Il grande capo: finalmente lo incontriamo
Il grande capo (Direktøren for det hele, Danimarca/Svezia, 2006) di Lars von Trier; con Fridrik Thor Fridriksson, Jens Albinus, Jean-Marc Barr, Casper Christensen, Benedikt Erlingsson.E’ uscito a noleggio il 24 maggio l’ultimo film di Lars von Trier. Un regista che ha sempre acceso il dibattito, anche qui recentemente. Sperando che esca dalla depressione che l’ha
Il grande capo (Direktøren for det hele, Danimarca/Svezia, 2006) di Lars von Trier; con Fridrik Thor Fridriksson, Jens Albinus, Jean-Marc Barr, Casper Christensen, Benedikt Erlingsson.
E’ uscito a noleggio il 24 maggio l’ultimo film di Lars von Trier. Un regista che ha sempre acceso il dibattito, anche qui recentemente. Sperando che esca dalla depressione che l’ha da poco colpito (chissà che il fatto che il suo episodio per il mega-film To Each His Cinema a Cannes sia stato ritenuto uno dei migliori fra i trentatre corti non possa spingerlo a ritrovare la voglia di girare e magari portare a termine i due progetti che aveva in mente, l’horror Antichrist e l’ultimo atto della sua trilogia sull’America, Wasington), vi invitiamo a recuperare Il grande capo. Anche perché, parafrasando una frase spesso citata nel film, noi solo adesso “finalmente lo incontriamo”…
Lontano, ma in realtà neanche troppo, dalla scena teatrale e dagli ambienti i cui confini sono disegnati per terra come in Dogville e Manderlay, Lars von Trier si butta nella commedia, e di nuovo accende il dibattito. Una piccola azienda d’informatica danese che sta per essere comprata da un’azienda (non a caso) islandese: l’ultima parola a riguardo spetta ovviamente al Grande Capo, che però non si è mai visto nè sentito, se non talvolta per e-mail. Proprio perchè non esiste. Entra in scena l’attore, che deve interpretare proprio il fantomatico Grande Capo fino alla fine, senza farsi ovviamente scoprire e riuscire a mandare a termine la “missione”: vendere l’azienda, anche a costo di far licenziare tutti i dipendenti.
Il grande capo è, al solito con von Trier, un nuovo film dato in pasto ai detrattori per farsi insultare e dato in pasto ai suoi fan per farsi elogiare. Provocatorio e bastardo, anche in questa commedia apparentemente innocua, il regista di Idioti (da cui riprende con sè il bravissimo protagonista, Jens Albinus) riesce innanzitutto in una non sempre facile operazione: divertire e far ridere. Eppure la domanda sorge spontanea: ma von Trier poteva semplicemente attenersi alle regole canoniche del genere e far filare tutto liscio come l’olio, senza inventarsi il metodo dell’Automavision, un computer collegato alla macchina da presa che sceglie casualmente inquadratura e tipo di fotografia (tagliando spesso anche gli attori a metà)? Detrattori e fan sanno con chi hanno a che fare, e von Trier sa benissimo che da lui, nel bene e nel male, ci si aspetta di tutto. E l’Automavision non è altro che il vero Grande Capo, il capo supremo di tutto, il caso che, come spesso fanno i dirigenti di aziende e non solo, non danno spiegazioni e non sono minimamente intenzionati a farlo. O è forse solo l’ennesima beffarda provocazione?
Ognuno può trovare la sua risposta, ovviamente, ma si diceva che la commedia, tutta girata in interni spogli e bianchi (e qui si ritorna, per forza di cose, in terra di teatro) funziona, e davvero bene. E i dialoghi sono ben scritti, qualche scena è imperdibile -come tutte le volte che il Grande Capo islandese tenta di portare a termine l’acquisto della piccola azienda danese, e sputa fuori l’odio che porta verso il popolo che per centinaia di anni ha occupato le sue terre-, e il risultato è sorprendente, anche perchè non ti aspetteresti una cosa del genere proprio da von Trier. Ma capisci che è lui anche per altre trovate non proprio ortodosse, come quella di suggerire allo spettatore cosa sta per succedere nella scena successiva, o nel discorso dei continui voltafaccia di alcuni personaggi (Le onde del destino insegna).
Provatelo comunque a vedere, che amiate od odiate il regista danese, tenendo conto che, se fossi uno dei detrattori, forse al posto del voto che leggete qui sotto ci potrebbe essere benissimo un 4.
Voto Gabriele: 8
Intanto, vi regalo il trailer in italiano della pellicola.