Stasera in tv: “Il colpevole – The Guilty” su Rai 3
Rai Tre stasera propone Il colpevole – The Guilty (Den skyldige), film thriller del 2018 diretto da Gustav Möller e interpretato da Jakob Cedergren, Jessica Dinnage, Omar Shargawi e Johan Olsen.
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Cast e personaggi
Jakob Cedergren: Asger Holm
Jessica Dinnage: Iben
Omar Shargawi: Rashid
Johan Olsen: Michael
Jakob Ulrik Lohmann: Bo
Katinka Evers-Jahnsen: Mathilde
Jeanette Lindbæk: Collega Selandia Nord
Simon Bennebjerg: Drogato
Doppiatori italiani
Lorenzo Scattorin: Asger Holm
Benedetta Degli Innocenti: Iben
Massimiliano Plinio: Rashid
Gianluca Tusco: Michael
Gianluca Cortesi: Bo
Anita Ferraro: Mathilde
Silvia Avallone: Collega Selandia Nord
Massimo Triggiani: Drogato
Trama e recensione
Asger Holm (Jakob Cedergren) è un agente di polizia che si è messo nei guai e per questo è stato confinato a rispondere al numero d’emergenza insieme a più anziani colleghi. Vive questo lavoro con insofferenza e agitazione, anche perché l’indomani lo aspetta il processo che deciderà della sua carriera. Quando riceve la telefonata disperata di una donna che dice di essere stata rapita, Asger decide di mettersi in gioco e fare il possibile, fino a scavalcare le regole, per non tralasciare alcuna possibilità. Il suo desiderio di redenzione si incaglia però in un caso che è molto più complesso di quello che sembra e le sue buone intenzioni rischiano di avere effetti controproducenti per sé e per gli altri.
Curiosità
- Il regista Gustav Möller ha citato come fonti d’ispirazione per il film il podcast “Serial”, il film Quel pomeriggio di un giorno da cani e una vera chiamata al 911 di 20 minuti pubblicata su YouTube in cui una donna era in grado di parlare in codice al centralinista per le emergenze.
- E’ stato annunciato un remake americano del film prodotto e interpretato da Jake Gyllenhaal.
- Il regista, il produttore, il direttore della fotografia e il montatore del film si conoscevano e si sono tutti diplomati alla National Film School of Denmark.
- Asger Holm, il protagonista depresso e in conflitto, determina che il furgone che sta seguendo si sta dirigendo verso Elsinore, la casa del protagonista depresso e in conflitto più famoso della letteratura: Amleto.
- Il film è stato proiettato al Sundance Film Festival dove ha vinto il premio del pubblico nella sezione “World Dramatic Competition”.
- Il film è stato selezionato per il Torino Film Festival dove ha ricevuto i premi al Miglior attore (Jakob Cedergren) e alla Migliore sceneggiatura (Emil Nygaard Albertsen e Gustav Möller).
- Il film è stato realizzato con un budget ai minimi termini, poco più di 570.000$, e il regista Gustav Moller ha raccontato che la sua intenzione era di realizzare un crime-thriller da manuale, completo di stereotipi del genere e una storia abbastanza semplice da coinvolgere le persone sin dalle prime battute.
- Le musiche originali del film sono state scritte a quattro mani dai compositori Carl Coleman alla sua prima colonna sonora e Caspar Hesselager alla sua prima colonna sonora cinematografica dopo aver musicato episodi della serie tv Kristian.
Note del regista
Credo che, nei film, le immagini più forti, quelle che rimangono maggiormente impresse, siano quelle che non si vedono. L’idea originale del film mi fu ispirata da una telefonata reale, effettuata al 911, da una donna che era stata sequestrata. La donna stava viaggiando su un’automobile e, siccome era seduta a fianco del suo rapitore, era costretta a parlare in codice. Inizialmente rimasi colpito, come lo sarebbe stato qualsiasi altro ascoltatore, dalla suspense della chiamata, ma poi incominciai a riflettere su ciò che la rendeva così intrigante. Anche se avevo ascoltato soltanto una registrazione mi era sembrato di potere vedere le immagini. Ero riuscito a vedere la donna, la macchina su cui si trovava, le strade che la vettura percorreva e anche il rapitore seduto accanto a lei. Compresi che ogni singola persona, ascoltando quella telefonata, avrebbe potuto visualizzare immagini differenti: una donna diversa, un diverso rapitore e così via… Cominciai a pensare: “e se utilizzassi questo concetto di ‘rappresentazione mentale’ nel mio film?” Il mio scopo, nel realizzare The Guilty, è stato quello di creare un thriller carico di suspense e incentrato sui personaggi ma, soprattutto, di fare un film che fornisse ad ogni singolo spettatore un’esperienza assolutamente unica. [Gustav Möller]