofilia nella diocesi di Boston, il giorno stesso del suo insediamento al Globe. Uomo di poche parole, Baron ricorda di avere messo subito al lavoro il team Spotlight, appena arrivato dal Miami Herald. “Nel 2001, il Boston Globe era un quotidiano un po’ a sé, per certi versi isolato”, spiega Baron, oggi direttore del Washington Post. “Non aveva mai avuto un direttore che non fosse cresciuto a Boston”. Baron è arrivato alla sua prima riunione di redazione e ha chiesto ai vari caporedattori come mai non fosse stata approfondita una notizia contenuta in un articolo di Eileen McNamara, uscito la settimana precedente. “Nel suo articolo, la McNamara si chiedeva se si sarebbe mai giunti a scoprire la verità su un sacerdote della diocesi di Boston accusato di abusi sessuali: la Chiesa diceva una cosa e l’avvocato della vittima un’altra. Così, ho chiesto alla redazione se avremmo potuto arrivarci noi, alla verità”. Walter “Robby” Robinson, che scrive ancora per il Boston Globe, attribuisce a Baron il merito di avere dato una bella scossa alla redazione, chiedendo ai suoi giornalisti di mettere alla prova la fino ad allora indiscussa capacità della Chiesa di tenere nascosti gli accordi extragiudiziali con le vittime degli abusi. “Quando Marty Baron è arrivato a Boston, ci ha detto di andare dritti in tribunale a chiedere che gli atti fossero resi pubblici, perché la gente aveva il diritto di sapere”, ricorda Robinson. “Non eravamo abituati a farlo. Il nostro lavoro con il team Spotlight, era quello di denunciare la corruzione pubblica quando c’erano i documenti da visionare e le persone da intervistare. Per questa inchiesta, abbiamo dovuto scavare parecchio per avere informazioni su quell’unico sacerdote citato nell’articolo della McNamara, John Geoghan. Ma ben presto abbiamo scoperto che non era un caso isolato. Erano molti i sacerdoti coinvolti. Quando sono usciti i primi articoli dell’inchiesta, nel gennaio del 2002, avevamo scoperto che i sacerdoti che avevano commesso abusi su minori erano più di 70, e che la Chiesa aveva messo tutto a tacere facendo accordi extragiudiziali con le vittime, dopo avere coperto gli abusi sessuali per decenni, trasferendo i sacerdoti che abusavano dei bambini in altre parrocchie dove spesso continuavano a farlo”. Robinson ripensa con orgoglio all’impatto che ha avuto, in tutto il mondo, l’inchiesta del team Spotlight. “Nel 2002 abbiamo pubblicato 600 articoli sugli abusi sessuali commessi da centinaia di sacerdoti su migliaia di bambini, non solo a Boston, ma in tutti gli Stati Uniti. Poi, purtroppo, lo scandalo si è allargato a macchia d’olio in tutto il mondo, come sappiamo”. Quando ripensa all’inchiesta sui preti pedofili, il giornalista Michael Rezendes – premio Pulizter nel 2013, insieme ai suoi colleghi del team Spotlight – prova sentimenti misti. “Nonostante tutti i premi, gli articoli e i riconoscimenti, e ora anche questo film, viviamo emozioni contrastanti”, spiega. “Il ricordo delle persone che hanno condiviso con noi la loro storia è ancora così vivo che qualsiasi felicità possiamo provare è stemperata dalla consapevolezza delle sofferenze patite dalle vittime di quegli abusi”. Rezendes, che è rimasto nel team Spotlight a svolgere le sue inchieste sulla corruzione, si è incontrato diverse volte con lo sceneggiatore Singer, durante la preparazione del film. Ma non era certo preparato a quello che ha visto sullo schermo, a fine riprese. “Mark somiglia molto a me nel 2001”, racconta il giornalista, “con i capelli corti, le scarpe nere di vernice, le polo scure, i jeans. È identico, insomma. È stato anche bravissimo a riprodurre il mio modo di parlare e di camminare”. Poco abituata a trovarsi nel ruolo dell’intervistata, la giornalista Sacha Pfeiffer è rimasta sorpresa dall’attenzione ai dettagli dimostrata dalla McAdams durante le loro conversazioni prima dell’inizio delle riprese. “Mi faceva domande tipo: ‘Portavi le unghie lunghe, nel 2001? Pranzavi alla mensa del Globe o ti portavi qualcosa da casa? Che tipo di scarpe mettevi? Ti vestivi in modo diverso quando uscivi a fare due passi? Quanto sapeva la tua famiglia? Che cosa pensava tuo marito? Ti sentivi mai frustrata?’”. Sacha Pfeiffer, che è tornata al Boston Globe nel 2014, dopo sei anni alla National Public Radio, ha apprezzato il rigore professionale dell’attrice. “Anche se molti di quelli che vedranno il film non sanno come sono nella realtà, Rachel ci teneva ad essere autentica e storicamente accurata, perché lei e il resto del cast volevano rappresentare anche l’interiorità delle persone che interpretavano. E quando ho visto Rachel nella scena in cui scende le scale della Boston Public Library, ho pensato: ‘Ma quella sono io…’”.
