Il Corvo 2, recensione: un sequel dal pessimo tempismo, ma decisamente da rivalutare
A quasi trent’anni dall’uscita nelle sale Cineblog rispolvera e rivaluta il controverso sequel “The Crow – City of Angels” di Tim Pope con protagonista Vincent Perez.
Il Corvo sta tornando sugli schermi italiani il prossimo 26 agosto con protagonista Bill Skarsgard meglio noto come il Clown Pennywise del nuovo adattamento cinematografico in due parti dell’IT di Stepehn King. Alla luce di questo imminente reboot il cui trailer ha fatto discutere non poco andiamo a rispolverare un film, Il Corvo 2 del 1996 che ha avuto la sfortuna di uscire a soli due anni da l’ultima magistrale interpretazione di Brandon Lee nei panni di Eric Draven in un sequel dal pessimo tempismo che ha fatto infuriare i fan e indicato dalla critica come un’operazione di cattivo gusto. Ma il film di Tim Pope era davvero così brutto?
Il Corvo 2 – La recensione
Prima di parlare del “prodotto finito” bisogna fare una premessa: capita troppo spesso che film di una certa notorietà o con titoli altisonanti nella fase di post-produzione finiscano nelle mani dei produttori. “Il Corvo 2” rappresenta uno di quei casi, è stato letteralmente tolto dalla mani del regista durante il montaggio dai produttori Bob e Harvey Weinstein con l’intenzione di renderlo più possibile simile all’originale.
Pope a tal proposito ha ricordato che i fratelli Weinstein hanno ordinato ai montatori di strutturare il film come il suo predecessore, al punto che alcune scene sono state riproposte come “flashback” nonostante ciò non fosse originariamente previsto nel copione. Dopo che Pope tornò nel Regno Unito, fu contattato dai Weinstein che avevano assemblato un “director’s cut”, nel quale non era stato coinvolto. Pope a quel punto si rifiutò di vederlo o di contribuire a qualsiasi commento sui comunicati stampa nazionali. Questa esperienza segnò talmente il regista che evitò di tornare al cinema.
Premesso ciò e col senno di poi “Il Corvo 2” potrebbe essere paragonato a sequel come “Lo squalo 2”, maledettamente simile all’originale, ma con quel qualcosa in più da renderli entrambi godibili nella loro connotazione autonoma e slegata dal formato sequel. “Il Corvo 2” è un classico esempio di estetica anni 90 in cui la fotografia “videoclippara” e una digressione fumettistica delle scenografie creavano bizzarri mix esteticamente molto gratificanti.
Questa estetica era in gran parte dovuta allo stile dell’esordiente Tim Pope, che aveva una lunghissima gavetta nei videoclip musicali. Pope riesce a creare con l’ausilio della fotografia del francese Jean-Yves Escoffier, che aveva lavorato con Leos Carax a Gli amanti del Pont-Neuf e Rosso Sangue, e delle scenografie del britannico Alex McDowell che aveva lavorato a “Il Corvo originale” e all’adattamento cinematografico del manga Crying Freeman, una immersiva e apocalittica “Citta degli Angeli”, immaginaria location dove si svolge “Il Corvo 2”, dal fascino davvero immersivo.
Discorso a parte invece per alcune scene che hanno richiesto effetti visivi e che risultano particolarmente deludenti. vedi alcune sequenze che stridono rispetto a determinate e funzionali scelte estetiche, su tutte il discutibile scontro finale, la morte/scomparsa del villain “BDSM” Judah interpretato dal Richard Brooks della serie tv Law & Order, trafitto da uno stormo di centinaia di corvi che corrono in soccorso dell’Ashe Corven di Perez nel finale del film.
“Il Corvo 2” ci racconta di Ashe e Danny Corven, padre single e figlioletto che vengono brutalmente uccisi dagli sgherri di un boss della droga, tale Judah che domina tutta la città con il suo veleno spacciandolo anche ai bambini. A questo punto ritroviamo l’unico personaggio del film originale, la bella e triste Sarah interpretata da un’angelica Mia Kirshner. La ragazzina amica di Eric Draven. ora tatuatrice, avrà il compito di accogliere la nuova anima in cerca di vendetta proveniente dall’aldilà.
