Il Festival di Roma vola altissimo con Bunny and the Bull di Paul King: ecco la recensione in anteprima ed una scena inedita
Bunny and the Bull (Bunny and the Bull, Uk, 2009) di Paul King: con Edward Hogg, Simon Farnaby, Veronica Echegui, Waleed Khalid, Richard Ayoade, Julian Barratt, Noel Fielding, Madeleine Worrall.Come capitato lo scorso anno con JCVD, è sempre la sezione Extra l’Altro Cinema a regalare una vera perla al Festival del Film Internazionale di Roma,
Bunny and the Bull (Bunny and the Bull, Uk, 2009) di Paul King: con Edward Hogg, Simon Farnaby, Veronica Echegui, Waleed Khalid, Richard Ayoade, Julian Barratt, Noel Fielding, Madeleine Worrall.
Come capitato lo scorso anno con JCVD, è sempre la sezione Extra l’Altro Cinema a regalare una vera perla al Festival del Film Internazionale di Roma, Benny &The Bull! Scritto e diretto da Paul King, il film è un vero e proprio concentrato di splendida creatività, capace di far concorrenza a l’Arte del Sogno di gondriana memoria.
Protagonista della pellicola Stephen Turnbull, da un anno recluso in casa e finito in un tunnel di maniacale ripetitività che non sembra voler conoscere la parola fine. King, in 100 deliranti e divertentissimi minuti, attraverso un trip mentale dentro la mente di Stephen, ci porta a ritroso nel tempo, spiegando così le motivazioni che l’hanno recluso tra le quattro mura domestiche, toccando vette elevatissime.
Attraverso idee geniali e ricostruzioni scenografiche pazzeche, che strizzano più di un occhio all’arte contemporanea, viaggiamo in una folle Europa stilizzata con Stephen ed il suo incredibile migliore amico, Bunny, interamente dipendente da sesso, alcol e gioco d’azzardo, che sogna di sfidare un toro. Omaggiando Gondry e Terry Gylliam, Paul King ci accompagna in un’incredibile realtà onirica, bagnata del classico ed irresistibile humour inglese.
Si ride tanto e di gusto con Bunny and the Bull, tra scene surreali e battute degne dei migliori Monty Python (imperdibile l’allattamento di una cagna, da vedere nella clip che trovate a fine post), con un impatto visivo che lascia di stucco per la sua pazzesca originalità. King, qui al suo esordio al cinema, vola tra verità e finzione attraverso trovate di primissimo piano, aiutato anche dalla camaleontica fotografia di John Sorapure, dalle pazzesche scenografie e dai maghi degli effetti visivi, superatisi nel realizzare trovate visive incredibili, con un budget sicuramente non di stampo hollywoodiano (eufemismo).
Riusciremo mai a vederlo in Italia? L’unica speranza è che qualche distributore dall’occhio lungo si sia concesso una proiezione come questa, fuori dal circuito ‘principale’ ed inserita in un tardo pomeriggio già carico di proiezioni e di altri eventi (come il face to face con Asia Argento). C’era da spulciare il programma, fidandosi totalmente del proprio intuito, per scoprire questo autentico gioiello inglese, in uscita nei cinema britannici a fine novembre.
In caso contrario, fate di tutto per ‘recuperarlo’ e vederlo. Non ve ne pentirete.
Voto Federico: 8