Home Horror Immaculate – La prescelta, recensione: un vigoroso e sanguinoso tributo agli horror europei degli anni 70

Immaculate – La prescelta, recensione: un vigoroso e sanguinoso tributo agli horror europei degli anni 70

La recensione di Cineblog di “Immaculate – La prescelta”, il film horror di Michael Mohan con Sydney Sweeney, Benedetta Porcaroli e Álvaro Morte – Al cinema con Leone Film Group

11 Luglio 2024 21:13

Gli horror a sfondo religioso sembrano andare di gran moda, lo scorso anno ci sono stati i deludenti L’esorcista – il credente di David Gordon Green, un tentativo fallito di ripetere il successo della nuova trilogia di Halloween contrapposto all’ottimo Sorella Morte dello spagnolo Paco Plaza, co-regista della trilogia REC. Quest’anno è andata meglio con il godibile prequel Omen – L’origine del presagio e l’alttrettanto godibile e sorprendentemente brutale Immaculate – la prescelta.

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Chi ha visto Omen e Immaculate avrà notato diversi elementi in comune tra questi due horror usciti negli States a brevissima distanza uno dall’altro. Oltre alla trama tra queste somiglianze c’è anche la location italiana condivisa in quel di Frascati, ma in realtà “Immaculate” riesce a distinguersi dal suo diretto concorrente con diverse frecce al suo arco. Vedi una performance straordinaria dell’attrice Sydney Sweeney (C’era una volta a… Hollywood, Euphoria), anche produttrice del film, a cui si aggiungono un’ambientazione e una regia che ci hanno riportati a piè pari negli anni settanta, l’epoca d’oro degli horror italiani e spagnoli.

Nel film Sydney Sweeney interpreta Cecilia, una giovane suora americana che sta per prendere i voti e viene trasferita si in un convento remoto nella splendida campagna italiana. Quello che sembra un caloroso benvenuto si trasforma rapidamente in un incubo, quando Cecilia scopre che il convento nasconde segreti oscuri e orrori innominabili. Tra le antiche mura si celano forze maligne che minacciano di trascinarla nell’abisso della follia.

“Immaculate” prene il via con una strepitosa scena introduttiva che non sfigurerebbe in un film del demoniaco Valak (The Nun) e condivide un preambolo con lo spagnolo “Sorella morte”: in quel caso la nuova arrivata Narcisa è una novizia che da bambina ha visto la Madonna che scopre un oscuro segreto celato nel convento; nel caso di “Immaculate” la bella e timorosa Cecilia si ritrova al centro di una follia di stampo scientifico che coinvolge preti e suore, esattamente come nel prequel “Omen”, ma qui il twist finale è se possibile ancor più raccapricciante e ci regala una scioccante e brutale dose di “gore”. Da sottolineare inoltre che i due film hanno prospettive di “genere” diverse: “Omen – L’origine del presagio” è diretto da una donna, Arkasha Stevenson (serie tv Channel Zero), mentre al timone di “Immaculate” c’è un uomo, Michael Mohan (The Voyeurs), altra differenza da non sottovalutare per due approcci diversi ma complementari.

Guardando “Immaculate” qualsiasi amante del cinema horror degli anni 70 vi ritroverà echi del primo Dario Argento, del maestro Mario Bava e dell’artigiano Lucio Fulci. Ma Mohan fa di più e paga tributo anche ai cosiddetti film exploitation, molto in voga negli anni settanta, incentrati su suore cristiane e conventi medievali. Il sottogenere in questione ribattezzato Nunsploitation ha diversi registi di riferimento a partire dallo spagnolo Jesús Franco che ha diretto Le demone girato all’epoca sulla scia del successo dei Diavoli di Ken Russell, ma se volete approfondire vi segnaliamo anche Satánico pandemonium del messicano Gilberto Martínez Solares e L’altro inferno di Bruno Mattei.

“Immaculate” quindi viaggia su un binario decisamente alternativo rispetto a “Omen”, ma condivide con quest’ultimo l’idea di una chiesa in debito di ossigeno, di un clero dedito a pratiche sin troppo terrene e all’idea di interferire con alcuni sacrosanti diritti delle donne rispetto a scelte che riguardano il proprio corpo. Un’autodeterminazione che qualcuno sta cercando di minare con il supporto della legge e dell’ideologia, argomenti mica da niente rispetto ad un genere come l’horror che è sempre stato un mezzo perfetto con le sue allegorie per veicolare temi tanto importanti quanto scomodi.