Vincent Perez bravissimo e intenso è in grado di dare al suo “Corvo” sfumature estreme, da letale vigilante alla Batman a tormentato vampiro afflitto dall’immortalità, fino a padre disperato e sopraffatto per la sua incapacità di difendere l’unico amore della sua vita, il figlioletto Danny. Un mix potente, una perfrormance finita nel dimenticatoio a causa della pesante eredità lasciata dal compianto Brandon Lee.
La sceneggiatura de “Il Corvo 2” è dello scrittore e fumettista David S. Goyer, i suoi crediti includono Dark City, la trilogia di Blade, L’uomo d’acciaio e Batman v Superman di Zack Snyder , ma soprattutto la trilogia de Il cavaliere oscuro di Nolan. L’influenza dell’Uomo pipistrello nel film si percepisce forte, la corrotta “Città degli angeli” potrebbe benissimo essere la Gotham City di una realtà alternativa, idem la scena in cui Vincent Perez uccide lo scagnozzo spider-monkey (Vincent Castellanos). Prima di far saltare in aria un magazzino pieno di droga lo terrorizza urlandogli: “Sono tutti i tuoi incubi fatti realta!”, non potrebbe benissimo essere il racconto di una delle missioni notturne del Crociato incappucciato?
Da segnalare tra gli sgherri di Judah un grande Iggy Pop che si riappropria di un personaggio ispirato a lui nel fumetto originale. Pop veste i panni di Curve, uno psicopatico sempre strafatto, brutale e completamente fuori di testa; vederlo defunto galleggiare in acqua contornato da fiori che formano un corvo, e sentire Ashe che lo ringrazia per “avermi mostrato il mio dolore”, segnano un paio di momenti davvero riusciti. Detto ciò non possiamo non sottolineare il palese cattivo gusto nella scena della sparatoria nel club, con Ashe che avanza a braccia aperte e si lascia colpire al petto da raffiche di proiettili, un nefasto e impietoso richiamo alla scena in cui Brandon Lee perse la vita sul set a causa di una pistola a salve malfunzionante.
“Il Corvo 2 se rivisto oggi resta un bel pezzo di cinema anni ’90 da rivalutare con il senno di poi, ancor di più dopo l’uscita di un terzo e quarto capitolo, “Salvation” e “Preghiera maledetta”, su cui è meglio stendere un velo pietoso, a cui sta per aggiungersi un reboot in arrivo che sembra pronto a far discutere.
Curiosità sul film
- Volendo evitare paragoni con Il corvo – Il corvo e Brandon Lee, David S. Goyer originariamente intendeva che il personaggio di Sarah ritornasse come un “Corvo” al femminile”.
- James O’Barr ha tentato di scrivere la sceneggiatura da solo, ma tutto ciò a cui riusciva a pensare era il suo amico defunto, Brandon Lee. Alla fine disse a Tim Pope che non poteva farlo, ma diede la sua benedizione, a patto che fosse la sua storia.
- Mentre lavorava al film, David S. Goyer stava anche scrivendo la sceneggiatura di Dark City (1998), diretto dal regista de Il corvo originale, Alex Proyas.
- Vincent Perez, che interpretava Ashe, ha usato uno stuntman per alcune scene; tuttavia, ha insistito per fare lui stesso le scene di stunt nella scena finale del film, inclusa la caduta da un edificio da cinque piani, l’essere picchiato con una frusta e l’essere appeso a un lampione.
- Tori Amos è stata presa in considerazione per il ruolo di Sarah, ma ha rifiutato perché non le piaceva il personaggio.
- Il verso che Sarah cita: “Che tutto il mondo si innamorerà della notte / E non presterà più nessun culto all’abbagliante sole” è tratto da “Romeo e Giulietta”, Atto III.
- Questo è stato l’ultimo film di Thuy Trang (Kali), un’attrice vietnamita nota per il ruolo di Trini Kwan, il primo Power Ranger Giallo della serie Mighty Morphin Power Rangers. La sceneggiatura originale del film prevedeva che Kali brandisse una katana, ma Trang ha chiesto che fosse rimossa portando al combattimento di arti marziali con Ashe, visto nel film. Trang è morta all’età di 27 anni a causa di un incidente stradale.
