Il mio vicino Totoro – La recensione in anteprima
Il mio vicino Totoro (Tonari no Totoro) Regia di Hayao MiyazakiAnni cinquanta. Le sorelline Satsuki e Mei (11 anni la prima e 4 la seconda) si trasferiscono con il padre in una fatiscente casa a Matsu no Gô, un villaggio di campagna nell’hinterland della Tokyo. La loro mamma è ricoverata in un ospedale relativamente poco
Il mio vicino Totoro (Tonari no Totoro) Regia di Hayao Miyazaki
Anni cinquanta. Le sorelline Satsuki e Mei (11 anni la prima e 4 la seconda) si trasferiscono con il padre in una fatiscente casa a Matsu no Gô, un villaggio di campagna nell’hinterland della Tokyo. La loro mamma è ricoverata in un ospedale relativamente poco distante e le due bambine trascorrono le giornate nel giardino della nuova abitazione sognando il giorno in cui saranno nuovamente in sua compagna. Questa nuova realtà proietta le due bambine in un luogo abitato da creature fantastiche come i nerini del buio, gli spiritelli della fuliggine che vivono nelle vecchie case, e i buffi esseri pelosi che vivono nel bosco sul retro. Fra questi c’è anche Totoro, una creatura a metà tra un orso e un gatto, lo spirito buono della foresta che porta il vento, la pioggia e la crescita delle piante. Vederlo è un privilegio riservato solo a persone speciali. Ma un giorno la piccola Mei scompare…
Con oltre vent’anni di ritardo rispetto alla pubblicazione nipponica, arriva nelle sale cinematografiche italiane uno dei lavori più poetici, personali e toccanti dell’opera di Hayao Miyazaki, gran maestro dell’animazione giapponese premiato con il Leone alla carriera al Festival di Venezia del 2005. Il film, che risale al 1988, in Italia non era mai stato distribuito nemmeno nel mercato in home video, oggi finalmente si colma quindi una lacuna assurda della distribuzione grazie anche a un doppiaggio molto accurato (anche nella splendide canzoncine che aprono e chiudono il film).
Prodotto dallo Studio Ghibli, il film esprime tutta la poetica di Miyazaki (come poi accadrà nel meraviglioso La città incantata) capace di creare una commistione di immaginazione e fantasia infantile con precisi riferimenti all’immaginario della religione animista che ancora oggi hanno molti seguaci in Giappone.
Come spesso accade nei film di Miyazaki la tematica infantile permette una doppio livello di lettura che rende il film adattissimo a un pubblico molto giovane ma che, allo stesso tempo, è capace di affascinare e di coinvolgere quello più maturo.
Ogni oggetto e ogni luogo ha uno spirito o un dio che li conserva e li protegge, un’anima come potremmo dire in termini occidentali. Totoro rappresenta uno spirito kami shintoista, il cui nome è tororu, ma che viene storpiato dalla piccola Mei in una versione del tutto personale.
Come molti film di Miyazaki, anche in Il mio vicino Totoro è impossibile distinguere il sogno dalla veglia, la realtà dalla fantasia. I nerini che abitano le case abbandonate e che possono essere visti solo dai bambini possono essere anche solo frutto della fantasia delle due sorelline, ma questo non conta perché agli occhi di un bambino tutto può diventare magico e reale allo stesso tempo.
Il film è ricchissimo di suggestioni e riferimenti alla cultura nipponica e altrettante sono le metafore e i simboli che vogliono conferire al film significati universali. Giusto per citare una curiosità il nome Satsuki in giapponese significa “maggio”, analogamente Mei è come viene pronunciato “maggio” in inglese, il trasloco della famiglia avviene in maggio, e non a caso proprio quel mese è il momento in cui la natura riprende vita secondo quell’alito di rinnovamento portati dagli spiriti kami come Totoro.
Impossibile non rimanere affascinati dalle animazioni di Miyazaki, lontane anni luce dalla computer graphic il cinema di animazione ci ha abituato ma ancora perfettamente attuali. Impossibile non divertirsi con la buffa Mei e il suo modo infantile di storpiare le parole. Impossibile non commuoversi di fronte al disagio di due bambine separate per necessità dalla loro madre. Impossibile non sognare, anche superati i trentanni, di scoprire un morbido Totoro dietro casa. Impossibile non sperare, una volta o l’altra, di ottenere un passaggio dal Gattobus.
Un capolavoro da vedere e rivedere a tutte le età. Da non perdere. Qui il trailer.
Il mio vicino Totoro uscirà nei cinema il 18 settembre 2009
Voto Carlo: 9
Voto Gabriele: 10
Voto Simona: 10
Voto Carla: 9