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Stasera in tv: “Il Divin Codino” su Canale 5

Canale 5 stasera propone “il Divin Codino”, dramma biografico del 2021 su Roberto Baggio diretto da Letizia Lamartire e interpretato da Andrea Arcangeli.

18 Ottobre 2022 09:40

Il Divin Codino – Cast e personaggi

Andrea Arcangeli: Roberto Baggio
Valentina Bellè: Andreina
Andrea Pennacchi: Florindo Baggio
Anna Ferruzzo: Matilde
Thomas Trabacchi: Vittorio Petrone
Antonio Zavatteri: Arrigo Sacchi
Riccardo Goretti: Maurizio Boldrini
Martufello: Carlo Mazzone
Simone Colombari: dirigente della Fiorentina
Vito Luigi Fornarelli: Roberto Baggio

Il Divin Codino – La trama

Il Divin Codino ripercorre i ventidue anni di carriera di Roberto Baggio soffermandosi tanto sulla storia del campione quanto su quella dell’uomo. Raccontando l’ascesa sul campo, i conflitti con gli allenatori, gli imprevisti e una capacità di reagire che ha dello straordinario, dipinge il ritratto di un’icona destinata a diventare negli anni un punto di riferimento per il calcio italiano nel mondo.

Il Divin Codino – Curiosità

  • “Il Divin Codino” è diretto da Letizia Lamartire al suo secondo lungometraggio dopo l’opera prima Saremo Giovani e Bellissimi ed episodi della serie tv Baby.
  • Soggetto e sceneggiatura de “Il Divin Codino” sono di Ludovica Rampoldi (Il traditore) & Stefano Sardo (La cena perfetta). Rompoldi e Sardo hanno scritto insieme anche il La doppia ora, Il ragazzo invisibile, Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione ed episodi della serie tv In Treatment, 1992, 1993 e 1994.
  • Il team che ha supportato la regista Letizia Lamartire dietro le quinte ha incluso il montatore Pietro Morana (Non mi uccidere), la costumista Francesca Livia Sartori (7 donne e un mistero), lo scenografo Francesco Bronzi (Il Mio Nome è Thomas) e il direttore della fotografia Benjamin Maier (Curon).
  • Il protagonista Andrea Arcangeli ha recitato anche in Tempo instabile con probabili schiarite, The Startup, Loris sta bene, Domani è un altro giorno e Il muto di Gallura.

Roberto Baggio – Note biografiche

DALLE NOTTI MAGICHE DI ITALIA ’90 ALLA JUVENTUS

Arriva così il mondiale di Italia ’90 e Roberto nelle prime tre partite viene lasciato in panchina dall’allenatore Vicini, ma il posto da titolare di Gianluca Vialli non è convincente così entra a giocare Baggio e nella sua prima partita segna uno splendido goal contro la Cecoslovacchia e ci fa vivere le “NOTTI MAGICHE DI ITALIA ‘90”. Il posto da titolare dura 4 partite consecutive e in coppia con Salvatore Schillaci fa “sfracelli”. Vialli, durante la semifinale con l’Argentina, chiede all’allenatore Vicini un’altra opportunità di giocare che gli viene concessa e disputa la partita al posto di Baggio. L’Italia passa subito in vantaggio con un goal di Schillaci, ma Caniggia pareggia. La partita sta per finire, Vialli non convince l’allenatore e al 73’ viene messo in campo Roberto, ma ormai era troppo tardi per rimettere le cose a posto. La partita finisce 1-1 e si va ai rigori, dal dischetto falliscono per l’Italia Donadoni e Serena e segnano Baggio, Baresi e De Agostini, gli azzurri perdono per 3-4. La finale per il terzo e il quarto posto, anziché per il titolo come si sperava, è vinta contro l’Inghilterra con goals di Baggio e di Schillaci. L’avvio del campionato con la Juventus agli ordini di Maifredi non è dei più felici, Baggio viene accusato dalla stampa di essere incostante e di non saper essere un leader per la squadra; il 6 aprile 1991 torna per la prima volta a Firenze da avversario, si rifiuta di battere un calcio di rigore e la Juve perde 1 a 0. Uscendo dal campo raccoglie una sciarpa viola che gli viene lanciata dalla tribuna. Il “nuovo corso” bianconero di Maifredi e Montezemolo fallisce, a guidare la Juve torna la coppia Trapattoni-Boniperti, agli ordini del Trap Roberto matura e dimostra di saper prender per mano la squadra. Così il rapporto inizialmente difficile e la diffidenza della tifoseria vengono cancellati dalle giocate e dai goals di Baggio che a partire dalla stagione 92/93 diventa capitano della Juventus. Negli anni in cui il Milan spadroneggia in Italia e in Europa, Baggio, pur giocando bene con la Juve e con la Nazionale, non riesce a vincere un titolo, e così in molti fra i suoi detrattori ne approfittano per affibbiargli l’etichetta di “perdente”. Finalmente il 19 Maggio 1993, la Juventus batte in finale di coppa UEFA il Borussia Dortmund e Roberto può alzare da capitano il suo primo trofeo. Nel dicembre del ’93 dopo una stagione favolosa, giocata alla grande sia in Italia sia in campo internazionale, viene consacrato tra i grandi del calcio mondiale vincendo il Pallone d’oro. E’ il terzo italiano a ricevere il premio di France Football, prima di lui c’erano riusciti solo Rivera e Paolo Rossi. Oltre al pallone d’oro, vince il premio FIFA player ’93 davanti a Romario e Stoichkov e viene incoronato miglior giocatore del mondo, è il preludio al grande mondiale, la nazionale italiana guidata da Arrigo Sacchi, infatti, ottiene la qualificazione ad USA ’94 ai danni del Portogallo grazie ai goals di Roberto e si presenta come una tra le favorite alla conquista del titolo insieme al Brasile.

