Il lupo in calzoncini corti – Una produzione consapevole e partecipata
Spesso i documentari nascono dall’esigenza di mettere in luce un fenomeno marginale ma rilevante, dall’urgenza di far sentire una voce che altrimenti non troverebbe canali per essere amplificato. Con altrettanta frequenza però la produzione di questo tipo di audiovisivo si trova a doversi confrontare non solo con le difficoltà che sono connaturate alla forma del
Spesso i documentari nascono dall’esigenza di mettere in luce un fenomeno marginale ma rilevante, dall’urgenza di far sentire una voce che altrimenti non troverebbe canali per essere amplificato. Con altrettanta frequenza però la produzione di questo tipo di audiovisivo si trova a doversi confrontare non solo con le difficoltà che sono connaturate alla forma del documentario, ma anche alla cronica carenza di fondi per portare a termine il progetto.
E’ in questi casi che chi produce lontani dal concetto di mainstream si reinventa in un ruolo imprenditoriale con progetti di autofinanziamento (anche nel mondo della fiction ricordiamo la prevendita dei biglietti cinematografici per Tu devi essere il lupo di Vittorio Moroni o la cooperativa di Fame Chimica). In questo caso ci troviamo di fronte a una nuova forma di produzione dal basso, parecipata e consapevole, ideata per il finanziamento del documentario Il lupo in calzoncini corti, di Lucia Stano e Nadia Dalle Vedove.
Il documentario cerca di raccontare cosa vuol dire essere figli di omosessuali in un paese come l’Italia dove il tema dei diritti delle famiglie non tradizionali è molto lontano da essere considerato “attuale”. Un racconto di vita condiviso dalle due registe con le esperienze di chi vive tutti i giorni questa quotidianità, con le sue piccole soddisfazioni e le grandi lotte.
La collaborazione con Arcigay Milano e Ass. Famiglie Arcobaleno non è sufficiente a far fronte alle spese di produzione, quindi l’idea della prevendita dei dvd per trovare il finanziamento necessario al progetto. Sul sito ufficiale, dove è possibile trovare le informazioni per l’acquisto, si legge che le registe sono alla ricerca di un pubblico che smetta per un attimo di essere l’anello finale di una catena di montaggio ed acquisti un ruolo attivo, esercitando il suo potere decisionale. Un’idea interessante per un progetto importante.