Home Curiosità Il Palazzo del Viceré: spot tv e featurette in italiano “Il mondo è pieno di donne forti”

Il Palazzo del Viceré: spot tv e featurette in italiano “Il mondo è pieno di donne forti”

Il Palazzo del Viceré: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul dramma storico di Gurinder Chadha nei cinema italiani dal 12 ottobre 2017.

pubblicato 9 Ottobre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 02:56

 

Cinema di Valerio De Paolis ha reso disponibili uno spot tv in italiano e una featurette sottotitolata del film Il Palazzo del Viceré, il dramma biografico/storico diretto da Gurinder Chadha (“Sognando Beckham”), interpretato da Hugh Bonneville (Downton Abbey) e Gillian Anderson (X-Files) e in uscita il prossimo 12 ottobre.

Nella featurette trovate un’intervista alla regista anglo-indiana Gurinder Chadha, la cui famiglia è stata coinvolta negli eventi tragici di cui il film racconta. Chadha ha ricostruito lo straordinario momento politico e diplomatico che portò alla Partizione dell’India e di cui furono attori protagonisti l’ultimo viceré Lord Mountbatten da parte inglese (dietro il quale c’era Churchill) e i leader locali: Ghandi, Nehru e l’islamico Jinnah, padre fondatore del Pakistan.

 

 

 

Il Palazzo del Viceré – trailer italiano, foto e poster del film con Hugh Bonneville e Gillian Anderson

 

Il 15 agosto si è celebrato il 70° anniversario dell’Indipendenza indiana. Quei tumultuosi momenti che portarono alla Partizione di India e Pakistan sono raccontati dalla regista Gurinder Chadha nel suo nuovo film Il Palazzo del Viceré, presentato a Berlino e in uscita nei cinema italiani con Cinema di Valerio De Paolis il 12 ottobre.

I tumultuosi anni della fine dell’impero britannico in India. La storia d’amore tra due giovani, la musulmana Aalia e l’induista Jeet, che sfida le convenzioni e il destino nel maestoso palazzo dell’ultimo Vicerè, Louis Mountbatten.

Dalla regista di “Sognando Beckham” Gurinder Chadha, un’opera di ambientazioni, costumi e fotografia da grande film inglese, con gli straordinari interpreti Hugh Bonneville (Downton Abbey) e Gillian Anderson (X-Files).

 

 

Era il 1947, e dopo 300 anni il dominio dell’Impero Britannico in India si avvicina alla fine. Il nipote della Regina Vittoria, Lord Mountbatten, con la moglie e la figlia, si trasferisce per sei mesi nel Palazzo del Viceré a Delhi. Il suo delicato compito, come ultimo Viceré, è quello di accompagnare l’India nella transizione verso l’indipendenza. Presto, però, nonostante gli insegnamenti di Ghandi, la violenza esplode tra musulmani, induisti e sikh, e sfocia nella cosiddetta “Partition” fra India e Pakistan, coinvolgendo anche gli oltre 500 membri dello staff che lavorano al Palazzo. La storia d’amore tra due giovani indiani, entrambi a servizio del Viceré, la musulmana Aalia e l’induista Jeet, rischia di essere travolta dal conflitto delle rispettive comunità religiose. E quando la situazione precipita si troveranno a dover prendere una decisione epocale.

La regista anglo-indiana Gurinder Chadha, la cui famiglia è stata coinvolta negli eventi tragici di cui il film racconta, ha ricostruito lo straordinario momento politico e diplomatico che portò alla Partizione dell’India e di cui furono attori protagonisti l’ultimo viceré Lord Mountbatten da parte inglese (dietro il quale c’era Churchill) e i leader locali: Ghandi, Nehru e l’islamico Jinnah, padre fondatore del Pakistan.

[quote layout=”big”]Essendo cresciuta in Gran Bretagna, mi è sempre stata insegnata la ricostruzione storica comunemente data per acquisita degli eventi del 1947, secondo la quale dopo una lunga lotta per la liberazione condotta da Ghandi, gli inglesi erano pronti a restituire all’India l’indipendenza e avevano inviato Lord Mountbatten a tale scopo, ma gli indiani avevano iniziato a litigare tra di loro. E a causa di questo, Mountbatten non aveva avuto altra scelta che dividere il paese. Dunque in un certo senso la violenza della Partizione è stata colpa nostra. Questa è la versione storica rappresentata nell’autorevole film di Attenborough Ghandhi. Ma se si esaminano alcuni fatti, è evidente che si tratta di un’interpretazione molto tendenziosa. Il mio intento è analizzare come una persona come me possa esaminare le nuove prove storiche e contemplare una versione degli eventi alternativa rispetto a quella che mi è stata impartita da bambina. Quando la morsa degli inglesi in India iniziò ad allentarsi, il conflitto esplose in un vuoto di potere sempre crescente e gli inglesi accelerarono la loro partenza dal paese, forse perché realmente convinti che così facendo la violenza sarebbe diminuita o forse perché volevano davvero scappare a gambe levate dal pasticcio che avevano creato. O forse c’era una ragione completamente diversa: il desiderio del regime di disegnare una certa mappa del mondo postbellico.[/quote]