DAL MONDIALE DI USA ’94 AL MILAN

Nel 1994, durante i mondiali di Usa, Roberto inizia il campionato non ai suoi migliori livelli tanto è vero che l’Italia perde per 1 a 0 la prima partita del girone di qualificazione contro l’EIRE. La seconda partita è contro la Norvegia e anche in quella partita ci sono brutte sorprese. Baggio è in vena di giocare ma Sacchi, il nostro CT, dopo l’espulsione di Pagliuca lo sostituisce e Baggio gli da del pazzo in mondo visione. L’ultima partita del girone è contro il Messico. La partita finisce 1-1 e Baggio è sembrato un fantasma e alla fine della partita l’avvocato Agnelli lo chiama “coniglio bagnato”. L’Italia viene ripescata dal girone come miglior terza e si trova ad affrontare la Nigeria. Baggio non ha ancora segnato una sola rete in tutto il torneo e l’Italia spera in un miracolo. I primi a passare in vantaggio sono i nigeriani. La partita è difficilissima da giocare anche perché il caldo è asfissiante. Sacchi schiera in campo Dino Baggio e Gianfranco Zola, quest’ultimo verrà poi espulso per un fallo inesistente ai danni di un difensore nigeriano. L’Italia gioca il resto della partita con 10 uomini e le cose si complicano ulteriormente fino a quando Mussi recupera palla al limite dell’area di rigore nigeriana e la passa a Roby Baggio che, con un diagonale perfetto, segna il suo primo goal nel campionato. Sembra un miracolo. All’inizio del primo tempo supplementare viene fischiato un rigore per l’Italia, Roberto va verso il dischetto del rigore, tira col destro, palo interno, gol. La partita finisce 2 a 1 per l’Italia. Ora che Baggio ha trovato il goal sembra tutto più facile e nella partita contro la Spagna Baggio segna ancora e l’Italia vince 2 a 1. La semifinale viene giocata contro la Bulgaria e Baggio regala all’Italia una doppietta personale portandoci in finale, ma alla fine di questa partita Baggio si infortuna e le probabilità di giocare la finale contro il Brasile sono poche; l’allenatore al momento di schierare la formazione contro la squadra finalista lascia la decisione a Roberto che seglie di giocare. Al Ros Bol di Pasadena gli azzurri giocano la finale mostrando poca sicurezza e i tempi regolamentari finiscono 0-0. Si va ai tempi supplementari dove Roby ha due occasioni per segnare che però butta al vento. Si va ai rigori, una condanna per i nostri azzurri già ad ITALIA ’90 (campionato del mondo precedente), e ancora una volta non siamo bravi dagli 11 metri: segnano per l’Italia Albertini e Evani, sbgliano Baresi, Massaro e proprio Roby Baggio (voglio ricordare che Roberto è sceso in campo in condizioni gravi, con uno stiramento alla coscia destra e durante la partita ha subito due falli durissimi che hanno peggiorato le cose). Dopo la sconfitta il rapporto fra Baggio e Sacchi si incrina definitivamente e a farne le spese sarà la Nazionale. Alla fine di questa seconda avventura mondiale Roby Baggio resta per l’ultima stagione alla Juventus che arriverà seconda in coppa Uefa eliminata dal Parma. Si apre la stagione 1995-1996 e Roberto decide di andare al Milan. Nella rosa rossonero incontra diversi allenatori come Sacchi (allenatore della Nazionale al Mondiale di Usa ’94), Tabarez e Capello. Viene sostituito 17 volte in una stagione, ma nonostante ciò riesce a segnare e totalizzare 7 goals nella prima stagione e 5 nella seconda. Tra la stagione 1995-1996 e 1996-1997 si disputeranno gli Europei in Inghilterra “England ’96”. Roberto, nonostante i buoni propositi, non viene convocato. L’Italia, gioca le prime tre partite del girone, in modo pessimo e non si qualifica per le fasi eliminatorie del torneo.

