Il ritorno di Casanova: nuove clip e video intervista a cast e regista (Al cinema)
Tutto quello che c’è da sapere su “Il ritorno di Casanova”, il nuovo film di Gabriele Salvatores con Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio, Sara Serraiocco al cinema dal 30 marzo.
Dal 30 marzo nei cinema d’Italia con 01 Distribution Il ritorno di Casanova, il nuovo film di Gabriele Salvatores con Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio e Sara Serraiocco. Il film narra la storia di un affermato regista italiano che, restio ad accettare lo scorrere del tempo, decide di raccontare il Casanova nel suo ultimo film. Durante le riprese si accorgerà di essere molto simile al personaggio che mette in scena, anche più di quanto potesse immaginare.
Il ritorno di Casanova – Trama e cast
La trama ufficiale: Leo Bernardi (Toni Servillo) è un affermato e acclamato regista alla fine della sua carriera, che non ha alcuna intenzione di accettare il suo lento declino. Per la sua ultima opera, Leo ha scelto di raccontare il Casanova di Arthur Schnitzler, un personaggio incredibilmente simile a lui, più di quanto lui stesso possa immaginare. Quello raccontato da Schnitzler è un Casanova che ha ormai superato la sua gioventù, i tempi di gloria sono andati: non ha più il suo fascino e il suo potere sulle donne, non ha più un soldo in tasca, non ha più voglia di girare l’Europa. Dopo anni di esilio, ha un solo obiettivo: tornare a Venezia, casa sua. Nel suo viaggio verso casa, Casanova conosce una ragazza, Marcolina (Bianca Panconi), che riaccende una fame di conquista che non sentiva da anni. Nel tentativo di sedurla, Casanova arriverà alla più tragica delle conclusioni: è diventato vecchio. Non è un caso se Leo Bernardi abbia deciso di raccontare questa storia proprio adesso, in un momento cruciale della sua vita e della sua carriera. Le inquietudini e i dubbi dei due sono incredibilmente simili. È più importante il Cinema o la Vita? Continuare a recitare il proprio personaggio o lasciarsi andare alle sorprese che la Vita ti propone?
Il cast del film è completato da Fabrizio Bentivoglio nei panni di Casanova, Sara Serraiocco, Natalino Balasso, Antonio Catania, Elio De Capitani, Angelo di Genio, Sara Bertelà, Marco Bonadei.
Il ritorno di Casanova – Trailer e video
Primo trailer ufficiale pubblicato il 22 febbraio 2022
Prima clip ufficiale pubblicata il 16 marzo 2023
Nuove clip ufficiali e vide intervista pubblicate il 1° aprile 2023
Curiosità sul film
- Gabriele Salvatores dirige “il ritorno di Casanova” da una sua sceneggiatura scritta con Umberto Contarello (La grande bellezza), Sara Mosetti (Tutto il mio folle amore) e liberamente ispirata dal romanzo di Arthur Schnitzler “Casanovas Heimfahrt”.
- Il team che ha supportato il regista Gabriele Salvatores dietro le quinte ha incluso il direttore della fotografia Italo Petriccione (Comedians), il montatore Julien Panzarasa (Tutto il mio folle amore), la scenografa Rita Rabassini e la costumista Patrizia Chiericoni.
- Una produzione Indiana Production con Rai Cinema, Ba.Be Productions ed EDI Effetti Digitali Italiani, in collaborazione con 3 Marys Entertainment, in associazione con BPER Banca S.p.A. ai sensi delle norme del tax credit, con il contributo di Regione del Veneto.
Il ritorno di Casanova – Il romanzo originale
“Il ritorno di Casanova” (Casanovas Heimfahrt) è un racconto del 1918 dello scrittore e drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler, ambientato nell’Italia del XVIII secolo, con protagonista Giacomo Casanova.