Curiosità sul film
- Il film è stato candidato a 6 Premi Oscar vincendo due statuette: Miglior film (Tom McCarthy) e Miglior sceneggiatura originale (Josh Singer e Tom McCarthy).
- Mark Ruffalo si è guadagnato una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista interpretando il giornalista di punta Mike Rezendes. L’attore, già candidato ad un Oscar per il suo ritratto del lottatore David Schultz nel film del 2014 Foxcatcher, ha ricevuto la sceneggiatura di Il caso Spotlight un venerdì. L’ha letta la sera, e il giorno dopo ha accettato la parte. “Ho capito immediatamente che sarebbe stato un film importante”, ricorda Ruffalo. “Ci sono film che fai per gli altri, e film che fai per te stesso. È terribile che ci siano così tante persone ferite in modo così brutale e spietato da un’istituzione che non avrebbe dovuto permetterlo”. Ruffalo ha seguito Rezendes per settimane, per prepararsi a interpretare il ruolo di questo tenace giornalista. “Il primo giorno che l’ho incontrato, Mike era un po’ sulla difensiva. Non mi stupisce. Avrà pensato: e ora che vuole da me, questo attore? Siamo andati a casa sua, poi a cena e poi abbiamo fatto una lunga passeggiata. Abbiamo parlato parecchio e ho cominciato a farmi un’idea di che tipo fosse. Poi sono stato al Globe e l’ho seguito per cinque giorni, al lavoro, prima di cominciare le prove del film. Quando sono iniziate le riprese, veniva abbastanza spesso sul set. Il fatto che stesse lì a guardarmi mi rendeva un po’ nervoso, perché ci tenevo molto a interpretarlo nel modo giusto”.
- Il vero Walter Robinson ha detto di Michael Keaton: “È come guardarsi allo specchio, senza avere il controllo dell’immagine speculare” / “Il mio personaggio è stato hackerato: se Michael Keaton avesse rapinato una banca, la polizia mi avrebbe presto messo in manette” / “Guardare Michael Keaton diventare me in un film mi fa venir voglia di scusarmi con molte persone che ho intervistato”.
- Il regista Tom McCarthy ha citato diversi film come fonti d’ispirazione per questo progetto: Frost / Nixon – Il duello (2008), Dentro la notizia (1987), Quinto potere (1976), Tutti gli uomini del presidente (1976), Urla del silenzio (1984), Insider – Dietro la verità (1999), Quarto potere (1941), L’asso nella manica (1951), JFK – Un caso ancora aperto (1991), Il verdetto (1982), Good Night, and Good Luck (2005), in cui McCarthy ha avuto un piccolo ruolo.
- Michael Keaton ha visto la performance di Jason Robards Jr. in Tutti gli uomini del presidente (1976) per trarre ispirazione per il suo ruolo.
- Matt Damon è stato considerato per il ruolo di Michael Rezendes, che alla fine è andato a Mark Ruffalo. Ruffalo è stato candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista per questo film.
- Anche se il film non lo menziona mai, il Boston Globe ha vinto il Premio Pulitzer di pubblico servizio a per gli articoli della squadra giornalistica Spotlight sui casi di pedofilia all’interno della Chiesa cattolica. La citazione del premio recitava: “Per la sua copertura coraggiosa e completa degli abusi sessuali da parte dei sacerdoti, uno sforzo che ha perforato il segreto, ha suscitato reazioni locali, nazionali e internazionali e ha prodotto cambiamenti nella Chiesa cattolica romana”.
- La cronologia degli eventi: Nel 2002, il team investigativa Spotlight del Boston Globe ha pubblicato circa 600 articoli sugli abusi sessuali commessi da più di 70 sacerdoti nella diocesi di Boston e tenuti nascosti dalla Chiesa Cattolica. / >Nel dicembre del 2002, il Cardinale Law ha dato le dimissioni dalla diocesi di Boston ed è stato riassegnato alla Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, di cui è ancora Arciprete. / 249 sacerdoti sono stati pubblicamente accusati di abusi sessuali all’interno della diocesi di Boston. / Nel 2008, le vittime degli abusi del clero nella zona di Boston erano 1.476. / In tutti gli Stati Uniti, 6.427 sacerdoti sono stati accusati di avere abusato sessualmente di 17.259 vittime. / Negli anni dell’inchiesta del team Spotlight, sono stati documentati e denunciati casi di abusi sessuali commessi da sacerdoti della Chiesa Cattolica in 105 città americane e 102 diocesi in tutto il mondo.
- Il film costato 20 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 98.
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La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore canadese Premio Oscar Howard Shore (Il silenzio degli innocenti, Il signore degli anelli, The Aviator).
TRACK LISTINGS:
1. Spotlight
2. Deference and Complicity
3. Investigative Journalism
4. Legacy
5. The Directories
7. Summer Investigation
8. The Children
9. Pressure of the Church
10. The Sealed Documents
11. The Globe Newsroom
12. Courthouse
13. Practice and Policy
14. City on the Hill
15. Pain and Anguish
16. Night Mass
17. Delivering the News
18. The Story Breaks
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