Curiosità sul film

Benedetta Porcaroli

  • L’attrice Sydney Sweeney e il regista Michael Mohan hanno già collaborato per il dramma mistery The Voyeurs (2021) e la serie tv Everything Sucks! (2018).
  • Il cast include Álvaro Morte nei panni di Padre Sal Tedeschi, attore spagnolo meglio noto come “Il Professore” nella serie tv La casa di carta.
  • Il cast include diversi attori italiani a partire Benedetta Porcaroli (La scuola cattolica, Baby, Vangelo secondo Maria), Dora Romano, Giorgio Colangeli, Simona Tabasco.
  • Sydney Sweeney ha fatto il provino per questo film nel 2014, quando aveva 17 anni. Ma il progetto non si è mai concretizzato. Anni dopo, ha assunto il ruolo di produttrice e ha contattato lo scrittore, ha acquisito e rivisto la sceneggiatura, ha assunto un regista, ha trovato finanziatori e ha venduto il film a Neon.
  • In un’intervista con IMDb, Sydney ha rivelato che le sue nonne appaiono in entrambe le scene in chiesa. Ha spiegato: “In entrambe le scene in chiesa in cui cammino con la candela lungo la navata, sono nelle prime due file. E poi nella scena in cui vengo incoronata e tutti [nella] congregazione cantano, loro sono in prima fila accanto alla Madre Superiora.”
  • Nel film vengono menzionati due santi. Si dice che il convento sia costruito sulle catacombe che ospitano Santo Stefano, e Sant’Elena è chiamata come la persona che riportò il palo della croce dalla Terra Santa. Santo Stefano è considerato il primo martire cristiano; diacono nominato da Paolo tra i 12 apostoli originali, Stefano fu lapidato a morte poco dopo la risurrezione di Cristo per blasfemia dopo aver tenuto un discorso di condanna delle autorità ebraiche. Le reliquie di Santo Stefano furono portate e sepolte in Italia. Sant’Elena era la madre dell’imperatore Costantino I. Compì un pellegrinaggio nelle terre sante per costruire chiese e raccogliere sacre reliquie intorno al 326-7 d.C. Secondo la tradizione cristiana, durante questo pellegrinaggio scoprì la “vera croce” su cui Gesù fu crocifisso, insieme ai chiodi della crocifissione e a molte altre reliquie.
  • Sydney Sweeney e Simona Tabasco sono apparse entrambe nella serie tv The White Lotus, ma erano in stagioni diverse.
  • Il film affronta temi della modificazione genetica e dei dibattiti sul parto, sull’aborto e sull’infanticidio. Parlando con Fangoria, il regista Mohan ha raccontato una storia in cui la sua famiglia ha smesso di frequentare la chiesa dopo aver ascoltato un sermone a favore della vita; tuttavia riteneva che il film non intendesse avere un messaggio sociale.

E sebbene il film – che parla, in fin dei conti, di un parto forzato da parte di un’istituzione religiosa che rivendica il corpo di una donna – sta già ricevendo la sua parte di contraccolpi da alcuni angoli conservatori di Internet, Mohan non se ne preoccupa. “Non lo considero un problema. Penso che sia una conversazione necessaria, e se un film può ispirare quella conversazione, allora abbiamo fatto il nostro lavoro. Ma voglio anche essere molto chiaro: voglio che quella conversazione prenda il via dal pubblico. Non voglio che ci guardino e dicano ‘Guarda quei guerrieri della giustizia sociale!'”.

La colonna sonora

La recensione di Cineblog di "Immaculate - La prescelta", il film horror di Michael Mohan con Sydney Sweeney, Benedetta Porcaroli e Álvaro Morte - Al cinema con Leone Film Group

  • Le musiche originali del film sono del compositore Will Bates (Imperium, Il rumore della vita, Ai confini del mondo – La vera storia di James Brooke, Il diavolo in Ohio, The Magicians, The Looming Tower). Bates e il regista Michael Mohan hanno collaborato anche per il lungometraggio “The Voyeurs”.
  • Maiah Manser è la solista vocale che interpreta i pezzi “Requiem Nostra Signora Addolorata” e “Te Deum” entrambi composti da Will Bates.
  • La colonna sonora include anche l’arrangiamento di Bates dell’Ave Maria di Franz Schubert eseguito da Hi Lo Singers.
  • Altri brani inclusi nel film: Ricercare di Bruno Battisti D’Amario / La Dama Rossa Uccide Sette Volte (Ripresa) di Bruno Nicolai / Shchedryk di Hi Lo Singers

1. Our Lady of Atonement (1:15)
2. Sister Cecilia (2:40)
3. Red Veiled Nuns (3:01)
4. Death Is a Part of Everyday Life Here (2:03)
5. Vows (1:59)
6. The Te Deum (3:49)
7. Chapel (3:18)
8. Benedicta (2:57)
9. Miracle (2:40)
10. The Bathhouse (1:26)
11. It Was Supposed to Be Me (2:50)
12. Blood Stained Sheets (2:33)
13. You Will Never Leave Here (2:21)
14. Father Tedeschi’s Chase (1:48)
15. The Vault of Sorrows (4:26)
16. Catacombs (5:41)
17. Blessed Are the Meek (2:13)
18. Ave Maria (2:46)

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