Arthur Schnitzler nasce a Vienna, capitale dell’Impero austriaco, da un eminente laringologo ungherese, Johann Schnitzler (1835–1893), e Luise Markbreiter (1838–1911), figlia del medico viennese Philipp Markbreiter. I suoi genitori provenivano entrambi da famiglie ebree. Nel 1879 Schnitzler inizia a studiare medicina all’Università di Vienna e nel 1885 consegue il dottorato in medicina. Inizia a lavorare al General Hospital di Vienna, ma alla fine abbandona la pratica della medicina a favore della scrittura.
Oltre alle sue opere teatrali e alla narrativa, Schnitzler ha tenuto meticolosamente un diario dall’età di 17 anni fino a due giorni prima della sua morte. Il manoscritto, che conta quasi 8.000 pagine, è particolarmente degno di nota per le descrizioni casuali di Schnitzler delle sue conquiste sessuali; intratteneva spesso relazioni con più donne contemporaneamente.
Le opere di Schnitzler furono chiamate “sporcizia ebraica” da Adolf Hitler e furono bandite dai nazisti in Austria e Germania. Nel 1933, quando Joseph Goebbels organizzò roghi di libri a Berlino e in altre città, le opere di Schnitzler furono date alle fiamme insieme a quelle di altri ebrei, tra cui Einstein, Marx, Kafka, Freud e Stefan Zweig. La maggior parte del suo lascito, che consiste in 40.000 pagine, fu salvato dai nazisti da un uomo britannico, Eric A. Blackall, che all’epoca viveva a Vienna e agiva a nome dell’ambasciata britannica. Il governo nazista rispettava il fatto che non avevano accesso alla cantina della villa di Schnitzler dove erano conservati i documenti. I documenti sono stati successivamente “donati” alla Biblioteca dell’Università di Cambridge. Olga, la moglie divorziata di Schnitzler, ha donato i documenti quando in realtà non aveva il diritto di farlo. L’effettivo proprietario dei documenti era il figlio di Schnitzler, Heinrich, che all’epoca non si trovava a Vienna. Durante la seconda guerra mondiale e in seguito, Heinrich Schnitzler cercò di recuperare i documenti ma non ci riuscì. Thomas Trenkler ha scritto in un articolo sul quotidiano Kurier che l’acquisizione dei documenti da parte delle forze britanniche non era legittima e che i documenti avrebbero dovuto essere consegnati alla restante famiglia di Schnitzler nel 2015. I nipoti di Schnitzler, Michael e Peter, hanno annunciato che volevano davvero che i documenti fossero loro consegnati.
“Il ritorno di Casanova” è stato trasposto al cinema, in teatro, in tv e negli anni ’80 è stato realizzato anche un adattamento radiofonico.
- Nel 1992 è stato prodotto in Francia un adattamento cinematografico del racconto, con attori Alain Delon, nel ruolo del seduttore veneziano, e Elsa Lunghini, nel ruolo di Marcolina.
- Nella stagione 1992-1993, il romanzo viene portato a teatro con la sceneggiatura di Tullio Kezich, la regia di Armand Delcampe, con interpreti Giorgio Albertazzi, nel ruolo di Giacomo Casanova, e Mariangela D’Abbraccio, nel ruolo di Marcolina.A
- Nel 1978 è stato prodotto un adattamento televisivo con la sceneggiatura di Piero Chiara e la regia di Pasquale Festa Campanile.
- Nel 1985 il romanzo è andato in onda su Radiouno nell’adattamento e con la regia di Aldo Sarullo. Protagonista Ennio Balbo.
La sinossi ufficiale del racconto: Giacomo Casanova, Cavaliere di Seingalt, giunto a cinquantatré anni, ormai stanco di avventure erotiche e di traffici politici, sente sempre più forte il bisogno di ritornare nella sua città, Venezia, da cui tanti anni prima era fuggito con la sua mirabolante evasione dai Piombi. Ma, proprio quando la meta è vicina, il destino gli fa incontrare la giovanissima Marcolina, non ancora ventenne eppure dotta studiosa di matematiche superiori e lucida illuminista. Questa donna, che lo guarda con una freddezza che Casanova mai prima aveva visto in uno sguardo femminile, lo costringe a gettarsi perdutamente in un intrigo rovinoso. E, proprio in quell’avventura, gli balena l’immagine di una felicità incomparabile, che vince di sorpresa la sua cinica sapienza: un’immagine che gli si mostra per negarsi poi subito e abbandonarlo, come un’ultima beffarda apparizione della vita.
Il racconto “ll ritorno di Casanova” di Arthur Schnitzler è disponibile su Amazon.
Gabriele Salvatores – Note biografiche
Gabriele Salvatores nasce a Napoli nel 1950, si trasferisce poi a Milano dove si diploma presso l’Accademia d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro. Nel 1972 è tra i fondatori del Teatro dell’Elfo che nel giro di pochi anni diventa punto di riferimento per tutta una generazione di giovani spettatori. Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 Salvatores mette in scena per l’Elfo 21 regie teatrali, alcune delle quali si sono rivelate grandi successi. Nel 1981 realizza un musical-rock tratto da “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare che raggiunge la cifra record di 200.000 presenze. Nel 1982 questo spettacolo diviene il primo lungometraggio di Salvatores segnando il suo progressivo spostamento dalla regia teatrale alla realizzazione di altri progetti, compresi video-clip e spot pubblicitari. Nel 1986 Gabriele Salvatores, Maurizio Totti e Diego Abatantuono fondano la Colorado Film, una realtà produttiva milanese che riscuote da subito un gran successo con la realizzazione del secondo film di Gabriele Salvatores, “Kamikazen – Ultima notte a Milano”. Nel 1989 escono i suoi film “Marrakech Express” e “Turné” cui segue, nel 1991, “Mediterraneo”, vincitore del premio Oscar come miglior film straniero (1992). Nel 1992 Salvatores realizza “Puerto Escondido”, il più grande successo della stagione cinematografica 1992/1993. L’anno seguente è la volta di “Sud”. A questo seguiranno due film sperimentali e coraggiosi, “Nirvana”, campione d’incassi nel 1996, e “Denti”, presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2000. Nel 2001 dirige “Amnésia” e l’anno seguente “Io non ho paura” presentato in concorso al Festival di Berlino e successivamente selezionato quale candidato italiano all’Oscar nel 2004. “Io non ho paura” ha ottenuto un gran successo di critica e pubblico ed è stato venduto in 32 Paesi. Nel 2004 dirige “Quo Vadis Baby?” basato sul primo romanzo della collana editoriale Colorado Noir. Segue “Come Dio Comanda”, tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, vincitore del Premio Strega 2007. Nel 2009 Gabriele Salvatores gira a Milano la commedia “Happy Family”, tratta dall’omonima piéce teatrale di Alessandro Genovesi, nelle sale nel marzo 2010. Nel 2010 Gabriele Salvatores fa parte della Giuria della 67° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia presieduta da Quentin Tarantino. Sempre a Venezia presenta il documentario “1960” realizzato grazie ai materiali d’archivio delle Teche Rai, che viene trasmesso nell’ottobre 2010 su Rai Tre. Nel 2013 Gabriele Salvatores realizza “Educazione Siberiana”, film tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin ed interpretato da John Malkovich. Nel 2014 cura la regia del film collettivo “Italy in a day”, presentato fuori concorso alla 71° Mostra d’Arte Cinematografica, e de “Il ragazzo invisibile”, primo capitolo della saga diretta da Gabriele Salvatores il cui sequel, “Il ragazzo invisibile – Seconda generazione”, è uscito a gennaio 2018. Nel 2017 cura la regia di “La gazza ladra” alla Scala di Milano, con la direzione musicale del maestro Riccardo Chailly. Nel 2019 dirige “Tutto il mio folle amore” con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono e Giulio Pranno. Nel 2020 cura la regia del film collettivo “Fuori era primavera” e nel 2021 realizza “Comedians” basato sull’omonima opera teatrale di Trevor Griffiths.