Il cinema muto – Un linguaggio universale: il saggio di Michel Marie

E’ in libreria, edito da Lindau, il saggio di Michel Marie, Il cinema muto. Un linguaggio universale.

Nonostante infatti «il muto cinematografico rimandi all’origine del cinema», negli anni recenti, ricorda Marie, sono apparsi diversi film che si caratterizzano per una esasperata ricerca del silenzio – Il profumo della papaya verde di Tran Anh Hung, Juha di Aki Kaurismaki, Last Days di Gus Van Sant, Ferro 3 di Kim Ki-Duk. Inoltre eccelsi autori come Abbas Kiarostami, Wong Kar-wai, Hou Hsiao hsien si dimostrano interessati al recupero di quella potenzialità espressiva che fu capace di dare vita a un «linguaggio universale» nelle maggiori opere degli anni ’20.

Michel Marie ripercorre il periodo del muto attraverso le teorie degli studiosi più importanti – Ricciotto Canudo, Rudolf Arnheim, Boris Ejchenbaum – alla ricerca degli elementi che hanno costituito la forza e l’originalità di questo linguaggio delle «origini». Quindi analizza la funzione delle didascalie e il loro rapporto con le immagini, offre un sintetico quadro storico, e infine discute il ruolo delle grandi scuole cinematografiche attraverso l’analisi di alcune opere chiave (Nascita di una nazione, Il gabinetto del dottor Caligari, La corazzata Potëmkin…).

La seconda parte del libro è riservata a ricchi approfondimenti: documenti, analisi di sequenze e di inquadrature, annotazioni sull’eredità del cinema muto nei film di Jacques Tati così come in Dillinger è morto di Marco Ferreri e in L’ultima follia di Mel Brooks, riflessioni biografiche su indimenticati divi dell’epoca , da Louise Brooks a Mary Pickford a Rodolfo Valentino.

L’AUTORE: Michel Marie insegna all’Università della Sorbonne Nouvelle-Paris 3, dove dirige l’UFR «Cinéma et Audiovisuel». Di Marie, Lindau ha pubblicato La Nouvelle Vague (1998) e, nel 2007, Dizionario teorico e critico del cinema (di cui è autore con Jacques Aumont).

L’INDICE:

Prefazione
PRIMA PARTE
1. L’estetica del cinema muto
La musica del silenzio e la pantomima
Il teatro del silenzio
Un linguaggio interiore
Un linguaggio universale
Cinema muto e panteismo
Un’arte plastica
2. Le didascalie: immagini, montaggio e lingua scritta
Rimpiazzare la parola
Découpage e montaggio,
La didascalia verbale,
La vita interiore,
La voce di Giovanna,
Un film senza didascalie: «L’ultima risata»,
Il discorso della storia,
3. La periodizzazione e i modi di rappresentazione
Due grandi periodi: prima e dopo il 1918,
Le fasi principali dell’evoluzione del cinema muto,
L’estetica delle vedute Lumière,
Il modo di rappresentazione primitivo in Méliès e Zecca,
Inseguitori e inseguiti: l’alternanza e il film comico,
L’evoluzione del «modo di rappresentazione» nel cinema di Albert Capellani: da «Notre-Dame de Paris» a «Germinal»,
4. Le grandi scuole estetiche del muto e i film chiave
Perché «Nascita di una nazione» ha rappresentato una svolta storica?,
Il dottor Caligari e i mostri di Weimar,
L’avanguardia francese,
La rottura sovietica,
Conclusione,

SECONDA PARTE
Documenti, analisi, testi, citazioni
Propositi di registi: «L’essenza del cinema è il silenzio», Charlie Chaplin. «La parola ci risveglia», Philippe Garrel,
Documento
Découpage del film muto,
Analisi di inquadrature
«All’assalto di Broadway» (1917), western muto di John Ford,
Analisi di sequenza
«L’ultima risata» e la «camera scatenata»,
Testi
Tre manifesti di autori di tre generazioni,
Personaggi ed eredità del film muto
Muti e dintorni,
Riprese
Troupe cinematografiche in azione, dalla più modesta alla più ambiziosa,
Posterità
L’eredità del film muto,
Star e fotogenia
Volti di star: Louise Brooks, Rodolfo Valentino, Gloria Swanson, Greta Garbo e Mary Pickford,

Bibliografia

«Strumenti/Cahiers du cinéma» / ISBN 9788871807171
pp. 96 / Euro 12,80 / illustrato / traduzione di Elga Mugellini