L’ULTIMA STAGIONE E L’ADDIO ALLA NAZIONALE

La terza stagione, 2002/2003, si apre con tante polemiche. Le offerte dagli altri club calcistici, per Baggio, non mancano. Roby deciso più che mai, resta a Brescia dove concluderà un’altra stagione in bellezza regalando prodezze e magie. L’ultima stagione, 2003/2004, ha un inizio molto diverso dalle precedenti. Baggio lascerà il calcio a fine stagione. Roby dimostra di avere sempre una grinta immensa e tantissima voglia di giocare. Nessuno vuole che vada via e ovviamente il posto da titolare nelle file delle rondinelle è sempre assicurato. Sarà una stagione che tutti vorrebbero non finisse mai. Non si riesce a credere che dopo quest’ultima avventura non ci sarà mai più un Baggio nei campi di Serie A. Roberto però ha ancora due obiettivi da concludere… non se ne andrà senza aver messo la sua firma. Il primo lo raggiunge il 14 marzo 2004 contro il Parma. Baggio al limite dell’area di rigore spiazza un’intera difesa ed insacca il pallone alla sinistra del portiere e sigla il suo 200° goal in Serie A. Si alza una standing ovation da entrambe le tifoserie. Baggio è attualmente il giocatore ancora in attività ad aver segnato più goals nella massima serie. Meglio di lui precedentemente e non in attività, Piola (274), Nordhal(225), Altafini(216) e Meazza(216). Il secondo è l’addio alla Nazionale. Il 28 aprile 2004 nell’amichevole contro la Spagna, Baggio ha i riflettori puntati su di lui. Lo stadio pieno di striscioni “pro Baggio” preparati dai tifosi. Molti con le lacrime agli occhi ad ammirare per l’ultima volta il codino con la maglia azzurra. A pochi minuti dalla fine della partita Baggio viene sostituito. Si alza per l’ultima volta una standing ovation che non avrà mai fine in onore di chi portò l’Italia al centro del mondo. L’uomo indiscusso che, se non fosse stato per infortuni e nemici, avrebbe battuto tutti i record dell’albo d’oro del calcio, ma per il resto del mondo Lui è un record in persona. L’ultima stagione con le rondinelle si conclude il 16 Maggio a San Siro contro il Milan con la quarta salvezza consecutiva per il Brescia. Baggio esce dal campo a 15 minuti dalla fine. Parte l’ennesima e grandissima standing ovation in onore di Baggio. Non lo vedremo mai più correre per gli stadi di Serie A. Questa è la storia del giocatore più grande di tutti i tempi, che con le sue gesta, ha reso possibile l’impossibile e rimarrà nella leggenda e concludendosi lascia a tutti l’amaro in bocca. Resterà sempre il più grande talento che il calcio italiano abbia mai espresso… il nome più famoso del mondo: Roberto Baggio.

Fonte: Roberto Baggio

LA COLONNA SONORA

  • Le musiche originali de “Il Divin Codino” film sono del compositore Matteo Buzzanca, già autore di colonne sonore per il film Non c’è Tempo per gli Eroi, il film d’animazione Trash e i documentari I Cavalieri della Laguna e Calcio Padova, il film – Cent’anni di Emozioni Biancoscudate. Buzzanca e Letizia Lamartire hanno collaborato anche per Saremo Giovani e Bellissimi, esordio della regista.
  • Alla colonna sonora ha collaborato Antonio Diodato con il brano “L’Uomo Dietro al Campione”. Diodato ha vinto Festival di Sanremo 2020 con il brano “Fai rumore”.

TRACK LISTINGS:

1. My Faith Begins 1:13
2. Distances 0:50
3. Fate 1:41
4. Fighting 0:30
5. In the Void 1:53
6. Silences 0:41
7. The Path 1:15
8. My Mantra 2:01
9. It’s My Turn 1:39
10. An Infinite Joy 2:11
11. We Hope Not 0:45
12. A Life and a Game 5:36
13. Wound 0:36
14. Heavy Gold 0:40
15. A New Beginning 0:48
16. Let’s Go Win 1:39
17. Dad Got Hurt 0:42
18. Still in the Void 1:21
19. What More Could I Do 4:47
20. Something Great 1:22

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