Stasera in tv: “Gli ultimi saranno gli ultimi” su Rai 1
Rai 1 stasera propone “Gli ultimi saranno ultimi”, film drammatico del 2015 diretto da Massimiliano Bruno e interpretato da Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann e Fabrizio Bentivoglio.
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Cast e personaggi
Paola Cortellesi: Luciana Colacci
Alessandro Gassmann: Stefano
Fabrizio Bentivoglio: Antonio Zanzotto
Stefano Fresi: Bruno
Ilaria Spada: Simona
Maria Di Biase: Loredana
Giorgio Caputo: Enzo
Irma Carolina Di Monte: Manuela
Alessandra Costanzo: Segretariaù
Trama e recensione
Cosa ci fa una donna incinta di nove mesi, impaurita, con una pistola puntata contro un poliziotto? Gli ultimi saranno gli ultimi racconta la storia di Luciana Colacci (Paola Cortellesi) una donna semplice che sogna una vita dignitosa insieme a suo marito Stefano (Alessandro Gassmann). È proprio al coronamento del loro sogno d’amore, quando la pancia di Luciana comincia a crescere, che il suo mondo inizia a perdere pezzi: si troverà senza lavoro e deciderà di reclamare giustizia e diritti di fronte alla persona sbagliata, proprio un ultimo come lei, Antonio Zanzotto (Fabrizio Bentivoglio). Un film che, tra risate, bugie, incomprensioni e voltafaccia, racconta le emozioni in tutte le sfumature possibili. Nostro signore ha detto che gli ultimi saranno i primi…ma non ha detto di preciso quando.
Curiosità
- Il film è basato sull’omonima pièce teatrale scritta da Massimiliano Bruno e interpretata da Paola Cortellesi.
- Il titolo del film è tratto dal breve racconto “Esilio metafisico” di Vincenzo Fiore, pubblicato prima su “Il Mattino” e successivamente nella raccolta “Relazioni felicitanti”.
- Le musiche originali del film sono di Maurizio Filardo (Tutta colpa di Freud, Sei mai stata sulla luna?, Perfetti sconosciuti, The Place).
- La colonna sonora include i brani “Infinito” di Raf, “Quello che non c’è” degli Afterhours, “Oh My Love” di Riz Ortolani cantata da Katyna Ranieri e “Ultimi”, brano interpretato da Paola Turci e scritto appositamente per il film insieme ai compositori Kaballà e Filardo.
- Il film ha incassato un totale di 2.453.000 euro.
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Note di regia
[quote layout=”big” cite=”Bertolt Brecht]Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo contengono.[/quote]
Non mi ero reso conto, prima di arrivare al montaggio, di aver girato un film che parlava di così tante persone. Mentre scrivevamo, era chiaro il nostro intento di raccontare una coralità di “ultimi”, ma rivedendo poi le scene girate mi sono sorpreso di ritrovarci dentro chi mi sta vicino da una vita. Questa è la storia dei miei amici, dei miei amori, della mia famiglia: è la mia storia. Ed ha la caratteristica che ha la vita, tante sfumature diverse. È per questo si riesce a ridere, ci si commuove, ci si indigna e a un certo punto si ha addirittura paura. I personaggi si muovono in questo racconto come naufraghi in un oceano che gli offre delle zattere di salvataggio. Alcuni ce la fanno, altri devono passare in un Purgatorio di ingiustizie prima di tirare fuori il coraggio e la forza di reagire. È il caso di Luciana (Paola Cortellesi), donna qualsiasi costretta a subire affronti insensibili, sopportando le negligenze costanti di suo marito Stefano (Alessandro Gassmann) e di un mondo intorno che non la aiuta affatto. E di Antonio (Fabrizio Bentivoglio) vessato, umiliato e portato a comportarsi come non avrebbe mai voluto. Una crisi di dignità che diventa una crisi d’identità e che porta inevitabilmente a sbagliare. Lavorare con Paola è stata l’ennesima meravigliosa tappa di un rapporto professionale e umano che da sempre mi arricchisce. Il modo in cui ha affrontato Luciana ha del soprannaturale. Non è mai stata così in forma e sono convinto che questo rimarrà per lei il personaggio della vita. Noi due siamo cresciuti insieme sui piccoli palchi off romani, portando avanti non solo commedie e comicità ma spettacoli combattenti e sanguigni. Con lei ho condiviso i grandi teatri, le trasmissioni televisive, il cinema e insieme abbiamo cercato di crescere e migliorarci anno dopo anno. Ho scelto di fare come primo film da regista NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE proprio perché ci tenevo a raccontare una storia al femminile con Paola protagonista ed ora, a cinque anni di distanza, ci ritroviamo ancora una volta insieme per GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI, storia completamente diversa ma altrettanto significativa per entrambi. Con Gassmann siamo al nostro secondo film insieme dopo VIVA L’ITALIA, e ancora una volta ho trovato un attore straordinario, sempre più preparato e vorace di relazionarsi con il regista. Ha assimilato velocemente lo Stefano della nostra storia, rispettando la simpatia cialtrona e tenera che avevamo disegnato in sceneggiatura. Alessandro è a un punto della sua carriera nel quale riesce a dare quel qualcosa in più a un personaggio. Spero davvero di continuare a dirigerlo in futuro. Per la prima volta invece ho lavorato con Fabrizio Bentivoglio. L’inverno scorso lo vidi a teatro interpretare un personaggio agli antipodi rispetto a quello che aveva sempre fatto, pensai che era eccezionale. Ho capito subito che era perfetto per il nostro Antonio. Fabrizio è uno che “indossa” i personaggi e così piano piano ho visto che il suo poliziotto prendeva forma, imparava a camminare in maniera buffa, a parlare con una delicata cadenza veneta a pensare in maniera diversa e imbarazzata. Il risultato è quanto di meglio potevo aspettarmi. In questo film ho deciso di cambiar pelle e ricordarmi delle mie radici. È per questo che ho voluto fare tante prove con gli attori sul palco di un piccolo teatro di Testaccio. Un impegno costante, battuta per battuta, che mi ha ricordato tutto l’amore che ho per questo mestiere. Ho lavorato sulla verità, soprattutto nella parte di commedia ho cercato di non andare mai sopra le righe. Ho scelto di girare tutto in maniera ruvida, sempre con la macchina a mano, per rendere viva la rabbia e l’amore che trasudava dalla nostra storia. Mi sentivo in dovere di farlo. E ancora una volta i miei produttori Fulvio e Federica Lucisano mi hanno seguito con fiducia, rinsaldando nuovamente il nostro bellissimo rapporto oramai decennale. [Massimiliano Bruno]
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