- La sceneggiatura originale prevedeva due dei cattivi da Il corvo originale, Grange e Top Dollar, resuscitati per combattere Ashe. David S. Goyer non era contento di far rivivere Grange e Top Dollar e ha riscritto la sceneggiatura rimuovendoli completamente.
- Nel 1997, lo sviluppatore di videogiochi Gray Matter e l’editore di videogiochi Acclaim Entertainment hanno pubblicato il videogioco collegato al film chiamato anche The Crow: City of Angels su Sony PlayStation, Sega Saturn e Microsoft Windows. Il design del gioco era simile a Resident Evil in molti modi (ad esempio oggetti 3D su sfondi 2D) e segue vagamente la trama del film. Stroncato da critica e giocatori, alla fine il videogioco è annoverato tra i titoli “brutti ma divertenti”
- A Iggy Pop era stato precedentemente offerto il ruolo di Funboy ne “Il Corvo” originale poiché il personaggio del fumetto originale era basato su di lui.
- Quando Thomas Jane sbatte la testa contro l’auto, la sua parrucca cade. Questo è stato un incidente che Tim Pope pensava fosse abbastanza divertente da lasciare nel film.
- Originariamente, il nome del personaggio principale sarebbe stato “Michael Corvin”. Questo è stato cambiato perché sembrava troppo simile all’Eric Draven del primo film.
- Numerosi cenni al primo film. Sarah possiede ancora il gatto Gabriel, ha la vecchia maschera del Matto di Eric e indossa l’anello nuziale di Shelley. Raccoglie anche una ragazza senzatetto dalla strada e le procura del cibo, proprio come faceva per lei l’agente Albrecht quando era ragazzina.
- La poesia sui corvi deriva dal fumetto originale “The Crow” di James O’Barr.
- Per trovare ispirazione, Vincent Perez ha guardato a Jim Morrison e ad Amleto.
- Nel fumetto Eric era un meccanico, a differenza del musicista del primo film. In questo sequel Ashe è un meccanico.
- Jon Bon Jovi ha fatto il provino per il ruolo principale.
- Quando Ashe guida la sua moto, la parte posteriore della sua giacca è stata fatta scivolare fuori e fatta sbattere come le ali di un corvo.
- Per distinguere Ashe da Eric Draven, è stato reso un combattente che usa la forza bruta piuttosto che un artista marziale.
- I trailer cinematografici mostrano alcune scene cancellate e inquadrature extra; Inquadratura extra di Ashe che cammina verso Curve dopo aver sparato alla sua motocicletta facendola esplodere, un paio di scene cancellate dalla scena di combattimento tra Ashe e Kali, che mostrano Kali che fa oscillare qualcosa su Ashe, l’ombra del corvo gigante sul muro che si trasforma in Ashe (originariamente questa scena è avvenuta subito dopo che Ashe ha lanciato Kali fuori dalla finestra), Ashe bacia Sarah dopo la sua morte, primo piano dell’anello di Sarah (originariamente Ashe era seduta in chiesa a guardarlo).
- Il tema del primo film era la pioggia. In questo film c’è fumo, perché i realizzatori volevano che la Città degli Angeli avesse un’atmosfera apocalittica.
- Judah Earl ha un oracolo chiamato Sibyl, nella mitologia greca e romana le sibille erano profeti donne.
- Alex McDowell si è ispirato per il design di Los Angeles guardando l’architettura degli anni ’20 e ’40.
- Il trench di Ashe era un abito da prete modificato.
- Questo è stato il primo film hollywoodiano di Vincent Perez.
- Per dare alla città un’atmosfera apocalittica, vetri rotti venivano piazzati ovunque.
- La poesia che Ashe declama a Nemo recita: “Un corvo: dolore! Due corvi: gioia!!! Tre corvi:…una lettera!!! Quattro corvi:… un bambino! Cinque corvi: argento! Sei corvi: oro!!! Sette corvi: un segreto da non dire mai!!!
- Nella sceneggiatura originale, Ashe e Danny erano i fratelli, con Ashe quello riportato indietro per vendicare la loro morte.
- Alex Proyas ha rifiutato di tornare come regista per il film, quindi è stato assunto Tim Pope.
