Il Paradiso Probabilmente: trailer italiano del film di Elia Suleiman con Gael García Bernal
Il Paradiso Probabilmente: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia di Elia Suleiman nei cinema italiani dal 5 dicembre 2019.
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Dopo la tappa al Festival di Cannes, dove ha ricevuto una menzione speciale della giuria, il prossimo 5 dicembre arriva nei cinema d’Italia, con Academy Two, la commedia Il Paradiso Probabilmente (It Must Be Heaven) del regista palestinese Elia Suleiman, che è anche coprotagonista al fianco di Gael García Bernal (entrambi nel film interpretano se stessi).
La trama ufficiale:
ES fugge dalla Palestina in cerca di una patria alternativa, ma si rende conto che la Palestina lo segue come un’ombra. Quella che doveva essere la promessa di una nuova vita si trasforma in una commedia degli errori: non importa quanta strada percorra, da Parigi a New York, c’è sempre qualcosa che gli ricorda casa.Il premiato regista Elia Suleiman ci regala una saga comica che esplora identità, nazionalità e senso di appartenenza, nella quale ES pone la domanda fondamentale: qual è quel luogo che possiamo veramente chiamare casa?
Il cast include anche Ali Suliman, François Girard, Guy Sprung, Kwasi Songui, Stephen McHattie, Raïa Haïdar, Alain Dahan, Vincent Maraval e Grégoire Colin.
[quote layout=”big” cite=”Mahmoud Darwich – Poeta e scrittore palestinese]L’uomo che trova dolce la sua terra natale è ancora un debole principiante; colui per il quale ogni terra è come quella nativa, è già forte;ma perfetto è colui che sente il mondo intero una terra straniera. L’anima tenera fissa il proprio amore su un solo luogo del mondo;la persona forte ha esteso il proprio amore ad ogni luogo; l’uomo perfetto l’ha estinto.”Ugo di San Vittore“ Dove voleranno gli uccelli oltre l’ultimo cielo?”[/quote]
NOTE DI REGIA
Nei miei film precedenti ho cercato di presentare la Palestina come un microcosmo del mondo; il mio nuovo film Il Paradiso probabilmente cerca di mostrare il mondo come se fosse un microcosmo della Palestina. Il Paradiso probabilmente mostra ordinarie situazioni di vita quotidiana di persone in tutto il mondo che vivono in un clima di tensione geopolitica globale. E la violenza che esplode in un posto è simile alla violenza che esplode in un altro. Immagini e suoni che contengono questa violenza o tensione si trovano in ogni luogo del mondo, e non, come in passato, solo in qualche lontano angolo del globo. I posti di blocco sono ormai in ogni Paese, negli aeroporti e nei centri commerciali. Le sirene della polizia e degli allarmi non sono più intermittenti,ma costanti. Invece di concentrarsi sul quadro “più ampio” con cui i media ci bombardano costantemente, un quadro sempre generalizzato, mascherato e falsificato, “Il Paradiso Probabilmente” ci mostra il momento ai margini del quadro, il momento banale, ovvero quello che di solito non è messo a fuoco. E così facendo si avvicina a ciò che è intimo, tenero e toccante. Le storie personali e umane che si basano sull’identificazione, che sollevano domande e incoraggiano la speranza.Come nei miei film precedenti, i dialoghi sono scarsi; le poche parole che vengono scambiate sono più che altro un monologo che ha lo scopo di infondere ritmo e musicalità. Per il resto, la narrativa del film viene intessuta su un montaggio subliminale; scene composte partendo da movimenti coreografici; situazioni comiche attinte al mondo dell’assurdo; immagini che si aprono alla poesia del silenzio, che è al cuore del linguaggio cinematografico. [Elia Suleiman]
Nato a Nazareth il 28 luglio 1960, Elia Suleiman ha vissuto a New York dal 1981 al 1993. In questo periodo ha diretto i suoi primi due cortometraggi, Introduction to the End of an Argumente Homage by Assassination, che gli sono valsi numerosi premi. Nel 1994 si è trasferito a Gerusalemme, dove la Commissione Europea lo ha incaricato di fondare il dipartimento di Cinema e Media presso la Birzeit University. Con il suo primo lungometraggio, Chronicle of a Disappearance, si è aggiudicato nel 1996 il premio di Migliore Opera Prima alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2002, Intervento divino si è aggiudicato il Premio della Giuria al Festival di Cannes e quello di Miglior Film Straniero agli European Film Award a Roma. Il suo lungometraggio Il tempo che ci rimane, è stato presentato In Concorso al Festival di Cannes del 2009. Nel 2012, Elia Suleiman ha diretto il segmento “Diary of a Beginner” all’interno del film collettivo 7 Days in Havana, che è stato presentato quest’anno nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes.