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Il grande match: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Diamo un’occhiata alle recensioni straniere ed italiane del film “Il grande match” che vede Sylvester Stallone e Robert De Niro eterni rivali sul ring

di carla
pubblicato 13 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 05:21

Il 9 gennaio scorso è uscito al cinema Il Grande Match con Sylvester Stallone e Robert De Niro diretti da Peter Segal. L’avete visto? Vi è piaciuto? Dopo aver letto la nostra recensione, oggi vi mostriamo le critiche dei giornalisti Americani e Italiani. Prima di leggere devo premettervi che su Rotten il film è stato accolto maluccio: solo il 25% di recensioni positive.

Mark Olsen – Los Angeles Times: Piacevole ma deludente.

Peter Hartlaub – San Francisco Chronicle: “Il grande match” è un affronto agli dei del cinema, un tentativo di capitalizzare due film iconici per qualche risata a buon mercato.

JR Jones – Chicago Reader: Le battute sono goffe, le scene drammatiche sono stantie e senza vita, come l’incontro culminante, il film stesso è un freak show, un incontro tra due icone con niente di meglio da fare che spendere i loro lasciti.

Adam Graham – Detroit News: Dimenticate Rocky Balboa e Jake La Motta, perché “Il grande match” non è una lotta che vale la pena di guardare.

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: un film miserabile

Soren Anderson – Seattle Times: il film in sé non è terribile. E’ solo svogliato e poco brillante.

James Berardinelli – ReelViews: La premessa di fondo è attraente, anche se l’esecuzione è scarna.

Tom Russo – Boston Globe: Un match che arriva con tre decenni di ritardo.

Alan Scherstuhl – Village Voice: Triste e faticoso per una questione di principio.

Liam Lacey – Globe and Mail: Mentre Stallone (67 anni) e De Niro (70 anni) hanno fatto un lavoro encomiabile nel mantenere il loro girovita sotto controllo, la visione dei due attori strascicati sul ring in una goffa coreografia non è entusiasmante.

Bill Zwecker – Chicago Sun-Times: ricordare la grandezza di Rocky e di Toro Scatenato durante la visione di questo film ci intristisce.

Alonso Duralde – The Wrap: Andare a rivedere “Rocky” e Toro scatenato. Perché, come dicono ai funerali, è meglio ricordarli com’erano.

Elizabeth Weitzman – New York Daily News: Deprimente

Rafer Guzman – Newsday: il film ha sprecato le sue due star che sembra quasi un abuso.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: La questione è che non si sa quanto il film sia una parodia o meno: il lungo match finale sembra suggerire di no, che fa sul serio. E allora diventa tutto imbarazzante.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Il film di Peter Segal si lascia vedere con simpatia. In quel di Pittsburg l’onesto Stallone e il tira tardi De Niro sono ex campioni e rivali (…) i due condividono (oltre alla comune origine italiana) un viso segnato dagli alti e bassi della vita e il coraggio di continuare a mettersi in gioco, di rischiare.

Alberto Crespi – l’Unità: Il grande match è un film discreto, molto divertente per alcuni aspetti e altamente assurdo per altri; che per essere goduto appieno esige la conoscenza di Rocky (Sly) e di Toro scatenato (per Bob); che il gioco dei riferimenti cinefili diventa un tutt’uno con una riflessione qua e là melanconica, ma in ultima analisi spiritosa, sul passare del tempo e dell’età.

Maurizio Acerbi – il Giornale: (…) sullo sfondo di improbabili allenamenti (i momenti più divertenti del film), c’è spazio anche per un po’ di pathos, anche se il vero dramma è quello di aver sfruttato due icone dei film di pugilato per una operazione della quale si poteva tranquillamente fare a meno.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Come tutti sanno, con Rocky Balboa e Jack “Toro scatenato” LaMotta Stallone e De Niro hanno interpretato i due personaggi più iconici del cinema di boxe. Dunque Il grande match prometteva bene: purtroppo si limita ad ammiccare ai celebri precedenti senza imboccare una via precisa, ma restando incerto tra il “private joke” e qualche accenno di dramma. Se il cast di supporto ripropone vecchie conoscenze (Alan Arkin, Kim Basinger), a momenti sembra che Bob e Sly stiano recitando in un film virtuale.