Il CercaFilm: Il pescatore sopravvissuto al naufragio
La rubrica Il CercaFilm questa volta cerca di aiutare Claudio, che scrive da Palermo, a ritrovare un film perduto nella sua memoria che ci racconta in questo modo… Il film che sto cercando è esposto come un’intervista ad un vecchio pescatore del nord Europa, unico sopravvissuto di un incidente su un peschereccio norvegese, durante questa
La rubrica Il CercaFilm questa volta cerca di aiutare Claudio, che scrive da Palermo, a ritrovare un film perduto nella sua memoria che ci racconta in questo modo…
Il film che sto cercando è esposto come un’intervista ad un vecchio pescatore del nord Europa, unico sopravvissuto di un incidente su un peschereccio norvegese, durante questa intervista, il regista si fa svelare piano piano il mistero che circonda la storia del pescatore, tramite il racconto e spezzoni di un presunto documentario girato sullo stesso peschereccio, si scopre che il pescatore faceva parte di una spedizione per trovare, al polo nord, l’entrata(un passaggio) che conducesse al polo sud (almeno credo fosse questo lo scopo primario, ora non ne sono più così sicuro, purtroppo), il peschereccio però si blocca nel ghiaccio, e piano piano muoiono tutti, al centro dell’azione c’è un tizio, un ricercatore (credo), che incontrata una tribù di indigeni che diciamo sterminerà impazzendo, in fine il protagonista e pochi altri trovano il passaggio, ormai unica possibile via di fuga dalla regione artica, l’unica cosa che di esso è svelato dalle sfocate(a questo punto della storia) immagini del documentario registrato è che è fondamentalmente una zona sulfurea, sembrano le vicinanze di un vulcano, nei quali pressi il protagonista sviene, per poi ritrovarsi unico superstite in salvo, miracolosamente. Il film è girato in uno strano filtro di colore, probabilmente per far sembrare reali le scene che il marinaio va raccontando, che viene detto sono spezzoni di un documentario, registrato da un altro membro dell’equipaggio, morto in seguito.
Alla fine del film il regista viene allontanato dalla casa del pescatore, e al suo ritorno, per continuare la storia, il pescatore è deceduto, il regista/intervistatore crea comunque questa sorta di documentario, per il quale il film è spacciato sin dall’inizio, sono numerosi le pause, i silenzi le descrizioni terrificanti delle situazioni che nel circolo polare questo equipaggio si trova ad affrontare, nonché strani avvistamenti di orsi bianchi e indigeni dove invece non se ne supponeva la presenza, o delle aurore, del buio e del freddo. Il film è lento, ma decisamente interessante.
La storia raccontata da Claudio pare molto anche a me di grande interesse, in bilico tra un film di Werner Herzog e un mockumentary, ma così non mi viene in mente un titolo. Dalle vostre memorie riaffiora qualcosa?