Venezia 2017, Il colore nascosto delle cose: Recensione in Anteprima
Un amore in grado di andare oltre la vista ne Il colore nascosto delle cose, fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
20 anni dopo Le acrobate Silvio Soldini ha ritrovato Valeria Golino, due anni fa per la seconda volta Coppa Volpi grazie a Per amor vostro, con Il Colore nascosto delle Cose, presentato fuori Concorso alla 74esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Un film co-sceneggiato dallo stesso Soldini, nel 2013 regista di Per altri occhi – Avventure quotidiane di un manipolo di ciechi, documentario che ne ha stimolato l’interesse verso la cecità a tal punto da scrivere un’opera con protagonista Emma, osteopata non vedente travolta dall’incontro con Teo, pubblicitario che ha reciso qulasiasi legame con il proprio passato. Tra i due, non senza difficoltà, prende forma la passione, il reciproco interesse, la piacevole dipendenza, anche se dannatamente differenti, per non dire opposti.
Un mondo ai più sconosciuto, quello dei ciechi, spesso rappresentati in sala con venature drammatiche, per non dire traumatiche. Soldini, insieme ai due co-sceneggiatori Doriana Leondeff e Davide Lantieri, racconta un universo credibile, fatto di persone che continuano a lavorare, a fare sport, a viaggiare, ad uscire (persino in una Roma capitale delle barriere architettoniche), ad interagire, ad amare, piene di vita ed interessi.
Emma, interpretata da un’eccellente Golino, è una donna forte, autonoma, che ha saputo reagire al dramma della cecità arrivata a soli 17 anni, rialzandosi prontamente dopo aver raschiato il fondo esistenziale. Giannini, che ritrova Valeria due anni dopo Per amor vostro, è invece un 40enne in fuga dalla propria famiglia, dagli affetti, dalle responsabilità. Nella roca e sensuale voce di lei, conosciuta in un percorso al buio, trova un inatteso porto in cui sentirsi al sicuro, protetto, felice. Perché l’amore non ha bisogno di vista, per poter prendere forma.
Evitando fastidiosi pietismi Soldini pennella due protagonisti agli antipoti. Lei sicura e materna, lui bugiardo e indeciso, all’interno di una storia d’amore prevedibile eppure centrata. Procedendo a tentoni in una sceneggiatura in cui è tutto (troppo) come sembra, la Golino regala un’altra performance da applausi, intensa e mai sopra le righe. Soldini fatica a gestire i rapporti con i co-protagonisti, tra fidanzate e parenti ad orologeria, amanti e adolescenti in crisi, vincendo la scommessa di una rappresentazione dell’handicap diversa dal solito, meno stereotipata e disperata, finalmente più umana e quotidiana.
[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]
Il colore nascosto delle cose (Ita, drammatico, 2017) di Silvio Soldini; con Valeria Golino, Adriano Giannini, Arianna Scommegna, Laura Adriani, Anna Ferzetti, Andrea Pennacchi, Beniamino Marcone, Mattia Sbragia, Valentina Carnelutti, Giuseppe Cederna, Roberto De Francesco – fuori Concorso