- Un’idea era ambientare la storia nell’Inghilterra del XIX secolo.
- I fratelli Weinstein hanno offerto l’incarico di regia a Tim Pope sulla base del suo cortometraggio Phone (1993).
- Si decise che un attore americano avrebbe portato troppo peso nel film, così fu scelto lo svizzero Vincent Perez, basandosi sulla sua interpretazione in La Regina Margot. Era abbastanza conosciuto in Europa, ma non in America.
- Primo film di Vincent Perez che coinvolge il sovrannaturale. Il secondo è stato La regina dei dannati (2002), in cui interpretava il vampiro Marius.
- Il look di Nemo è stato ispirato dal glam rock degli anni ’70.
- “Sibilla” significa veggente o sensitiva, Kali, il drago assetato di sangue di Judah, condivide il suo nome con una dea della morte indù. Il nome di Ashe suona come “cenere”, che è associato alla morte. Il suo soprannome Corven deriva da “corvid”, che significa “corvo”. Il nome di Judah è una versione del nome Giuda, reso famoso dal traditore di Gesù.
- Il disegno sul tovagliolo era una caricatura del produttore Edward R. Pressman.
- Il finale del film utilizzato nel montaggio finale non è quello originariamente previsto dal regista. Il finale originariamente previsto dal regista è un finale deprimente: ha una pausa durante la battaglia finale, dopo che il corvo è stato ucciso, il che indebolisce notevolmente Ashe. Danny gli appare in una visione e gli dice che se non muore adesso, non potrà mai più farlo. Ashe rifiuta e torna in vita per salvare Sarah. Tuttavia, Sarah viene poi tristemente uccisa da Judah. Mentre sta morendo, regala l’anello nuziale di Eric ad Ashe e i due dichiarano il loro amore reciproco. Ashe riceve quindi nuova energia e usa i corvi per divorare Judah. Il film si conclude poi con Ashe immortale che vaga per la terra, incapace di morire e riunirsi nell’aldilà con Danny e Sarah. Il secondo finale (creato da Harvey Weinstein) è un po’ più ottimista. Il corvo muore comunque, ma Ashe non riceve una visione da Danny. Anche Sarah muore allo stesso modo, e dopo che Ashe riesce a sconfiggere Judah, riesce a tornare pacificamente nell’aldilà con Sarah e Danny.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Graeme Revell (Il corvo – The Crow, Street Fighter – Sfida finale, Dal tramonto all’alba, Spawn, Daredevil, Sin City, Riddick).
- La band che suona al festival del “Giorno dei Morti” verso la fine del film è composta dai rocker alternativi di Sacramento, i Deftones. All’epoca non avevano nemmeno pubblicato il loro primo album.
Le musiche originali di Graeme Revell:
1. City of Angels 3:18
2. Camera Obscura 2:27
3. Crow Rises 3:14
4. Santa Muerte 1:16
5. …A Dream on the Way to Death 2:13
6. Temple of Pain 2:45
7. Murder of Crows 1:59
8. Mirangula Sign of the Crow 2:02
9. Lament for a Lost Son 3:30
10. Hush Little Baby… 3:03
11. Dias de Las Muertes 3:30
12. Campanile 4:11
13. Masquera 5:08
14. I’ll Wait for You 1:49
15. Believe in Angels (Bonus Track) 5:43
La compilation con le canzoni incluse nel film:
1. “Gold Dust Woman” – Hole
2. “I’m Your Boogeyman” – White Zombie
3. “Jurassitol” – Filter
4. “Naked Cousin” – PJ Harvey
5. “In A Lonely Place” – Bush
6. “Tonite Is A Special Nite [Kaos Mass Confusion Mix]” – Tricky vs. The Gravediggaz
7. “Shelf Life” – Seven Mary Three
8. “Knock Me Out” – Linda Perry featuring Grace Slick
9. “Paper Dress” – Toadies
10. “Spit” – NY Loose
11. “Sean Olson” – Korn
12. “Teething” – Deftones
13. “I Wanna Be Your Dog (live)” – Iggy Pop
14. “Lil’ Boots” – Pet
15. “City of Angels” – Above The Law featuring Frost
Fonte: IMDb / Wikipedia